Seppur con qualche giorno di ritardo propongo l'articolo apparso sul quotidiano "Cronache del Garantista" a firma della dott.ssa Simona Musco, all'indomani del Consiglio Comunale "straordinario ed urgente" che ha discusso sulla dismissione delle quote di maggioranza del "Porto delle Grazie" da parte di Invitalia. In altri post le considerazioni...
Alla fine l'ha spuntata la maggioranza. Dopo il tribolato Consiglio Comunale di giovedì a Roccella Jonica, il primo cittadino Giuseppe Certomà ha ricevuto l'incarico di incontrare l'amministratore delegato di Invitalia, società controllata dal Ministero dell'Economia che ha messo in liquidazione "Italia Navigando", che possedeva il 51% della soc. Porto delle Grazie srl. Il 20%, invece, era in mano al Comune ed il resto a soci privato.
Data la messa in liquidazione l'obiettivo dell'Ente è quello di acquisire almeno il 31% delle quote, divenendo, cosi, socio di maggioranza. A Certomà, dunque, la delega a compiere tutti gli atti necessari per far si che la s. "porto delle Grazie" sopravviva e per consentire, allo stesso tempo, che la gestione del porto rimanga a maggioranza pubblica.
Al tempo stesso, però, il Consiglio si è impegnato a coinvolgere in un secondo momento gli altri Comuni della Locride, cosi come proposto dalla minoranza, che giovedì a contestato duramente il modus operandi del gruppo "Roccella prima di tutto", definito dalla consigliera Chiara Melcore "tenebroso, oscuro e al limite della pericolosità".
A votare positivamente solo la maggioranza, mentre la minoranza, cosi come promesso dalla Melcore, ha dato voto contrario. "Noi abbiamo chiesto di incontrare l'amministratore delegato di Invitalia Arcuri il prima possibile" ha affermato il primo cittadino Certomà, incontro che dovrebbe avvenire la prossima settimana.
Ma aldilà della questione Porto, il Consiglio di giovedì ha messo in evidenza profonde divergenze tra maggioranza e minoranza. Il gruppo di opposizione di "Roccella bene comune", infatti, ha lamentato l'impossibilità di analizzare i documenti allegati alla convocazione del Consiglio, ricevuti solo qualche ora prima della seduta. Per la terza volta consecutiva, infatti, l'assise sarebbe stata convocata in modalità straordinaria e urgente.
Nei primi due casi era da discutere di die temi scottanti per i cittadini, ovvero Tasi e Tari, mentre nel terzo caso la discussione verteva, appunto, sul Porto, con la decisione, comunicata tra le righe, di andare a mettere mano direttamente sulla gestione dell'infrastruttura. Il documento proposto ed approvato dalla maggioranza, infatti, di fatto ribadiva la necessità di preservare la piena operatività della società "Porto delle Grazie" come soggetto concessionario gestore del porto, confermando la presenza del Comune nella compagine societaria ed affidando al sindaco il potere di decidere in merito alla questione. In pratica, l'intento dell'amministrazione è quello di acquistare almeno il 31% delle azioni di "Italia navigando".
Ma l'opposizione ha tirato in ballo l'art. 2 della concessione demaniale, che prevede che la società e il Comune siano entrambe presenti. venendo meno una delle due figure, dunque, le quote della società restano a disposizione di un nuovo soggetto. "Il Comune, dunque - ha sottolineato la consigliera di minoranza Patrizia Suraci -, non è obbligata e la scelta di acquistare le quote del 31% è solo una scelta politica che noi non condividiamo, in quanto esporremo il Comune ed i suoi abitanti a rischi economici enormi".
In ballo, infatti, ci sono oltre 3 milioni di euro per lavori da eseguire al porto, una cifra esorbitante non sopportabile dal Comune. Pertanto sarebbe stato preferibile, secondo la Suraci, un azionariato diffuso che coinvolgesse i Comuni della Locride.
Una proposta ribadita anche dalla consigliera Vanessa Riitano, che ha chiesto la stesura del documento finalizzato a coinvolgere gli altri Comuni. Una buona idea, si, ma rimandata ad altra data. Ancora da stabilire.
E noi paghiamo, dato che i soldi sono i nostri che il porto sia anche nostro è non del comune.
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