Vicenda Bonessi, il diportista che trovo’ il corpo era un suo parente
La famiglia cirotana si e’ recata a Roccella Jonica per conoscerlo e ringraziarlo personalmente.
A seguito delle incredibili coincidenze del destino di Vincenzo Bonessi e della sua drammatica vicenda umana, scomparso la mattina del 22 giugno, mentre pescava in località Punta Alice a Cirò Marina, e ritrovato cadavere nel mare di Roccella Jonica, il figlio Giuseppe e la madre Luciana sono andati nel Reggino per conoscere di persona il diportista, Giuseppe D’Agostino, per ringraziarlo e per scoprire pure se c’è un legame di parentela tra loro.
Come si ricorderà, il corpo dell’operaio comunale in pensione, di 66 anni, Bonessi, è stato avvistato, il 12 luglio scorso, da un diportista che si chiama appunto Giuseppe D’Agostino, come il fratello del padre della vedova di Bonessi, Luciana D’Agostino.
La famiglia è originaria del Reggino. Sempre per un tragico caso, Giuseppe D’Agostino, lo zio della signora Luciana, morì in un incidente a Crotone, anni fa. Ebbene, Giuseppe Bonessi, il figlio minore dello sfortunato Vincenzo, ci teneva moltissimo a conoscere l’identità del diportista, che, quel 12 luglio, segnalò alla Guardia Costiera l’avvistamento di un cadavere nel tratto di mare in cui stava navigando.
Senza quella solerte segnalazione, quel povero corpo straziato, poi identificato (mediante il test del dna) appartenere all’operaio comunale in pensione di Cirò Marina, forse si sarebbe ancora di più decomposto tanto da renderlo irriconoscibile.
Contattata la Guardia Costiera di Roccella, lo stesso Comando ha riferito il nome e cognome del diportista, permettendo a questi di recarsi a Roccella Ionica e conoscerlo personalmente.
Un cognome che sicuramente, forse, ha delle affinità parentali con la moglie del compianto Vincenzo Bonessi, come è emerso durante l’incontro che è avvenuto domenica scorsa e che ha permesso al figlio ed ai familiari recatesi a Roccella Ionica di verificare e conoscere Giuseppe D’Agostino che si è dimostrato persona affabile, cortese, umana.
Pescatore amatoriale, quel giorno si trovava lungo la costa per una battuta di pesca ed è stato sempre lì che notati i resti del povero Vincenzo, “ha sacrificato” con alto senso civico la giornata per contattare la capitaneria di porto prima e poi, pazientemente rimanere a disposizione delle autorità giudiziarie per gli adempimenti di legge.
Un alto senso civico ed umano, che appunto ha mosso la famiglia determinandola a conoscere Giuseppe d’Agostino, padre di due bimbi con la passione della pesca, divenenuto di recente, dopo una gara, campione regionale di “pesca al tonno gigante”.
Se esistano o meno gradi di parentela, entrambe le famiglie si sono ripromessi di approfondirlo, magari entro novembre prossimo, allorquando, Giuseppe, che già era solito recarsi a Cirò Marina per fare scorta di vino, verrà per ricambiare la visita e salutare la famiglia e portare un fiore sulla tomba del compianto Vincenzo, che nessuno ha dimenticato.
Oscare Grisolia
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