Devo, comunque, precisare che accetto la solidarietà di Pasquale Vozzo come amico, ma non l'accetto assolutamente nelle vesti di presidente del Consiglio Comunale visto che anche lui è complice dell'autentica scelleratezza compiuta ai danni dei roccellesi in quel degenerato Consiglio comunale del 13 agosto scorso. Nicola Iervasi.
UN’IDEA SI PUO’ SOSTITUIRE CON UN’ALTRA, SOLO LA LIBERTA’ NO !
Non sono entrato e non entrerò mai nel merito e nei contenuti delle polemiche che hanno investito il Jazz Festiva di Roccella Ionica, ho espresso qualche blanda considerazione su face book ma nulla di più.
Non posso esimermi però, sia per dovere istituzionale ancor prima che per un personale sentimento di sdegno profondo , di intervenire sulla spiacevole vicenda che ha coinvolto il mio amico Nicola Iervasi. Apprendo praticamente questa notte non più tardi delle tre, che qualche giorno fa , venerdì 23 agosto, una voce ignota dall’altra parte del telefono ha proferito frasi intimidatorie e minacciose alla signora Maria, che chiamo più simpaticamente Gelsomina, madre di Nicola e mia carissima vicina di casa.
Le parole erano certo dirette a Nicola ma il senso del gesto che reputo criminoso, e come tale va perseguito, mi sento di condannarlo in maniera netta ed inequivocabile. Le opinioni sono opinioni, e come tali devono essere considerate rispettando il pieno diritto di chi le esprime. Le minacce e le intimidazioni che ti raggiungono fin dentro casa sono ben altra cosa ed è quanto di più deprecabile, frustrante, biasimevole possa capitare ad una persona come la mia cara vicina il cui motto della sua vita è stato sempre lavoro, lavoro e lavoro.
Lo stesso affermo e confermo per Nicola che quanto dice e scrive lo fa senza reticenze ma soprattutto alla luce del sole con cristallina trasparenza. Non si può dire lo stesso di chi invece si rifugia dietro una telefonata in modo anonimo, codardo e vile traumatizzando una adulta signora e mamma di famiglia .
Guai a chi tocca le mamme, i bambini le mogli, guai chi tocca in modo così bieco e feroce la pace familiare di qualunque persona. Costui o costei è un pusillanime ed un vigliacco e non rende un servigio a nessuno se non alla sua perversa e criminale propensione diffamatoria. In qualità di Presidente della massima assise cittadina che è stata investita negli ultimi giorni anche da pesanti critiche, su questa vicenda senza se e senza ma mi schiero dalla parte di Nicola e soprattutto esprimo tutta la mia vicinanza alla Signora Maria.
La libertà di espressione, di parola e di scrittura è un diritto ed un valore inalienabile e fondante di una Democrazia , chi pensa di reprimerlo così, attenta alla stessa comunità a cui appartiene oltre che a perpetrare un atto criminale.
Invito Nicola ad adire subito alla vie preposte di polizia, perché il gesto sia perseguito secondo i termini di legge. Poi, conoscendo Nicola chi agito così ha sortito un effetto contrario ed opposto , ci vuole ben altro per dissuaderlo a dire quello che pensa.
Pasquale Vozzo
Mi associo all'attestato di solidarietà di Pasquale Vozzo, condividendone ogni singola espressione.
RispondiEliminaSagge parole...condivido in tutto!
RispondiEliminaUna sola precisazione, comunque è d'obbligo. Per quanto riguarda la cessione di credito stipulata tra il Comune e L'Associazione Culturale Jonica a favore del Festival Jazz, qualcosa mi dice che i finanziamenti del Ministero (semmai arriveranno) non saranno utilizzati dal Comune, (come sarebbe lecito e auspicabile) bensì messi da parte, magari depositati in una banca a maturare interessi, per garantire la prossima edizione del Festival. Procedendo in tal senso non vi saranno ostacoli nel far passare il ruolo istituzionale del Comune, da Ente Locale, a "Comitato Pro Festiva Jazz". Nessuno degli amministratori si accorge di essere caduto nel ridicolo?
RispondiEliminanon ho mai partecipato alle discussioni contenute in questo blog, perchè il mio punto di vista potrebbe essere considerato di parte, visto che Nicola è mio fratello. D'altra parte quello che penso sulle sue pubblicazioni ho modo di esprimerglielo con altri mezzi. Ho sempre apprezzato il suo impegno ed il suo coraggio, spesso l'ho tacciato di incoscienza, ma la passionalità deve avere sempre una componente istintiva per poter essere autentica, quindi rispetto profondamente le sue scelte di vita, non foss'altro che per il fatto che tutto ciò che riferisce è sempre suffragato da fatti concreti e da documentazione pubblica. Tante volte mi chiedo come mai un ragazzo come lui che ha conseguito un diploma all'Istituto Commerciale e non ha mai ufficialmente approfondito gli studi riesca ad avere più perspicacia di plurilaureati e persone che occupano rilevanti "posti di responsabilità". Ma a parte questo, il presente commento non riguarda le idee e le scelte di mio fratello, ma ha lo scopo di tutelare la persona che suo malgrado ha ricevuto l'assurda telefonata anonima. Mio fratello sa difendersi da solo e nonostante tutto è bene si sappia che ha una famiglia alle spalle; mia madre è una persona conosciuta da tutti a Roccella per la sua laboriosità onestà ed integrità; una persona che è nata e cresciuta e vissuta nel culto del lavoro ( e ne ha fatti tanti con grandi sacrifici, per crescere quattro figli). Spero che l'autrice della telefonata questo non lo sapesse altrimenti il biasimo per il suo gesto dovrebbe essere elevato all'ennesima potenza da parte di tutti quelli che si sono espressi su questa vicenda. Tuttavia, sappia l'autrice della telefonata che se mio fratello ha dichiarato che per questa volta non perseguirà alcuna strada legale, io non ho la grande prerogativa di mio fratello che è la generosità, io agisco con i codici in mano e sono legittimata, come figlia di persona in età avanzata, invalida al cento per cento, vedova e sicuramente fragile psicologicamente, di percorrere tutte le strade AMMESSE DALLA LEGGE QUINDI NON ANONIMAMENTE NE PER MEZZO DI MINACCE, affinchè tutto questo non succeda più e mia madre non debba star male come è stata dopo aver ricevuto la telefonata;aggiungo, per finire, che di tutte le conseguenze mediche che mia madre ha subito e dovesse subire riterrò responsabile l'anonima telefonista che non può sentirsi sicura solo perchè non si è presentata con nome e cognome, visto che vi sono ormai mezzi tecnici per poter risalire al numero chiamante anche se schermato. Sarebbe un bel gesto accodarsi ( sempre che mi stia rivolgendo ad una persona che ha un minimo di sensibilità ed educazione), anche anonimamente (orma ci è abituata ) a questo mio, chiedendo scusa almeno a quella povera donna incolpevole e cercando di immedesimarsi allo stato d'animo che avrebbe potuto coinvolgere SUA MADRE se avesse ricevuto la stessa telefonata!!!Non mi firmo esplicitamente visto che, dall'indignazione che spero traspaia forte da queste poche righe, la mia identità è più che certa. Approfitto solo per salutare e ringraziare tutti gli amici ed i concittadini che si sono stretti attorno a mio fratello, augurandomi che questa loro solidarietà venga sostenuta sempre con coerenza e convinzione contro tutti gli attacchi che sicuramente ancora subirà.
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