Ieri sera si è tenuta in Chiesa Marina la rappresentazione teatrale "U Pasturi Calabrisi" scritta da Francesco (Francuccio) Franco, e diretta da Enzo Scali.
I timori del contagio covid, che sta affliggendo Roccella come un po' tutta l'Italia, ha limitato le presenze, ma le aspettative non sono state deluse. Coraggiosamente la rappresentazione si è tenuta e la magistrale interpretazione degli attori, dei figuranti e delle voci recitanti ha regalato al pubblico un susseguirsi di emozioni a fior di pelle.
Pino Gagliano ha introdotto il tema e l'ambiente dell'opera che mette insieme l'essenza, l'ironia, il pensiero di quattro dei maggiori poeti dialettali calabresi, nati e vissuti nella Locride: Rocco Ritorto, Giuseppe Coniglio, Franco Blefari (vivente) e Salvatore Filocamo, legati insieme dalla bravura di Francuccio Franco che, attraverso la figura del pastore calabrese fa emergere le piaghe della nostra Locride (emigrazione, criminalità organizzata e perdita dei valori culturali) e chiede al Bambino Gesù di sanare questi mali con un finale da batticuore e commozione, ricco di ottimismo e speranza. Una interpretazione straordinaria quella del pastore calabrese interpretato da Franco Placanica che alterna le sue suppliche al Bambinello con le storie dei 4 poeti, animate dalle voci coinvolgenti ed intense di Enzo Scali, Nicola Capocasale e Simona Spanò, con il profeta, in scena come primo e ultimo, interpretato da Matteo Pio Gagliano e con Vasyl Pankiv e Patrizia Argirò nelle vesti di Giuseppe e Maria ad accudire Gesù Bambino nel Presepe.
Bravi, bravi, bravi!!!
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