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Roccella in vetrina

sabato 9 febbraio 2013

Nicola Iervasi, ballerino roccellese conquista New York


E un mio omonimo ma è di tutta un'altra stoffa, molto più pregiata e talentuosa. Siamo cari amici di famiglia e spesso con Nicola ci sentiamo attraverso facebook. Ultimamente mi ha confidato di avere in cantiere un grande progetto e scambio culturale e musicale tra artisti degli States e il gruppo calabrese doc dei "Quartaumentata", progetto del quale Nicola è promotore. Ho già inoltrato alcune domande mirate su questo progetto e sono in attesa di imminente risposta da parte del mio "omonimo". Nel frattempo oggi è apparso sul sito  http://www.calabriaonline.com/ un bell'articolo a firma di Giovanni Certomà che descrive tutto il percorso artistico del talentuoso ballerino roccellese. In attesa quindi di presentare l'ambizioso progetto calabro-americano, ho il piacere di riportare il "pezzo" uscito oggi sul quotidiano online.


Da sempre animato dal sacro fuoco della danza e andando contro ogni pregiudizio culturale di antico retaggio, Nicola Iervasi ha saputo dare forma e concretezza alla passione, allo spirito e alle emozioni che da sempre hanno illuminato il suo percorso artistico.

Il parlare con Lui fa comprendere che si possono raggiungere traguardi importanti se realmente si è motivati in maniera totale e si guarda all’Arte con occhi di continuo sperimentatore. Ama precisare che i suoi primi studi di danza classica e moderna li ha compiuti sotto la guida di Lidia Strangio, in quella Roccella Jonica che sempre porta nel cuore, pur se lontano, praticamente per dieci mesi all’anno.

Si sposta poi nella Capitale dove studia al Balletto di Roma col maestro Walter Zappolini. E nel suo soggiorno romano, Nicola approfondisce anche lo studio del teatro. Il 1998 è l’anno della svolta per il giovane ballerino roccellese, vince infatti, una borsa di studio presso la Martha Graham School di New York, diplomandosi due anni dopo. E nella Big Apple americana, Nicola non tarda a farsi conoscere, tanto che, sempre nel 2000, si esibisce nello spettacolo “I’ve Known Rivers” di Brenda Baden-Semper e lavora col grande Max Luna III in qualità di narratore/danzatore nella produzione “Quasi Sempre”.

Dal 2001 al 2003 ricopre il ruolo di Alfred de Musset in “La Bonne Dame, remembering Gorge Sand” di e con Deborah Zall. E a dimostrazione che Nicola Iervasi non è un artista coi “paraocchi”, ma ama allargare le sue esperienze, particolarmente significative sono le sue produzioni coreografiche, infatti, insieme a Silvia Pantano, produce “Un mondo di piccole pesti”, spettacolo di beneficenza per il Telefono Azzurro presentato al teatro Orione di Roma. A New York, invece, collabora con il dipartimento di Musica della Università di New York e del Bergen Community College del New Jersey.

 Altro anno di svolta nell’ascesa di questo giovane artista calabrese è il 2001 quando, insieme all’attore americano Kevin Albert, fonda Mare Nostrum Elementes Movement Theater, un gruppo multietnico di artisti provenienti da differenti formazioni ed esperienze professionali. Lo scopo di Mare Nostrum Elements è quello di “promuovere un ponte espressivo che unifica tecniche e linguaggi spesso considerati indipendenti.

Il nostro obiettivo – sostiene Nicola- è portare avanti questa missione attraverso seminari, programmi educativi, collaborazioni e spettacoli negli Stati Uniti, in Italia e altri Paesi”. Il debutto di questo Gruppo è rappresentato dallo spettacolo “Mediterranean Voices”, una “performance interdisciplinare in cui 15-20 performers mettono in scena un mosaico culturale che comprende danza, musica, recitazione, testi di Giovanni Verga e Pablo Neruda recitati in italiano, spagnolo e inglese, canti e danze tradizionali e poesie di Nicola Iervasi”. Il 31 marzo, l’1 e il 2 aprile scorsi, lo spettacolo ha visto il tutto esaurito a New York con importanti successi sia di pubblico che di critica.

Visto l’enorme consenso il Direttore artistico Nicola Iervasi ha deciso di mettere in scena “Mediterranean Voices” in Italia nel periodo giugno-settembre 2007. L’incontro con Nicola si chiude con un suo sognosperaza: “poter lavorare sempre più in Italia”.

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