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Roccella in vetrina

giovedì 1 agosto 2013

DUE STORIE DI STRAORDINARIA GENEROSITA'

Luciano Femia, fotografato all'improvviso mentre
cercava di "nascondersi"
Il titolo dell’articolo poteva essere anche “due persone dalla straordinaria generosità”, perché andrò a parlare di due persone semplicissime ma dal grande spirito altruista, che compiono dei gesti di grande amore, senza clamore nè notorietà. Ma credo che sia bello portarle a conoscenza perché sono degli esempi che fanno onore alla nostra comunità.


I protagonisti si chiamano Nella Piscioneri, ed è una splendida ragazza che lavora come banconista presso un supermercato del centro di Roccella, e Luciano Femia, conosciuto da tutti i roccellesi perché attivo nella Parrocchia della Marina e frequentatore dell’associazione “La Formica”.

E partiamo proprio da lui il “Lucianone” roccellese. Tutti sappiamo la sua precaria situazione in virtù delle sue scelte di vita, ma allo stesso tempo sappiamo il suo modo garbato di porsi nei confronti di chi lo conosce, da persona colta e saggia, sempre pronto ad incoraggiare e supportare chi lo circonda con parole di fede e speranza.

Tra chi vi scrive e Luciano c’è una amicizia di vecchia data, anche perché ci dividono pochi anni di età; ma da quando io ho aperto il negozio in via Trastevere, Luciano ci viene spesso a trovare e rimane con noi per lo scambio di qualche battuta che fa sempre piacere. All’orario di chiusura, mia moglie Agnese è solita dargli dei prodotti da forno di giornata che Luciano porta a casa volentieri.

La sera scorsa, Agnese, durante una passeggiata nel lungomare, nota Luciano fra i diversi giovani di colore che popolano la notte roccellese con le loro bancarelle. E che fa? Distribuisce a tutti loro il pane e i prodotti che qualche ora prima aveva ritirato dal nostro negozio.
Un gesto molto bello che da l’esempio di come sono le persone più umili che comprendono meglio chi sta peggio e sono pronti a dividere anche il poco hanno.

Abbiamo detto a Luciano di passare da noi tutte le sere perché la sua generosità varca ogni confine e noi ne siamo fieri e orgogliosi.
La storia di Nella è ancora più speciale…
Nella, da qualche anno, si è iscritta all’UNITALSI e partecipa, quando il lavoro glielo consente, alle iniziative di volontariato dell’affiatata “famiglia” della sottosezione di Locri presieduta da Maurizio Villari.

Nella Piscioneri in una foto del Natale
scorso davanti al Sagrato della Chiesa
Marina.
Come tutti sappiamo dal 20 al 26 luglio si è tenuto all’Oratorio il 5° campo estivo UNITALSI con gli amici diversamente abili, l’appuntamento annuale che più di qualunque altro fa sorridere e trasmette gioia per una settimana intera ad un centinaio di persone senza distinzione tra volontari e “assistiti”.
In più occasioni ho definito, senza assolutamente esagerare, i volontari UNITALSI una meravigliosa schiera di angeli che, con la gioia nel cuore, trasmettono ore di puro divertimento e socializzazione ai nostri amici di Ellera e Caulonia.

Fra i tanti angeli c’è anche la “nostra” Nella che, come dicevamo prima, lavora nel negozio di Comprimeglio, e fa da spola ogni giorno da Caulonia dove abita.
La settimana del campo estivo rappresenta per Nella un momento di grande festa di condivisione e lei di questa festa non vuole perdersi neanche un minuto. Sa di non potersi assentare dal lavoro, quindi decide, martedì mattina, primo giorno del campo estivo, di prepararsi un borsone con tutti i suoi indumenti e oggetti personali necessari sia per il lavoro che per il “campo”, e di “trasferirsi” a Roccella. Saluta la sua famiglia ed inizia la sua ricca settimana no stop. Ritornare a casa ogni sera, al termine del lavoro, avrebbe significato disperdere troppo tempo che invece Nella sente di voler dedicare ai suoi amici.

Ed è cosi che sia nella pausa di mezza giornata che la sera alla sua uscita dal lavoro, Nella in quattro passi arriva all’Oratorio e si mette a disposizione del gruppo: fa da accompagnatrice nelle varie iniziative serali e poi si occupa dei suoi amici per l’assistenza notturna. Cosi un giorno, due giorni, cosi per sette giorni: le ore di lavoro e poi i suoi ragazzi…

Nella, il 26 mattina è sfinita ma ha le lacrime agli occhi perché anche quest’anno il campo estivo è volto al termine. Stanca, commossa e felice saluta con un abbraccio gli amici che per una settimana le hanno riempito l’animo di tutte le emozioni possibili, per poi riprendere una nuova giornata di lavoro e la sera rientrare a casa e riabbracciare la sua famiglia

Nella è la persona più semplice che c’è, ma il suo cuore e i suoi sentimenti sono benedetti dal Signore, è un grande esempio di bontà e generosità da cui tutti dovremmo trarne insegnamento.

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