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Roccella in vetrina

mercoledì 12 marzo 2014

GLI INGANNI SUL "PORTO DELLE GRAZIE"

IL PORTO CHE NON PORTA

Cosa c’è di peggio di una amministrazione che non lavora?
Una amministrazione che inganna i propri cittadini! Che promette e non mantiene mai!
 
Per quindici  anni  i nostri amministratori ci hanno detto che il «PORTO DELLE GRAZIE»  sarebbe stato il porto dei Roccellesi. Ci hanno convinto che il Comune doveva restare all’interno della società di gestione perché avrebbe garantito la nostra gente. Che intorno al porto sarebbero fiorite attività edilizie, commerciali e professionali capaci di creare centinaia e centinaia di posti di lavoro.
QUESTE, SONO BUGIE !
Per quindici anni abbiamo atteso invano che le promesse divenissero realtà. Abbiamo   sopportato che nella compagine societaria entrassero soci privati senza nessuna logica, che si spendessero centinaia di migliaia di euro senza alcun profitto, che passassero due anni da quando, nel 2012, il porto poteva essere regolarmente gestito.
OGGI   GLI   INGANNI   DIVENTANO   TUTTI   VISIBILI.
 
Invece di sostenere e tutelare i propri cittadini, i nostri amministratori, nascondendosi dietro gli interessi societari, stanno distruggendo ogni speranza di riscatto.
Nonostante una petizione popolare con centinaia di firme, malgrado gli inviti cortesi delle associazioni di categoria, della Lega Navale e di singole persone, non hanno resistito alla tentazione di mettere le mani nelle tasche dei cittadini.
 
Le tariffe dei posti barca sono stati, mediamente, quadruplicati. Si impongono norme contrattuali insopportabili e si richiedono prenotazioni dei posti barca senza essere ancora nella titolarità della gestione.  L’aver solo annunciato le nuove tariffe ha determinato la fuga di centinaia di diportisti verso lidi più economici. Altri possessori di barche sono sul punto di lasciare se la società confermerà i prezzi.  Uno spopolamento che getterà la struttura portuale in una profonda crisi economica, capace di coinvolgere sia il Comune  che i suoi cittadini. Di questo passo il rischio del fallimento della società «Porto delle Grazie srl» potrebbe non essere solo una ipotesi.
In tutto questo marasma, i nostri amministratori, hanno trovato il tempo di assicurarsi la nomina di un loro Presidente che, insieme all’Amministratore Delegato ed al Direttore del Porto, si spartiranno centinaia di migliaia di euro.
 
A loro non importa nulla dei posti di lavoro. Vogliono  assicurarsi incarichi e  prebende.
Noi non ci stiamo.
Chiediamo con forza l’abbassamento delle tariffe, l’azzeramento di tutte le norme contrattuali capestro, l’apertura di una trattativa serrata con Italia Navigando, l’incontro in un Consiglio Comunale aperto a tutti i cittadini con l’Amministratore Delegato.
 
Chiediamo che l’assunzione del personale avvenga con criteri di trasparenza e meritocratici.  Chiederemo al sig. Prefetto di vigilare su tutto questo.
Vogliamo che il porto resti dei diportisti, dei pescatori, di chi ama e rispetta il mare.
Chi ha interessi ad arricchirsi sulle spalle dei Roccellesi può starsene a casa.
 
Non vogliamo che il porto divenga per i nostri pescatori, diportisti ed appassionati del mare un’amara cartolina da spedire con rimpianto.
ROCCELLA   365                    Associazione ex Consiglieri Comunali
Roccella Jonica

2 commenti:

  1. Che dire del gran mercato del pesce che si prospettava al porto con gestione locale di compravendita di tutto il pesce pescato, ed invece niente tutto dato al di fuori di Roccella, ed i roccellesi non possono neanche andare a comprare del buon pesce appena pescato perchè deve essere dato fuori per poi tornare triplicato che vergogna Roccella sempre unica ad andare contro i cittadini.

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  2. Purtroppo non solo il pesce va via ma andranno via anche le barche del luogo
    e le aziende del luogo che lavorano intorno al porto.tutto per una decisione di sua maesta ma se i cittadini di Roccella si mettono in testa che questa dittatura non va bene per la nostra cittadina uniti assieme al nuovo movimento si potranno evitare queste migrazioni e tenere per noi queste speranse.

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