Quattro proiettili dentro una busta ben legata a un maniglione stampato sul portone d’ingresso dell’abitazione del sindaco di San Giovanni di Gerace, il commercialista Giovanni Pittari (foto). E’ stato il primo cittadino a lanciare l’allarme, nella mattinata dell’altro ieri, quando un intero paese si accingeva a festeggiare il santo patrono. «Continuerò ad esercitare le funzioni che mi attribuisce la legge, onorando il mandato che mi è stato conferito dai cittadini, non mi lascio certo intimorire», dice. Sull’intimidazione indagano i carabinieri della compagnia di Roccella Jonica, guidati dal capitano Marco Comparato e il tenente Diego Ruocco. La busta è stata trovata domenica mattina. L’amministratore, a quell’ora, stava lasciando casa per recarsi in piazza, dove erano in corso i preparativi per la festività della Madonna delle Grazie. Quando ha aperto il portone, l’inquietante scoperta. «E’ stato un brutto colpo, anche perché non sono in grado di capire chi lo assesta», racconta. Dopo aver preso in consegna i proiettili, gli inquirenti stanno cercando di verificare se nei paraggi dell’abitazione del primo cittadino ci siano telecamere a circuito chiuso che possano aver ripreso i balordi in azione. Il sindaco, secondo indiscrezioni trapelate, è già stato sentito dai carabinieri del posto, ai quali avrebbe anche spiegato di non conoscere le ragioni alla base del gesto. Quella dell’altro ieri, negli ultimi quattro mesi, è la terza intimidazione recapitata agli amministratori della Locride. Gli investigatori lavorano da tempo per assicurare alla giustizia i piromani che diedero fuoco alla farmacia del sindaco Maria Carmela Lanzetta, esponente del Partito democratico. Era il 26 giugno di quest’anno. Due mesi dopo, ignoti presero di mira l’assessore Angela Belluzzi, tra le fedelissime del primo cittadino di Monasterace: su una parete del condominio in cui abita con marito e figli, disegnarono sette croci e una bara. Dentro il cerchio, una sigla, A.B., le iniziali di nome e cognome del titolare delle politiche sociali. Il fatto ha avvelenato ulteriormente il clima politico, tanto che l’ultimo consiglio comunale si è chiuso con una scazzottata. La busta recapitata al sindaco di San Giovanni di Gerace non conteneva alcun messaggio scritto. Solo quattro proiettili, che adesso verranno repertati da quelli del Ris. «La dialettica politica in consiglio è tutt’altro che furente, con l’opposizione abbiamo instaurato un rapporto basato sulla correttezza», dice il commercialista Pittari.
20/09/2011 Ilario Filippone Calabria Ora.
La situazione negli ultimi tempi sta andando peggiorando, sarà che qualcuno si è svegliato e vuole comandare sulla zona?
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