ORA, BASTA!
Le agenzie di stampa hanno battuto nel pomeriggio di ieri la notizia che il TAR della Calabria, riunitosi con carattere d’urgenza, ha sospeso, per la seconda volta nello spazio di due mesi, il decreto del Presidente F.F. della Giunta Regionale Spirlì di procrastinare al 15 gennaio il rientro in classe degli alunni della primaria e media. L’ennesimo braccio di ferro politica-giustizia amministrativa getta nello scompiglio e nello sconforto famiglie, alunni e operatori della scuola.
Ormai la misura è colma!
Dall’inizio della pandemia abbiamo ascoltato giudizi lusinghieri sugli insegnanti che si dimostrano versatili con la Didattica a Distanza e grida di allarme di esperti in sistemi formativi, come i consulenti di Save the Children, che denunciano il rischio che “l’assenza prolungata dalla scuola si trasformi per tanti ragazzi in abbandono definitivo”. Le proiezioni parlano di 34.000 ragazzi, tra i 14 e i 18 anni, candidati ad uscire definitivamente dal circuito formativo con le inevitabili conseguenze sul piano sociale ed economico.
Il rapporto di Save the Children “I giovani al tempo del Coronavirus” ci rappresenta una generazione di ragazzi e giovani “ansiosa, disorientata, stanca, insicura, preoccupata e irritabile ... Ragazzi inascoltati, tagliati fuori dal dibattito”.
Questo quadro allarmante è presente nei pensieri della nostra classe dirigente che nei vari segmenti della nostra vita sociale sfila nei talk show incurante della terribile eredità che trasferiamo alle giovani generazioni? A vedere la girandola delle decisioni, mi sembra proprio di no!
L’ennesima giravolta stiamo per viverla in questo inizio di 2021, nato, purtroppo, sotto la stessa stella dell’anno precedente.
Ci eravamo lasciati alle spalle “l’anno orribile” con le decisioni “apri e chiudi” delle scuole a settimana alterna, intervallate dall’altalena decisione/non decisione della politica e annullamento/sospensione dei magistrati amministrativi, e ci ritroviamo, ad inizio d’anno, con la stessa sinfonia.
La sera prima ci corichiamo con la chiusura della scuola decisa all’ultima ora con una diretta facebook, per ritrovarci, nel pomeriggio del giorno successivo, con un dispositivo di sospensione “a metà” (il 10 gennaio il TAR deciderà per la scuola superiore) adottato dalla giustizia amministrativa.
Intanto, la scuola programma la DaD e si catapulta con i contatti web, per rientrare in fretta e furia in presenza. Presidi e docenti burattini, ragazzi e genitori mossi come birilli pendono dai palleggiamenti decisionali di una scriteriata classe dirigente che gioca col futuro. Oltre che con la pazienza di tutti noi.
Quanto durerà questo spettacolo indecente? La pazienza mostrerà quanto prima i suoi limiti e poi non ci si deve meravigliare del logoramento del sistema democratico. America docet!
Siderno 09/01/2021 F.to prof. Vito Pirruccio
Dirigente Scolastico
Presidente dell’Associazione Museo della Scuola “I Care!” Siderno (RC)
Nessun commento:
Posta un commento