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Roccella in vetrina

martedì 8 settembre 2015

"ROCCELLA BENE COMUNE" BOCCIA, SENZA MEZZE MISURE, IL BILANCIO DI PREVISIONE DELL'ENTE.

Il 4 Settembre scorso nel Consiglio Comunale non si è parlato soltanto della questione del Porto, ma, all'ordine del giorno, c'è stato l'importante documento del bilancio di previsione 2015, portato in Consiglio con molto ritardo e dopo le intimazioni e i solleciti da parte del Prefetto.
 
Riportiamo di seguito la relazione del gruppo consigliare di "Roccella bene comune" che ha votato contro un bilancio caratterizzato dalle tasse con le più alte aliquote e senza nessuna ambizione di nuovi investimenti e orientamenti, e che, nonostante tutti i sacrifici dei cittadini, riesce a coprire a malapena l'ordinaria amministrazione.
 
 
Ormai è cosa nota come il bilancio di previsione rappresenti la parte politicamente più importante dell’azione amministrativa.

            E’ una previsione e, come tale, dovrebbe essere impostato all’inizio dell’anno ma, anche questo è noto, sono anni, direi da quando governate, che il bilancio di previsione viene approntato e portato in discussione alla fine dell’anno e, come sempre, dopo le diffide del Prefetto. Tant’è. Dobbiamo accontentarci !

            Finalmente avete imparato la lezione e, dopo diversi dai e dai, la documentazione è arrivata per tempo e, evviva, abbiamo potuto visionarlo con un certo margine.

            Ci siamo messi a consultarlo con spirito propositivo. Mettendoci tutta la nostra buona intenzione per trovare motivi di soddisfazione, di incoraggiamento, di collaborazione.

Purtroppo non ci siamo riusciti.

Continuate a prospettare il nostro paese come, cito testualmente, il LUOGO DELLA FELICITA’, dove tutto è bello, magnifico. Dove le persone vivono senza problemi, le tasse sono basse e tutti quanti siamo felici e contenti.

            Poi, svegliandoci dal sogno, ci troviamo in questa situazione.

            E il bilancio di previsione ci ha riportato con i piedi per terra.

            E’ un bilancio strutturalmente povero, politicamente insufficiente, legalmente inadeguato.

            Dicevamo: strutturalmente povero.

Leggendo il bilancio non abbiamo trovato motivi di soddisfazione. La pressione fiscale rimane altissima e utilizzata per intero per la copertura delle spese correnti. Il carico debitorio del comune, il fondo per i crediti di dubbia esigibilità, il contenzioso e le altre spese correnti sono talmente elevati, che le pochissime risorse che si possono liberare vengono utilizzate sempre nella stessa maniera e male. La dicono lunga le somme utilizzate per il contenzioso (57.000 €), quelle per il ripiano dei debiti delle società partecipate (15.000 €), la quota per interessi passivi (370.000 €), l’acquisto di beni di consumo (550.000 €) altissimo, ben 2.500.000 € per l’acquisto di servizi dove spiccano i 70.000 € per gli organi e gli incarichi istituzionali, i 530.000 € per i canoni e, per finire,  la spesa per il personale (2.200.000 €), per capire che di soldi ne rimangono veramente pochi.


Perfino il ragioniere Curciarello, nella sua relazione, precisa come la spesa corrente, pari a 7.774.000 €, si riduce rispetto al 2013 per effetto della contrazione delle risorse disponibili.

Rispetto a questo scenario, desolante, rimane ben poco da dire. Ormai gestite solo l’ordinaria amministrazione e non si intravvedono scelte che possano far sperare in una evoluzione dell’intervento amministrativo.

Ecco perché dicevamo che il bilancio è, inoltre, politicamente insufficiente.

Gran parte delle scelte politiche di bilancio sono assolutamente discutibili e, a volte noiose e ripetitive. Sono anni ormai che facciamo i conti sempre con le stesse questioni senza nessuna novità di rilievo. Pensiamo alle Opere Pubbliche, delle quali abbiamo già detto. Sempre la solita Pista Ciclabile, il solito intervento sul Castello ed i sempre giovani Convento dei Minimi, Auditorium e Parco Collina.

