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Roccella in vetrina

giovedì 9 settembre 2010

DUE MANIFESTI SUL DEGRADO AMBIENTALE DI VIA LACCHI SULLO STILE... CANDIDO!

I GIARDINI DI BABI(cavu)LOGNA

Si porta a conoscenza della massa turistica che avrà scelto questo mio paese quale posto a cui affidarsi nelle ferie rigeneratrici, per gli amanti del mondo floristico in particolare, che il Comune ha completato i suoi giardini di Babi(cavu)logna lungo i tre chilometri della via Lacchi.

Almeno cinquanta nuove piante, rarissime "Siccagnus zerum water", hanno trovato dimora tra le preesistenti nell'estate del 2009, con grande partecipazione popolare, certa la nostra gente del risultato da Special Quark.

Quel risultato è lì, sotto gli occhi (aihmè) "dell'implacabile Sol".

Il fine sottobosco che avvolge amorevolmente le "Siccagnus" mostra impettito e orgoglioso tutto il suo splendore selvaggio e paesano insieme, tanto da costringere a fare quel tratto di strada col fiato sospeso, tra la semplice paura e il terrore di arrecare disturbo al meraviglioso equilibrio lussureggiante.

Non mancate, turisti, non mancate nemmeno voi, responsabile della cosa pubblica in merito, non mancate nemmeno voi, genitori a cui sono state date in affidamento quelle pianticelle che portano il nome della vostra creatura, non mancate di visitare in contrada lacchi, i giardini di babi(cavu)logna. Alle madri dei bambini di cui sopra, e mi scusino l'azzardo, mi concedo la licenza di ricordare l'impegno preso con Dio di garantire la vita alla propria creatura, e alle stesse ricordo che madre di altro genere si attende che le sue creature abbiano la vita, non certo la morte, per un solo secchio di acqua non avuto; parlo di quella madre da cui molto prendiamo, per poi, troppo poco rendere: parlo della buona, paziente, amorevole Madre Natura. E mi scuso.





HELP

Sono orgoglioso che il mio precedente manifesto abbia sensibilizzato, benevolmente, quanti nello stesso ho menzionato, senza incorrere negli aspettati "fatt'i cazzi toi!"

Chi volesse oggi percorrere la ridondante via Lacchi, non sentirà più il supplichevole lamento "Acqua, acqua!", che gli interventi necessari sono stati ampiamente esauditi: è questa, infatti, la ragione del mio manifesto precedente, che la certezza mia era assoluta in quanto a buona fede, e che era solo un problema di "non ci ho pensato", non di strafottenza (volevo dire insensibilità, ma ormai è andata!). I curatori della piazza e dintorni, unico punto di identificazione di questo paese del Bel Paese, hanno fatto "istrico" quel percorso campagnolo onde, da solerti provveditori, provvedere a provvedere; ed hanno provveduto, "E cchi ccazzu"!

Non si grida più "Acqua!" in quel tratto di foresta, che i virgulti ancora in vita rinviano le residue speranze agli avventori stranieri che possono essere caduti in questo territorio.

Io che ci passo spesso li sento fiatare:"Please, water, my good!"

Significherà "Grazie per le attenzioni?"

Chiederò lumi all'amico Roberto, o all'amico Staiano o Enzo Mollicola, per avere certezza sul significato di "Please, water, my good!", che come me, molti, pare, non ne conoscono il significato.

Nicola Candido.


Nella foto un momento della manifestazione della piantumazione degli alberelli in via lacchi tenutesi nell'autunno dello scorso anno e dedicati a tutti i bimbi nati nel 2009.

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