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Roccella in vetrina

sabato 26 luglio 2014

RITORNA D'ATTUALITA' IL "CASO" DI VINCENZO MINICI

Vincenzo Minici incatenato davanti alla Stazione dei
Carabinieri di Roccella Jonica. Era il 28 agosto del 2012.
Da allora la sua protesta è sempre la stessa!!!
Questo blog ha più volte dato risalto alla protesta del lavoratore roccellese Vincenzo Minici, vittima di una serie di ingiustizie e di lentezze burocratiche, che oggi ritornano a fare notizia perché il suo caso è arrivato fino alla Corte Suprema di Strasburgo per i diritti dell'uomo, oltre che alla Procura della Repubblica di Reggio, al Ministro della Giustizia e al Consiglio Superiore della Magistratura.

Ripercorriamo la sua storia: Minici ha lavorato per 14 anni con contratto annuale Co.co.co. , nel 2011 ha dovuto presentare domanda di mobilità, pena trasferimento d’ ufficio. Ad obbligarlo, sarebbe stato l’ Ufficio IX- Ambito Territoriale della Provincia di Reggio Calabria. A nulla sarebbero valse le proteste di Minici anche clamorose (ricordiamo che più volte si è incatenato davanti l'entrata del Liceo Scientifico "P. Mazzone") che dalla sua avrebbe anche, il beneficio della legge 104, richiesta per l’ anziana madre; Minici è stato comunque trasferito in un altro Istituto scolastico della cittadinanza, senza però che fosse rescisso il suo precedente contratto.

L'ultima protesta l'aveva lanciata il 28 agosto del 2012 quando con cartelli scritti di suo pugno si è incatenato davanti al Comando dei Carabinieri di Roccella Jonica lamentando in tutti i modi consentitegli civilmente che "E' stato commesso da parte dell'Ufficio Scolastico di Reggio Calabria un vero e proprio abuso - dichiara Vincenzo Minici - ma io a questa violazione di legge non ci sto. Ho impugnato il contratto che mi imponeva il trasferimento e l'ho contestato in tutte le sedi competenti. Ma oggi sono qui a protestare nuovamente poichè  è trascorso un anno, e a giorni inizierà il nuovo anno scolastico, ed ancora non è stata presa nessuna decisione da parte dell'Ufficio Scolastico provinciale che continua, invece, a palleggiarsi le responsabilità".

Sono passati quasi due anni dal giorno dell'ultima clamorosa protesta e tre dell'impugnazione di quella domanda di trasferimento ma ancora Vincenzo Minici non ha ricevuto le risposte dovute da parte della Magistratura ed oggi ritorna all'attacco interessando addirittura il massimo organo governativo dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ossia la Corte Europea di Strasburgo.
 
La Magistratura, è, e deve continuare ad essere - ci riferisce Vincenzo Minici - l’Istituzione cui ogni cittadino, povero o ricco, umile o potente, deve poter guardare con assoluta fiducia anche se, come accade in tutte le grandi e buone famiglie, annovera al suo interno qualche componente la cui condotta lascia a desiderare. Continuo la mia protesta affinché il DIRITTO non sia una semplice espressione lessicale. Mi auguro che il Ministero invii i suoi Ispettori per redimere il giusto dall'ingiusto, il torto dalla ragione, dalla sopraffazione e dall'inganno".
 

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