Sta prendendo sempre più piede un bruttissimo metodo per ripulire le strade dalle erbacce. Ho letto che lo fa l'ANAS per ripulire le strade provinciali e le cunette e lo fa anche Trenitalia per i binari. Si tratta di gettare un diserbante (dicono ecologico...) che nel giro di 20 giorni rinsecchisce le erbacce.
Questo metodo l'ho visto fare da qualche anno anche agli operai del nostro Comune: li ho visti con il sifone sulle spalle, con la mascherina davanti alla bocca girare per le vie del paese e spruzzare il diserbante sui bordi delle strade proprio a fianco delle abitazioni dei roccellesi; in questi giorni, addirittura, ho osservato la scena del cospargimento del diserbante direttamente da sopra il camioncino (ossia un operaio che guida - sempre provvisto di mascherina - a minima velocità lungo le strade, ed uno che da sopra il cassone - sempre con la mascherina davanti alla bocca - allungava il tubo rigido spruzzando il diservante sulle erbacce ai bordi delle strade).
Questa pratica oltre che brutta a livello di impatto visivo é dannosa e rischiosa visto che siamo di fronte a un veleno che viene cosparso - come dicevo prima - lungo le vie cittadine, proprio lungo i marciapiedi e i muri perimetrali delle nostre case.
Ho fatto una veloce ricerca per verificare se l'utilizzo di queste sostanze sono consentite dalla legge, ed ho trovato che "l’utilizzo di sostanze diserbanti prevede specifiche modalità di esecuzione, relativamente sia alla sicurezza dell’operatore che provvede alla distribuzione sia all’area da sottoporre a trattamento (che andrebbe opportunamente delimitata, in modo da evitare qualunque contaminazione nei confronti di persone non adeguatamente protette o animali) ed in caso di distribuzione in aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, quali corsi d’acqua o pozzi, dovrebbe essere predisposta ed osservata una opportuna fascia di rispetto (ai sensi dell’art. 94, comma 4°, lettera c) del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).
Il medesimo codice dell’ambiente, inoltre, pone divieti di scarico sul suolo, sugli strati superficiali del sottosuolo, nelle acque sotterranee e nelle acque superficiali (artt. 103 – 105 d.lgs. 152/2006 e s.m.i.) e prevede sanzioni amministrative e penali nei confronti di chi violi le indicate prescrizioni (art. 133 e 137 del d.lgs. 152/2006 e s.m.i.)" .
La legge quindi è chiara e prevede particolari restrizioni: l’area che può essere sottoposta al trattamento deve essere opportunamente delimitata al fine di evitare qualsiasi possibilità di contaminazione sia per le persone sia per gli animali. Di conseguenza è impensabile l’utilizzo di queste sostanze in prossimità di centri abitati!
Ma come?!? Un paese come Roccella Jonica bandiera blu per dieci anni, che si vanta di essere uno dei paesi più virtuosi a livello ambientale, che pratica la raccolta differenziata arrivando al 75%, poi che fa? Irrora le strade ad un palmo di naso dalle porte di casa nostra con il diserbante!!! Che paradosso!!!
E si usa il diserbante chimico senza delimitare ne avvertire i cittadini sui rischi derivanti per la salute e per l'ambiente. Ma il paradosso del paradosso è che l'uso del diserbante è consentito dal Ministero e si chiama "Roundup" ed è a base di glifosate, sostanza tossica sia per le persone che per gli animali.
Perchè si preferisce il veleno ai decespugliatori? Uno solo è il motivo: l’utilizzo del diserbante abbatte fortemente i costi di manutenzione. Si preferisce l’avvelenamento di un territorio al pagamento di qualche stipendio.
Nella mia ricerca ho trovato anche che: "Il diserbante è particolarmente dannoso per la salute umana: nell’immediato provoca gravi problemi respiratori, mentre le esposizioni prolungate potrebbero causare tumori, malformazioni neonatali, squilibri ormonali e malattie neurologiche".
In un Comune in provincia di Teramo il sindaco ha emanato un'ordinanza per vietare all'ANAS di fare uso di diserbanti lungo i cigli stradali del suo paese; a Castelsardo in provincia di Sassari una donna è dovuta ricorrere alle vie legali contro il comune poichè ogni volta che vengono pulite le strade con il diserbante accusa grosse difficoltà di respirazione e sensazione di soffocamento.
Lo scorso maggio a Cesena dei Consiglieri Provinciali (Gabriele Borghetti, Luigi Lelli, Antonella Greggi) hanno presentato in Consiglio provinciale un ordine del giorno sulla «messa al bando dell'uso di diserbanti e prodotti chimici lungo le strade provinciali», chiedendo di «operare operazioni di sfalcio con mezzi meccanici, garantendo l'integrità del paesaggio, il riparo dal rischio per la salute umana e dell'ambiente, la pulizia e la manutenzione dei fossi».
Se qualcuno dovesse accusare dei problemi di salute come sopra è stato riferito, sappi da cosa è causato e denunci subito...
Non esiste senso e rispetto civico, pur di velocizzare e risparmiare sui costi di manutenzione si preferisce buttare veleno lungo le nostre strade invece di dare la possibilità di lavoro a persone che, con giudizio, puliscano in maniera dovuta e sicura con i decespugliatori.
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