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Roccella in vetrina

venerdì 4 dicembre 2009

Un'alternativa e un riscatto necessario e possibile
di Alessandra Mallamo


Caro Nicola, ho letto il tuo post sulla riunione del 22 nov sulle manifestazioni del Natale e mi è venuta una voglia irrefrenabile di scrivere il mio pensiero, in quanto cittadina e rappresentante dell’associazione culturale “Terra Sonnambula”.

Io mi chiedo se l’assessorato al turismo e al commercio (mancato!) non sia piuttosto il turismo dell’assessorato al commercio (sempre mancato!), eppure le ferie sono finite da un bel pezzo! Veramente ho controllato e non si chiama nemmeno così: sul sito del comune è scritto "politiche per lo sviluppo economico", mi chiedo se alla riunione fosse presente, come sarebbe logico pensare, l'assessore alle "politiche per lo sviluppo della persona" visto l'argomento.
Nuovi nomi e vecchie pratiche, il mai troppo compianto Pasolini parlava di "sviluppo senza progresso", definizione che qui pare azzeccatissima!

Ma io dico, ci sarà una politica culturale che si vuole perseguire? Una qualche idea di cultura? C’è l’idea che il Comune non è un ente di organizzatori di eventi per turisti e l’assessore all'economia un contabile dello spettacolo in bancarotta? Io lo so che la crescita economica del paese è fondamentale e che i turisti rappresentano una fonte di guadagno importantissima, ma come si fa se non c’è un progetto reale di benessere? Che cosa può offrire Roccella, a oggi, di diverso dagli altri paesi, non solo ai turisti, ma ai suoi concittadini? 5 giorni di jazz? e gli altri 360? Nessuno vede che il tessuto sociale è completamente lacerato? Che la gente non si diverte più a stare insieme? Sembra che il paese sia da intendersi come un bel centro commerciale per attirare i turisti-clienti, in cui i cittadini devono fare scena, come i manichini, e sorridere dalle vetrine; che poi non abbiano nessuno stimolo a partecipare, crescere, informarsi che importa?!? Lo vedi anche tu: gli eventi che hai menzionato non mi sembrano cose da 100.000 euro a sera eppure nessuno li organizza più, non ci sono soldi, ma è anche vero che la gente non ha voglia!

A Natale starà bene a casa sua a mangiare il suo pandorino, magari un po’ più scadente dell’anno scorso, visto che c’è la crisi! Andrà a fare “shopping” (a Siderno), in Chiesa, con tutta la famiglia, come obbligano le feste comandate, e magari, per smaltire il cenone della sera prima, andrà a fare un giro in bici sulla nuovissima- e assolutamente necessaria- “pista ciclabile”, una bellissima striscia di cemento lastricata di soldi pubblici, per scivolare meglio, visto che prima i poveri ciclisti roccellesi erano costretti a portare in groppa la bici fino all’area fitness! Forse, tra pedoni e bicicli, staremo un po’ stretti di fronte alla Calura dove la pista si riduce a uno spessore di circa 70 cm! Ma era necessaria! Siamo per le cose salutari noi!
Che poi continuiamo a sporcare con cartacce e cacche di varia natura, che ci siamo i topi nei tombini e uno zoosafari al posto del parco per i bambini non importa! Non importa se non si fanno mostre, se non si aprono i catoi per far vedere ai nostri figli come vivevano i nostri nonni, non importa se non ci sono biblioteche, se non si vedono i film al cineforum, non ci servono!

Insomma il popolo sceglie chi meglio lo possa rappresentare... Scelta la bicicletta, è ora di pedalare! Ma chi non ha voluto e detesta questo stato di cose perché deve subirlo?! Organizziamoci per cambiarlo, senza aspettare la prossima campagna elettorale.

Un abbraccio Ale

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