Signor Presidente,
Le rinnovo nel mio piccolo la vicinanza per lo stillicidio fango-mediatico riversato sulla Sua persona.
Me ne offre l'occasione il provvedimento sulla nomina dei 30 Commissari emanato finalmente dal Governo per accelerare la realizzazione delle opere pubbliche.
Ieri, dopo che da mesi Lei ha martellato l'Esecutivo (giustamente, a mio parere) sulla necessità di procedere speditamente, il Governo si è deciso di dare seguito all'impegno sottoscritto 7 mesi fa.
Dopo aver fatto orecchie da mercante (come sulla delega ai servizi segreti), il Presidente del Consiglio ha emanato il provvedimento con la nomina di 30 Commissari, di cui uno, il dott. Roberto Ferrazza, guarda caso, rientrante tra i 71 indagati per il crollo del Ponte Morandi.
Dopo la notizia dell'indagato nominato Commissario è arrivata subito la revoca. Ma i controlli sulle nomine devono essere operati dai governanti o dai giornalisti?
La Sua accusa di inadeguatezza e superficialità rivolta alla "Migliore Squadra di Governo del Mondo" non aveva bisogno, certo, dell'ennesima retromarcia, ma un altro piccolo tassello di verità sta venendo a galla.
Da calabrese avrei desiderato che Lei avesse staccato la spina al Governo tre mesi fa, dopo la figuraccia mondiale, di cui porta il primato l'Avvocato del Popolo, a seguito della sfilza di Commissari nominati per mettere ordine nella Sanità in Calabria e revocati nello spazio di poco tempo.
Che etichetta dare alla figuraccia registrata a seguito della nomina dei Commissari targata Conti alla guida della sanità calabrese? Errore, sbaglio o incompetenza e superficialità? A noi cittadini con un minimo di capacità di giudizio l'ardua sentenza!
Non sarà il linciaggio mediatico alla Sua persona né la bassezza di rivolgersi ad un rappresentante del popolo senza nominarlo a rimettere in moto una squadra di governo (Il Presidente del Consiglio dal suo ruolo istituzionale altissimo dovrebbe guardare ai fatti e non alle strategie linguistiche dei "consiglieri di veleni" e dovrebbe trovare il pudore di rivolgersi ai rappresentanti del popolo almeno con nome e cognome). Purtroppo, i fatti sopra evidenziati hanno nomi, cognomi e auto-appellativi.
Per quanto piccolo, Presidente sen. Matteo Renzo, ha tutto il mio sostegno, unito a tanta rabbia che tengo a freno, perché la mia età (63 anni), il mio ruolo e il mio vissuto politico (militante dal 1974 nel PCI e in tutte le sue successive varianti. Oggi iscritto ad Italia Viva) mi impongono compostezza.
Con sincera vicinanza, prof. Vito Pirruccio - Preside
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