Fabrizio Chiorri dalla lettura del resoconto del Consiglio Comunale del 23 Aprile scorso.
Caro Nicola
Da quello che leggo il convegno non ha riscosso l'audience che vi eravate prefissi, non scoraggiarti, si nasce si cresce e poi si diventa grandi, sono le fasi per ogni cosa che si intraprende nella vita, a cominciare, dalla vita stessa.
Passiamo ad argomenti più frivoli, per così dire.
Il 19 aprile, cioè, pochi giorni fà si è svolto il consiglio comunale, fin qui nulla di male, ma quello che mi ha colpito sono alcune cose che si possono dedurre dalla relazione dello stesso, pubblicata sul sito istituzionale del comune.
Noto con piacere che il presidente de consiglio comunale, si farà "aiutare a pubblicizzare le attività della presidenza del consiglio" da due persone competenti (forse qualche master in marketing e comunicazione???) oltre che dal vicepresidente del consiglio stesso.
Facendo due conti, ho scovato che se in un paese di 6500 persone a fare questa cosa servono 3 coadiuvatori, a Bologna ne servirebbero 174, a Genova 281, a Milano 602 e a Roma appena 1846...!
Noto poi, che un consigliere eletto nell'opposizione, si è fatto un gruppo autonomo per avere più libertà decisionale...!
Io personalmente sono sempre un pò contro chi prende voti sotto una bandiera per poi passare ad un altra, se poi l'altra è quella del partito Repubblicano che io pensavo addirittura estinto, al senso di contrarietà, si mischia quello della meraviglia.
Abbiamo poi il Programma triennale di opere pubbliche, che detta così sembra una roba da URSS anni 50, sono degli interventi da qui a 3 anni un pò su tutto abbiamo l'onnipresente porto, che a quanto pare è la fabbrica di San Pietro, la sicurezza stradale (strisce pedonali, cartelli, righe ecc.) il cimitero, la sistemazione di alcune aree pubbliche (piazzette) e dulcis in fundo l'allungamento della pista ciclabile (cofinanziata dal comune) verso sud.
A chi faceva notare che la pista ciclabile esistente è sufficiente e i soldini si poteva spenderli per altre cose (una miriade), i vostri amministratori rispondevano - "...richiamando l’azione della Comunità europea sulla tematica, l’importanza della viabilità ciclabile in una cittadina che punta all’eco compatibilità e allo sviluppo turistico ed hanno difeso tutti le opere inserite nel programma triennale sottolineando la coerenza delle scelte e il legame con le esigenze delle territorio."
Facendo chiarezza, per quel che ne so io, fare le piste ciclabili non vuol dire affatto incentivare la viabilità sostenibile, pensa che a Roma le chiamano le Finte Ciclabili. Infatti nel nord Europa Heindoven, Copenaghen, Amsterdam, non c’è un circuito a parte per le biciclette, ovvero, un anello dove puoi andare ,tipo parco la domenica, ma c’è una corsia ciclabile inserita nelle corsie delle automobili con semafori e segnali per le biciclette, e dove non c’è, la bici ha SEMPRE la precedenza. In oltre ci sono ampie zone del CENTRO dove puoi andare SOLO con le biciclette.
Per fare quello che dice l'Europa avrebbero dovuto chiudere il borgo alle automobili e via solo a piedi o in bicicletta, e corsie nelle strade, e semafori e segnali ecc. La mobilità sostenibile non è andare in un "anello" ciclabile, ma è andare dove voglio in bicicletta nella mia corsia senza essere investito.
Le questioni come vedi sono tante per la vostra associazione fate proposte e cercate, dati alla mano, di smontare il castello di carte che frappongono tra voi e un'amministrazione seria e moderna (siamo nel 2010) della cosa pubblica.
con stima
Fabrizio Chiorri.
Risposta (non risposta) di Nicola Iervasi....
