Ringrazio Telemia che attraverso il suo redattore Pino Gagliano ha voluto riportare, nella formulazione del servizio televisivo di commiato del maestro Antonio Russo, il profilo da me tracciato in occasione della finale del premio "Il roccellese più popolare". Ma, nel salutare e ringraziare il sig. Russo per la grande emozione regalatami in quel lungo abbraccio e in quella reciproca commozione del 10 gennaio scorso all'orquando ho consegnato nelle sue mani la targa vinta e strameritata del "Roccellese più popolare", voglio riportare un meraviglioso articolo, non mio, ma di un bravissimo e preparato giornalista, Gianluca Albanese, che sia attraverso il quotidiano Calabriaora che il suo personale blog http://gianlucaalbanese.wordpress.com/, ha tracciato un preciso, sintetico e toccante percorso della vita del nostro artista - artigiano Russo che ha colpito anche me e, se non commetto qualche infrazione di violazione di diritti, mi pregio di pubblicarlo anche in questo blog ad ulteriore conferma della serietà e grandezza di un uomo che ha lasciato veramente il segno nella nostra comunità.
Mi sento di riferire, e non vuole essere una critica, del piccolo spazio invece dedicato al maestro Russo sulla Gazzetta del Sud, giornale che più volte, tramite il nostro corrispondente Antonello Lupis, ha usufruito di benefici economici con l'acquisto di pagine promozionali alla vigilia del Defilè Internazionale di moda, pagine, pagate alla Gazzetta, in cui il nostro giornalista, daccordo col maestro Russo, annunciavano la manifestazione e valorizzavano, con una deliziosa descrizione, le eccellenze del nostro paese. Tutto qua! Adesso vi lascio alla grande penna di Gianluca Albanese...
ADDIO, MAESTRO
di Gianluca Albanese
Antonio Russo non ce l’ha fatta. Lo stilista di Bivongi, famoso per essere stato per trentadue anni il patron della rassegna internazionale di moda sartoriale, ha ceduto alla grave malattia che da quasi un anno lo affliggeva. Con lui, se ne va uno dei più grandi creativi nel campo della moda nazionale. Ma non solo. Cresciuto nella bottega artigianale del “maestro” sarto del paese, rappresentava l’emblema di chi l’arte della sartoria l’aveva imparata da piccolo, con passione sacrifici e dedizione, fino a raggiungere nell’età adulta il successo e i riconoscimenti internazionali. Già, perchè da quando, quasi quarant’anni fa, fece sfilare le sue creazioni e quelle dei giovani stilisti emergenti di tutta Italia sul palco di Roccella Jonica (paese che lo adottò e nel quale mise famiglia) il maestro divenne lui, prese per mano i giovani talenti di un mondo fatto di stile, buon gusto e tanta passione. E così, nella Locride si respirò per tanti anni l’aria della romana piazza di Spagna, o del triangolo della moda nel centro di Milano. Tutto ruotava attorno a lui. Alla fama che aveva conquistato, facendo sfilare, per decenni, stilisti emergenti insieme a grandi griffe come Luciano Soprani, Marelles Ferrara, Rosy Garbo, Egon Von Furstenberg, Litrico, Yoshinori Shimizu, e soprattutto elevando l’immagine della Calabria migliore nel mondo. Quella regione che alla fine fu con lui un pò ingrata. Già, perchè gli ultimi mesi prima di ammalarsi, Antonio Russo li spese per condurre una battaglia rivelatasi, alla fine, perdente. Chiedeva che le massime istituzioni regionali continuassero a finanziare la “sua” rassegna di moda; un appello, questo, alla fine rimasto inascoltato. Avrebbe voluto continuare ad aiutare e lanciare i giovani talenti, il maestro di Bivongi, sempre garbato, sorridente e generoso con tutti, seppur col grande rigore professionale che metteva quando sedeva nel suo centralissimo atelier di via Roma a Roccella. Ai giovani sarti mancherà una grande guida; a chi l’ha conosciuto e apprezzato, mancherà una grande persona.
GIANLUCA ALBANESEg.albanese@calabriaora.it
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