In campagna elettorale abbiamo dato una idea di rinnovo della mentalità amministrativa che, per quanto attiene gli investimenti per Opere pubbliche passavano dalla realizzazione dell’autonomia idrica che libererebbe risorse per oltre 300.000 €, dalla individuazione di aree destinate agli investimenti produttivi, che darebbero sollievo alla disoccupazione, oltre a far introitare decine di migliaia di euro. Alla costruzione di una biblioteca o sala multimediale. Abbiamo suggerito di pressare per la ristrutturazione dell’ospedaletto in maniera da liberare le possibilità del mercato coperto. Sempre un muro alto e duro.

Da anni assistiamo alla lenta ed inesorabile erosione costiera ma, nonostante fondi disponibili, non è stato approntato un serio e decisivo studio in materia.

Continuate a inserire l’accesso al Porto da terra e da mare ma non eseguite mai un sovrappasso ferroviario che darebbe impulso all’economia legata alla costa.

Scelte politiche, dicevamo. Cosa non dire della pressione fiscale, tenuta appositamente alta per garantire, tra l’altro,  il pagamento delle rate di mutuo per l’indebitamento complessivo. E tutta una serie di spese a questa collegati.

L’IMU è rimasto inalterato, al massimo, l’IRPEF è rimasto inalterato, al massimo, la TASI è rimasta inalterata, al massimo, la TOSAP è rimasta inalterata, come la tassa di soggiorno e gli altri balzelli. Anche per la TARI le cose non cambiano e il passaggio da 1.075.000 €, previsto nel Piano Finanziario del 2014, agli attuali 960.000 €. non è dovuto ad una riduzione della spesa complessiva che, al contrario aumenta nella parte fissa (+35.000 €), ma alla diminuzione della parte variabile nella quota al netto della vendita dei materiali. In pratica si vendono più materiali della quota differenziata che hanno contribuito all’abbattimento della parte variabile.

D’altro canto la parte di spesa prevista nel piano finanziario della TARI 2015, 958.000 €, è la somma che noi avevamo indicato come raggiungibile durante la campagna elettorale e che voi, all’epoca, avete deriso. Avevamo ragione allora, come abbiamo ragione adesso.

La cosa preoccupante è che tutte le previsioni di entrata delle tasse e delle imposte nel 2014,  sono  state clamorosamente sbagliate. E non al ribasso, ma al rialzo. Dalla relazione del Revisore dei conti, in riferimento al rendiconto 2014,  abbiamo letto che:

·        per l’IMU si prevedeva una entrata di  1.100.000 € e se ne sono rendicontati quasi 1.300.000€, quindi 200.000 € in più;

·        Per l’addizionale all’IRPEF se ne prevedevano 400.000 € e ne sono stati rendicontati 430.000, quindi 30.000 € in più,

·        Per l’Imposta di soggiorno previsti 15.000 €, rendicontati 32.000, più 17.000.

·        Per la TARI, e qui la prudenza è d’obbligo, preventivati 1.075.000 € rendicontati 1.729.000 €. Anche scorporando l’addizionale erariale la maggiore entrata è esorbitante, quasi 650.000 € in più.

Tutta questa maggiore entrata doveva essere restituita ai cittadini mediante un alleggerimento delle varie tariffe. Al contrario, a fronte di una sfacciataggine che vuole la riduzione della TARI, le bollette che arrivano ai nostri concittadini sono maggiori di quelle degli anni precedenti e questo in quanto, la quota fissa della spesa è aumentata. Probabilmente avete sbagliato i calcoli e tutto sarà più evidente quando avremo in mano il bilancio consuntivo. Verificheremo come abbiamo ancora una volta ragione.

Le somme che si introiteranno per l’anno 2015 saranno ancora una volta maggiori delle previsioni a danno, ancora una volta, dei nostri cittadini.

Avevate l’obbligo di eseguire una razionalizzazione delle società partecipate. E non ci riferiamo alle quote possedute della “Porto delle Grazie srl” che, come società che non figura tra i fini istituzionali dell’ente, dovevano essere già dismesse come vedremo più avanti, ma a quelle che il Comune poteva ancora detenere come la Jonica Multiservizi spa.

