L'autore del tentato omicidio, Dimasi Vincenzo Cosimo. |
Monasterace (Reggio Calabria) 29 Agosto 2012. Il 28.08.2012, alle ore 07,15 circa, in Monasterace (RC), i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Roccella Jonica, insieme ai colleghi delle Stazioni di Monasterace e Stilo, hanno arrestato Dimasi Vincenzo Cosimo, di anni 18, residente a Caulonia, ma dimorante a Monasterace, con l’accusa di aver tentato l’omicidio di Iellamo Ferdinando, di anni 59, anch’egli di Monasterace.
La lunga notte che ha portato alle prime ore del giorno all’ottimo risultato, inizia poco dopo la mezzanotte. È passata da circa mezz’ora la mezzanotte, quando il Iellamo sente suonare al citofono del proprio appartamento, sito in un palazzo di via Cilea a Monasterace, dove vive con la moglie. Si affaccia e vede un ragazzo, che gli chiede se sa in quale appartamento abita un suo amico. Infastidito dall’ora tarda Iellamo invita il ragazzo a non dar fastidio e ad andarsene, cosa che quest’ultimo fa, ma solo per poco.
Verso l’una torna, risuona i citofoni di quegli appartamenti, e Ferdinando Iellamo questa volta scende per parlare col ragazzo e convincerlo ad andarsene e non creare fastidi a lui e alla gente che vive in quel palazzo. Apre il portone ed affronta il giovane invitandolo a smetterla col suo comportamento fastidioso, ma questi per tutta risposta estrae una pistola dal borsello, la punta al viso di Iellamo ed esplode un colpo, poi scappa usando una bicicletta.
Il malcapitato, sotto shock, viene portato in ospedale a Locri, dove i medici gli trovano nella mandibola destra un “corpo estraneo”, l’ogiva del proiettile sparato prima. Intanto sul posto sono già intervenuti i Carabinieri della Stazione di Monasterace, insieme a quelli di Stilo, con l’ausilio dei militari del II Plotone della Compagnia speciale di Roccella Jonica e del Nucleo Operativo della Compagnia di Roccella Jonica.
Parte da qui l’operazione che culminerà con l’arresto di Dimasi.
Un’aliquota di militari si occupa di setacciare Monasterace, effettuando diverse perquisizioni e verifiche anche in località di campagna, mentre qualcuno raccoglie la testimonianza del ferito ed altri repertano il bossolo esploso a terra davanti al civico 24 di via Cilea.
I Carabinieri, grazie agli elementi raccolti, restringono il ventaglio di possibilità, fino a giungere ad identificare Dimasi Vincenzo quale autore del delitto.
Si infittiscono le attività di controllo che proseguono ininterrottamente per tutta la notte, giungono rinforzi da tutta la Compagnia di Roccella Jonica, fino a quando alle 07.15 i militari individuano Dimasi sul lungomare di Monasterace, lo bloccano e lo arrestano.
Non gli resta che confessare di aver sparato. Non finisce qui; i Carabinieri, comprendendo che proprio lungo la spiaggia possa aver trovato rifugio il Dimasi ed aver nascosto la pistola. Continuano a setacciare il lungomare, fino a quando ritrovano l’arma, ben occultata sotto un blocco di cemento, pronta all’uso, con un colpo in canna ed altri proiettili nel caricatore.
Si tratta di una pistola di fabbricazione estera, su cui i Carabinieri mantengono il riserbo, poiché sulla stessa, come sui proiettili e sui bossoli rinvenuti, verranno effettuati una serie di esami da parte del reparto specializzato dei RIS dei Carabinieri di Messina. Iellamo Ferdinando, che non versa in pericolo di vita, intanto viene trasferito presso un centro specialistico dello stretto, ove è stato ricoverato in attesa di essere sottoposto ad operazione per l’estrazione dell’ogiva che gli ha colpito la mandibola destra, ma che fortunatamente non ne ha causato la rottura, bloccandosi all’interno dell’osso.
Per il Dimasi si sono aperte le porte del carcere di Locri, dove è stato tradotto al termine dell’espletamento delle formalità relative all’arresto.
Il controllo capillare del territorio di Monasterace da parte dell’Arma, ha permesso di giungere nell’arco di poche ore all’identificazione ed all’arresto dell’autore di un così efferato delitto, dal quale si attendono ulteriori positivi riscontri.
Ai militari sono giunti i ringraziamenti da parte della famiglia della vittima ed i compiacimenti da parte delle Autorità.
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