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Roccella in vetrina

domenica 10 gennaio 2021

"DENTRO IL VACCINO GLI ABBRACCI DIMENTICATI!"


Voglio replicare la notizia con la vaccinazione di nostri concittadini. 

Dopo Francesco Bova al Policlinico di Messina è la volta di Maria Stella Lopresti vaccinata il 7 gennaio scorso presso l'ospedale Civile di Locri dove presta servizio come operatrice sanitaria.

Una nuova bella immagine che vuole trasmettere speranza e fiducia  in quel percorso che ci dovrà portare a tornare alla normalità.

Nella stessa pagina facebook dell'amica Maria Stella ho letto un toccante post di una dottoressa di Senigallia, Anna Fracassini, che riflette sull'importanza che il vaccino ha per farci tornare alla vita e alle emozioni che si vivevano prima della pandemia. 

Nel ringraziare Maria Stella per aver consentito la pubblicazione della sua foto quale atto di speranza per tutti i cittadini della Locride, riporto di seguito il post originale della dott.ssa Fracassini che in queste ore sta facendo il giro del web  diventando virale!


"Io lo so perché quelli che ricevono il vaccino lo esibiscono con un selfie. Perché nel momento in cui hanno sentito il liquido entrare nel loro corpo hanno capito che lì dentro c’erano soprattutto i baci e gli abbracci dimenticati, le gite scolastiche, gli anziani a capotavola il giorno di Natale, le mense affollate. C’erano i ragazzi con lo zaino sulle spalle, i cinema all’aperto, i teatri pieni e il concerto di Vasco che dall’alto sembravamo tanti puntini attaccati. C’era la tavolata di amici al ristorante, prendo la pizza diversa dalla tua così ce la dividiamo, il viaggio a Tokyo senza prenotare, la cena con i compagni del liceo che in fondo siamo sempre gli stessi e la libertà di poter rimanere a casa che poi, chi ci rimane più, dentro quelle quattro mura?
C’era il lavoro, gli aerei che ripartono e le stazioni piene.
C’era il rossetto rosso che più rosso non si può, la valigia stipata, l’invito a casa che ognuno porta qualcosa, il pigiama party e la corsa tutti insieme. C’era piacere mi chiamo Anna stringendo la mano dell’altro senza avere paura, un sonno tranquillo e confini aperti. C’erano i computer chiusi e gli insegnanti che parlavano zigzagando tra i banchi, l’ora di religione a studiare latino e i bigliettini passati di mano in mano.
C’erano i visi tutti interi con labbra sottili, carnose, irregolari o rifatte.
C’era la palestra con l’odore di sudore, up and down al ritmo della musica, le candeline soffiate su una torta e poi tutti a mangiare la propria fetta incuranti degli sputi.
C’erano starnuti e tosse in libertà, la telefonata con tua sorella che quando vieni ti porto a Palazzo Strozzi, i bambini che signora mia quanto sono cresciuti e la libertà, quella che abbiamo sempre difeso sopra ogni cosa.
C’erano i vecchi, accuditi e coccolati che raccontano sempre la stessa storia e sempre nello stesso modo ma tu l’ascolti come fosse la prima volta.
C’era il senso di altruismo perché il vaccino si fa per se stessi ma soprattutto per gli altri e c’era quel senso di pace che si impossessa di te quando stai lavorando per tutti.
Ecco perché chi si vaccina lo fa vedere.
Perché in quel momento ha vissuto un bellissimo viaggio e, soprattutto, perché ce lo augura con tutto il cuore."

1 commento:

  1. Brava Maria Stella. Il tuo, specialmente in questo periodo, è un mestiere difficile. Il senso civico e umanitario è la caratteristica che ti distingue. Brava.

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