Non solo pagate all’Amministratore dei benefit non dovuti, ma la spesa complessiva è aumentata. Inoltre, quello che Voi dichiarate di aver fatto, il Piano di Razionalizzazione, è incompleto, non prevede alcuna razionalizzazione e, cosa più grave, non è mai stato approvato dal Consiglio Comunale. Obbligatorio per Legge come, per altro evidenziato, nella Relazione del Revisore dei Conti per l’anno 2014.

Un piano, quindi, che non ha alcun valore e che segnaleremo, come tale, alla Corte dei Conti. Dalla vendita delle quote si sarebbero liberate delle risorse da utilizzare per scopi sociali come, per esempio, la costituzione di un fondo di solidarietà, da noi fortemente voluto o una fattispecie di reddito di cittadinanza per aiutare i giovani disoccupati. Avete dimenticato gli anziani. Al solito non investite nell’artigianato, nella piccola e media impresa o al rilancio del commercio.

Avete speso e state ancora spendendo centinaia di migliaia di euro per la redazione del Piano Strutturale Associato che, ormai da dieci anni, non vede la luce. Anche qui paghiamo lo scotto di scelte politiche sbagliate, allorquando avete deciso di associarvi con Nardodipace, Comune per altro commissariato per infiltrazioni mafiose. Nessuna scelta politica legata al bilancio va nella direzione di un cambio di marcia. Continuerete a fare convegni, noiosi e ripetitivi, sulla differenziata, mentre il nostro comune continua in un lento ed inesorabile declino.

I nostri giovani non rientrano più in quanto le possibilità di lavoro sono azzerate. L’edilizia è allo sbando e continuate con atteggiamenti discutibili, se non illegali, nell’eseguire assunzioni col metodo “Intuitu persone” .

Scelte politiche sicuramente censurabili.

Potremmo continuare ancora per ore passando dai 14.000 € prima e 11.000 € ultimamente pagati ad un avvocato di Roma per cause contro nostri cittadini.

La prima contro la gestione del bar-ristorante del porto che ha avuto l’unico torto di assumere 35 persone e fare utili dalla propria attività e il secondo contro un imprenditore locale che cerca di tutelare i propri legittimi interessi in quello che appare un’azione preoccupante.

Entrambi legati alla gestione del Porto che, per le vicende note di Invitalia, è riuscita a far assurgere alle cronache nazionali  il nostro Comune. Questa volta non in maniera positiva.

Si è interessato della questione nientemeno che il Corriere della Sera, il TG5 Italia 1 e moltissimi altri media.

Continuate a difendere l’indifendibile e tutte queste somme saranno portate a conoscenza della Corte dei Conti per i dispositivi che vorrà adottare.

Vorremmo stendere un velo pietoso sull’ultima iniziativa che ha visto il tentativo di sgombero della gru, poste all’interno del porto , di proprietà di nostri due imprenditori che, da venti anni, fanno del servizio ai diportisti, alla Capitaneria e ai turisti di passaggio il loro unico lavoro.

Speriamo che tutto questo non sia stato fatto per favorire qualche altro soggetto, in quanto ci risulta che i due imprenditori hanno fatto regolare richiesta di suolo demaniale.

Ma la cosa più preoccupante sono le scelte legate al bilancio legalmente inadeguate.

Tutte legate alle società partecipate. Vi state sclerotizzando su questioni che vi porteranno alla rovina.

Basta leggere le relazioni del Revisore dei Conti per apprendere quante violazioni sono state fatte.

Anche se parzialmente la relazione allegata al bilancio 2015 è stata modificata, le vostre inadempienze sono enormi.

Non possiamo immaginare un’amministrazione che di fronte a precise prescrizioni di Legge le ignora o cerca di aggirarle.

Non potremo mai approvare un bilancio che è improntato a queste gravi violazioni.

Per quanto detto, il nostro voto è convintamente contrario.

Questo bilancio Approvatevelo Voi.

1 commento:

  1. Nicolino grazie che ci tieni informati sopratutto per chi è lontano dal proprio paese , ho notato che nel giro di una settimana il tuo blog ha avuto intorno a 1700 visite perciò ci sono tante persone che ti seguono bravo continua cosi. Pasquale

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