Caro Fabrizio, c’è un caro lettore del blog, che purtroppo devo cancellare perché non si firma, che ti ha appellato col titolo di professore in virtù degli esempi e delle lezioni che ogni volta dai a tutti i roccellesi, chiusi nelle loro 4 mura, lontani, distratti e rassegnati dalle sorti della vita amministrativa roccellese e dalle “vergogne” che si verificano puntualmente ad ogni consiglio comunale.
E’ davvero sconcertante il fatto che una persona da Roma si renda conto delle mostruosità che si verificano nella nostra cittadina, mentre chi li vive e li subisce ne è succube e se ne sta zitto.
Ho da poco appreso da un mio amico che ha partecipato ieri all’ennesimo consiglio comunale vuoto ed insignificante e preparato a tavolino, che neanche una parola è stata spesa per le sorti delle strade delle frazioni, nonostante gli abitanti, che ogni giorno vivono a rischio di cadere nei precipizi per arrivare nelle loro case, si siano presentate in consiglio dopo aver protocollato una lettera con le richieste di spiegazioni e delucidazioni in merito al loro disagio.
Siamo all’insensibilità più grave che possa mai esistere. Cerco di farmi anch’io una ragione allorquando nei consigli comunali come anche nel convegno di “roccella in movimento”, come in ogni contatto diretto fra amministratori e cittadini, non si fa altro che riferire che il nostro paese è un’isola felice, il commercio è in linea con ciò che avviene negli altri paesi, il turismo consente all’economia del nostro paese introiti di 6 milioni di euro solo nei 20 giorni di agosto, fiumi e fiumi di parole che sanno ogni volta di rinnovo di spot e slogan elettorali, con le grandi loro chimere del porto, del castello e della pista ciclabile, e mai una volta ad affrontare i problemi del paese della sporcizia, delle strade pericolose, delle cattedrali nel deserto, della “fame” dei commercianti roccellesi, dell’ esiguità di un turismo striminzito e confusionario di soli 15 giorni compresi i 4 giorni dei “capelloni e squattrinati” del jazz!!!
Caro Fabrizio, me ne sto facendo una ragione perché chi fa parte della maggioranza del governo della cittadina, se li andiamo a prendere ad uno ad uno, nessuno conosce veramente la fatica cos’è, nessuno ha fatto la gavetta, nessuno capisce che significa fare 3 scontrini in una giornata di lavoro, nessuno capisce che significa aprire una partita iva, giocarsi tutti i soldi dei genitori o delle pensioni dei nonni, pagare fior di quattrini di affitto e poi chiudere a distanza di tre mesi. Non hanno mai vissuto esperienze di sacrificio economico questi tizi e mai come nel loro caso il proverbio calza a pennello che “U GURDU NON CRIDI O DIJUNU” (Il ricco non comprende il disagio del povero). E’ quello che si verifica a Roccella. E per questo che giustifico il sindaco, il vicesindaco e compagnia bella che in ogni loro uscita non fanno altro che inneggiare alla bella vita della loro cittadina. Ma quando mai questa gente ha conosciuto il disagio economico che vivono i cittadini e i commercianti? E se non hanno mai vissuto esperienze di vita disagiate quando mai vi si possono identificare ed immedesimare?
Grazie Fabrizio, lo so che sei appassionato delle vicende della politica, ma mi dispiace che perdi il tuo tempo a spiegare cose legittime e lecite a persone sorde ed irresponsabili.
Ad amministrare Roccella si sono ritrovati un gruppo di persone talmente infatuate dal sovrano, con nella pelle principi della più autentica monarchia francese, con giovinotti messi li solo per non aprire bocca e non pensare con la loro testa, che a me, solo a pensarci mi viene il voltastomaco.
Ti garantisco Fabrizio che è meglio non pensarci. Lo so che questo è il loro gioco, ma purtroppo, oggi, non c’è null’altro da fare!!!
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