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Roccella in vetrina

martedì 19 gennaio 2016

IVANO NON CE L'HA FATTA!!!

Ivano eri un ragazzo molto riservato, molto educato e molto molto gentile! Insomma un vero buono. Mai una parola fuori luogo o un pensiero cattivo per nessuno... E cosa dire della tua vivace ed unica intelligenza e sensibilità. Io ho avuto il piacere è l'onore di conoscerti. Una sola cosa: grazie di avermi dedicato un po della tua (purtroppo breve) vita. Riposa in pace amico mio!

Luciano Lombardo


"Ciao Ivano, eri, sei e sarai sempre il numero 1. E' stato splendido conoscerti"; "Persone come te non meritano questo!"; "Che Dio sia con te per la tua bontà e generosità"; "un ragazzo senza difetti, riservato, ma sempre con il sorriso e pronto ad aiutare gli altri"; questi sono solo alcune delle decine e decine di messaggi che si leggono in queste ore in cui il cuore di Ivano Lopresti ha smesso di battere all'Ospedale Maggiore di Bologna.

La sua resistenza in sala rianimazione è durata 8 giorni, dal momento in cui il nostro giovane e sfortunato concittadino è stato falciato mentre camminava sulla pista ciclabile da un'automobile che ha sbandato per evitare la collisione con un'altra autovettura prendendo in pieno Ivano ed un altro suo amico.

Le sue condizioni si sono dimostrate da subito disperate, ma per otto giorni abbiamo continuato a  pregare e sperare nel miracolo.

Sembra proprio assurdo che una persona cosi buona, semplice, solare, una di quelle che merita più di tutti di stare fra noi per trasmettere i valori dell'umiltà e dell'altruismo come fonte di gioia interiore, non ci sia più, e nessuno riesce a capacitarsi all'idea del perché tanto dolore e tanta sofferenza nelle persone e nelle famiglie che in vita hanno fatto solo del bene.

Ivano amava  la pallavolo e,  prima di trasferirsi a Bologna, per diversi anni ha militato nella squadra di volley roccellese con grande profitto: la sua prestanza fisica faceva la differenza sia sotto rete che come battitore.

Il sorriso illuminava il suo viso, Ivano sapeva sorridere anche con gli occhi.

Evidentemente era un angelo caduto nella Terra a portare la gioia e la modestia come senso di vita e l'amore come sentimento da donare agli altri, era un simbolo per educazione e gentilezza, ed ora Nostro Signore l'ha richiamato a Se perché è in Paradiso la casa degli angeli. Non c'è altra spiegazione plausibile!

Confidiamo nelle capacità divine di Gesù di riuscire a portare consolazione e conforto alla mamma, al papà, alla fidanzata e a tutti i parenti ed amici, per una perdita che umanamente è difficile comprendere e lascia nello sconforto tutta la nostra comunità.
Nicola Iervasi

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