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Roccella in vetrina

lunedì 30 novembre 2015

SULLA QUESTIONE "BAR PORTO DELLE GRAZIE" IL SINDACATO SNALV SI SCAGLIA CONTRO COMUNE E SOCIETA' DI GESTIONE.

Il titolo de "Cronache del Garantista" di ieri con al seguito l'articolo che
riportiamo in toto
Impertinente e sfrontata giunge la nota della Snalv Confsal, il sindacato autonomo dei lavoratori a difesa dei 32 dipendenti del bar pizzeria "Porto delle Grazie", indirizzata alla società "Porto delle Grazie" e alla parte datoriale nonché al Comune di Roccella che quest'estate si era fatto promotore, insieme al sindacato, dell'accordo ponte scaduto a fine ottobre.

La nota solleva polemicamente la questione sul destino dei suoi associati.

Dal 5 di Novembre, infatti, la ditta Valenti  Sonia, gestore del servizio,  ha chiuso tutti i servizi, dal bar alla ristorazione leggera e da asporto, in attesa che la società Porto delle Grazie, titolare della concessione, si determinasse con un nuovo bando oppure nella more delle liquidazioni delle proprie quote (51%), con una probabile proroga dell'accordo.

Niente di tutto ciò: ogni sollecitazione è caduta nell' oblio e tutti gli attori sembrano ingessati nella difficoltà di offrire una soluzione. Intanto, uno dei servizi strategici della grande struttura, attualmente è serrato, provocando non pochi disagi anche a quei pochi diportisti stanziali e stranieri che usufruivano fino a un mese fa della tipica pizzeria del posto.

Sembra che la nota, secca e polemica, che manifesta rammarico per il disinteresse dimostrato dalla società e dal Comune nei confronti della situazione dei lavoratori, sia giunta qualche giorno fa, dopo reiterata richiesta da parte sindacale di far convocare un tavolo per costruire una nuova piattaforma di accordo che garantisse la prosecuzione dell'attività di ristorazione.

La parte datoriale non ha ancora provveduto al licenziamento in massa dei dipendenti, per consentire loro di raggiungere i requisiti minimi per l'accesso ai benefici della disoccupazione, che il Jobs Act con la naspi ha notevolmente ridotto.

Dalla nota appare chiara ed evidente l'indolenza della società titolare della concessione che, con la sua latitanza, mina e non poco i numerosi sforzi compiuti per rilanciare l'azione della struttura portuale, che ha fatto sempre declinare la parola sviluppo con quella di lavoro.

Ma la reticenza in cui si sono chiusi i protagonisti di questa vicenda infonde in tutti un sentimento di angosciosa incertezza e di estremo disagio che potrebbe contagiare anche altri fattori della portualità, dragaggio in primis.

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