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Roccella in vetrina

martedì 22 settembre 2015

SU RADIO MARIA LA PRESENTAZIONE DI ANTONIO CORDI' DELLA MESSA NEL GIORNO DELL'ADDOLORATA.

Antonio Cordì.
Come abbiamo riferito nel post dedicato ai festeggiamenti di Maria SS Addolorata, domenica mattina, la Santa Messa celebrata nella chiesa di Sant'Anastasia alle ore 8,00 e officiata da S.E. il Vescovo Mons. Francesco Oliva, è stata trasmessa in diffusione nazionale su Radio Maria. Una Celebrazione Eucaristica che ha avuto una straordinaria cornice di fedeli e un coro di altissimo livello che ha intervallato con armonia e trasporto le diverse fasi della Santa Messa.

Ma ciò che vogliamo riportare in questo articolo è la presentazione del nostro paese e della Chiesa di Sant'Anastasia,  scritta e recitata prima della Messa da Antonio Cordì, andata in onda su scala nazionale su Radio Maria. Antonio Cordì, lo conosciamo tutti, è l'impareggiabile ministrante della Chiesa Matrice e della Chiesa del Borgo, sempre pronto con grande spirito di responsabilità a sostenere Padre Francesco Carlino nelle diverse funzioni relative alle due chiese.

Il gruppo delle coriste della chiesa del Borgo
con il M° Domenico Daniero
Ecco con quanta bravura Antonio Cordì ci ha presentato a tutta l'Italia:

L'antica città di Roccella Jonica si ergeva su una rupe a strapiombo sul mare e quando nella seconda metà del XVIII secolo si espande al di fuori della cinta muraria nascono i quartieri della Marina e del Borgo. Nel cuore di quest'ultimo quartiere fu eretta,su iniziativa di un gruppo di missionari Gesuiti,una Chiesa dedicata a S. Francesco Saverio. Il terremoto del1783 danneggiò gravemente l'antica città e fu deciso di trasferire la Parrocchia di S. Anastasia, dall'antica città nella chiesa al Borgo di S. Francesco Saverio e da allora si chiama Chiesa di S. Anastasia. Nel corso dei secoli si è intervenuti diverse volte con opere di restauro e l'ultimo intervento risale appena a un decennio fa.

Tre anni addietro sono state restaurate a cura delle belle arti anche le tele che si trovano all'interno.
Nel fitto tessuto edilizio della via Garibaldi si apre il piccolo sagrato su cui si affaccia il prospetto principale della chiesa dal sobrio disegno architettonico semplicemente definito da un doppio ordine di paraste e da una cornice a marcapiano modanata. Risalta per la sua equilibrata composizione il portale in pietra che incornicia l'ingresso, arricchito da due volute nella parte superiore.

L'interno è a navata unica con abside semicircolare orientata a nord-ovest. Sulle pareti lesine e controlesine con capitello delimitano arcate a tutto sesto nelle quali si trovano gli altari minori. Sopra questi altari sulla destra sono situate le tele raffiguranti,una S. Raffaele e l'altra il Crocifisso con le anime del Purgatorio. A sinistra dell'altare maggiore,sopra la porta della sacrestia una tela datata 1853 raffigura S. Vincenzo Ferrer. Sopra l'altare maggiore è racchiusa in una cornice di stucchi una tela raffigurante la Madonna del Rosario con S. Anastasia e Santo Stefano che dovrebbe provenire dall' antica chiesa di S. Anastasia.

Sulla parete sinistra si apre una piccola cappella che conserva l'altare dedicato alla Vergine Addolorata,di cui giorno 15 settembre si è fatta memoria e oggi ci saranno solenni festeggiamenti in suo onore. In una nicchia sopra l'altare di questa cappella si trova la statua della Vergine Addolorata e vi è il Tabernacolo in cui viene riposto e conservato il S.S, Sacramento.

Nel secolo scorso visse nel quartiere una pia giovinetta di cui si è avviata la causa di beatificazione,si chiamava ANNAROSA MACRI' e molte persone hanno affermato di averla vista,in diverse occasioni,in estasi in questa chiesa,sollevata dal pavimento mentre pregava. Vogliamo entrare nel clima della Celebrazione con una pagina del suo diario spirituale dedicata alla contemplazione della Vergine Addolorata :”.... Figlio..come ti sei ridotto! Figlio mio,potessi morir con te!...Perchè,Figlio mio,hai voluto così? Perchè mi hai voluto lasciare? Perchè hai bevuto questo calice tanto amaro?....L'amore,Figlio,è vero, l'amore ti ha fatto tanto patire e morire in croce.
O Dio, ecco il tuo Figlio, che tu avevi dato a me....prendilo, dunque, o Padre celeste,insieme con il mio dolore. Per amore di lui salva l'umanità.

Figlio mio Gesù,nella ferita del tuo cuore voglio deporre le mie pene,il mio stesso cuore lo metterò nel tuo perchè palpitino insieme. Quanto mi sarebbe caro morire con te! ...O Spirito Santo,vieni a prendere sulle tue ali questo unigenito Figlio di Dio Padre portalo nel seno del gaudio degli eterni splendori”, Insieme

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