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Roccella in vetrina

sabato 23 maggio 2009

PRIMO SCONTRO TELEVISIVO....

Ieri sera su Telemia si è tenuto il primo dibattito fra i candidati a sindaco e, com’era prevedibile, è iniziata e finita in baruffa! Abbiamo saputo che la lista “Roccella prima di tutto” ha il miglior programma perché è composto da ben 21 pagine (“che programma volete avere voi che avete scritto 4 parole in un pezzo di carta….”- ha pressappoco detto cosi il supplente di Zito). E per lo più 21 pagine con progetti avveniristici scritti da esperti tecnici… Nel senso che se 5 anni fa con i soldi dei roccellesi per la campagna elettorale di Zito sono stati pubblicati 3 numeri de “Il cittadino” in un mese e mezzo, oggi, sempre coi soldi dei roccellesi (siamo noi a pagare le consulenze del comune….) si sono pagati gli “esperti”…
Comunque la bagarre è avvenuta quando si è parlato di politiche di turismo, attività produttive e sociali. Sì, magari! Di questo manco una parola! La litigiosità è avvenuta sempre sulla stessa cosa: il divorzio da Zito!
Ognuno ha rivendicato i suoi 10 anni di attività amministrativa cercando di appropriarsi il più possibile del marchio “continuità”!
Povero Belcastro che davanti a tutti quei problemi posti sul tappeto si è permesso di parlare di pulizia delle strade!
Comunque mi devo sempre ripetere… La colpa di tutto questo casino è sempre della stessa persona… Sisinio Zito; che, per quella sua maledetta mania di apparire democratico, ha fatto credere di volere dare a tutti un’opportunità lanciando inviti ai vari Mazzaferro, Commisso, Vittorio Daniele e, addirittura, la Dottoressa Coluccio, dicendo loro…”Tu potresti essere...!!!"
Se invece il nostro sindaco già dall’inizio dell’anno si sarebbe imposto, per come è stata sempre sua abitudine e natura, a nominare il suo successore senza mezze misure, con i suoi modi garbati di persuasione e manipolatore di menti, a quest’ora non ci sarebbero stati tutti questi problemi, saremmo stati belli tranquilli ed avremmo avuto per i prossimi cinque anni il vero proprietario del marchio “continuità” cioè il dottore Vittorio Zito... e tutto si sarebbe risolto a tarallucci e vino (proprio ciò che mancava ieri sera a Telemia)!

3 commenti:

  1. Caro Nicola,
    sono Alessandra Mallamo, una sostenitrice e “attivista” della lista Roccella Democratica, (una delle veline?!?) , prima di tutto volevo farti i complimenti per il blog: il tuo mi sembra uno dei modi più intelligenti di sfruttare le nuove tecnologie visto che lo usi per esprimere il tuo punto di vista sulla realtà senza nessuna retorica. In effetti quale bisogno c’è di retorica quando uno dimostra con la semplicità del suo pensiero di essere un cittadino onesto e capace?
    Ieri sera ne ho vista molta di retorica: come il passaggio, che anche tu citi, sulla stesura del programma. Ebbene rispondo perché io il programma non solo vado a diffonderlo al mercato, ma sono stata una di quelle che ci hanno lavorato. Non ci vuole niente a scrivere ventuno pagine di programma, programma che io ho faticosamente letto, la difficoltà è comunicarlo, renderlo partecipe alla gente ed è questo il problema che ci siamo posti noi di Roccella Democratica: volevamo che le nostre idee si potessero esprimere in modo concreto e conciso, magari senza usare termini come “subsidenza”… Non era Einstein che diceva che un concetto lo avevi capito benissimo quando eri in grado di spiegarlo a tua nonna? Ecco, il principio è questo: noi abbiamo voluto comunicare soprattutto la chiarezza e la concretezza delle nostre idee. Non ci vogliono professori ma buon senso, a un certo punto è anche Certomà a dirlo “…ma i problemi dell’ambiente li sappiamo tutti quali sono!...” poi aggiunge che il programma è scritto da professori universitari…
    Mi soffermo tanto su questa cosa perché è indice di un modo di ragionare che io non condivido; infatti si ripete sempre la stessa storia: ciò che dicono quelli di Roccella Prima di Tutto non ha valore per quello che effettivamente dicono (cosa dicono poi? di contenuti Certomà non ha parlato) ma per l’autorità, il ruolo socio-culturale, della persona che pronuncia quelle parole. Dunque Zito parla e siccome è lui può dire ciò che vuole. I professori parlano e siccome hanno una laurea dicono cose più intelligenti degli altri.
    Questo è estremamente offensivo secondo me: il valore di un pensiero sta nella sua capacità di spiegare o migliorare la realtà, non dipende da chi lo esprime.
    La persona, o il gruppo, che lo esprime ha invece il dovere di essere coerente con ciò che ha detto, o scritto, allora è una persona, o un gruppo, credibile. Sembra strano ma la coerenza non può essere riferita a una persona, non si è credibili perché “si è coerenti con una persona”, si è credibili perché tra le parole dette e la realtà dei fatti c’è corrispondenza logica e dimostrabile...
    È l’onestà di una persona a dipendere dall’onesta delle parole che dice e non la verità di una cosa detta a dipendere dall’autorità di chi la dice! Sembra contorto ma è semplice…
    Tornando alla retorica, vorrei infine segnalare la futilità della domanda di Certomà a Pino riguardo alla mancanza di commenti nel programma sui fatti di criminalità avvenuti qui a Roccella.
    Vorrei dire che in primo luogo siamo noi ad aver subito tali attacchi criminali quando la sede dei Comunisti Italiani-Rifondazione comunista, il partito del nostro candidato a sindaco, è stata vittima di un attentato il giorno precedente le Primarie, e vorrei anche dire che al consiglio comunale di pochi giorni dopo (non quello aperto) al quale io ero presente, i primi a dimostrare solidarietà nei confronti dell’accaduto sono stati quelli dell’opposizione e solo dopo il presidente del consiglio Vittorio Zito ha sentito la necessità o l’obbligo di intervenire, giustificato la sua pessima figura, e l’evidente imbarazzo, dicendo che non aveva parlato prima perché aspettava che l’opposizione dicesse qualcosa. E perché? Perché siccome l’opposizione è di destra e l’incendio era alla sede dei comunisti loro dovevano “scusarsi”, prendere le distanze per primi? Ma mi faccia il piacere...! tutta la loro grande sensibilità dov’era??
    Scusa se ho scritto a lungo, spero di leggere presto nuovi post
    Saluti
    ALeSsANdrA mAllaMo

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  2. Scusa Nicola se ti posto questa comunicazione in questo contesto alquanto fuori luogo per quello che andrò a segnalarti, ma è la prima volta che mi "affaccio" al tuo blog e non sapevo dove comunicarti quanto di "futile" andrò a dirti. Per prima cosa mi complimento per quello che fai. Ti ho conosciuto come persona "limpida e cristallina" che con garbo e fermezza sostieni le tue idee e non avevo dubbi nel riscontrare ciò, anche in questo spazio pubblico. Detto questo (ecco perchè fuori luogo questa mia comunicazione) volevo segnalarti un'inesattezza nel sondaggio dei talenti roccellesi. Nel dettaglio quella riguardante Varano, inquanto il nome è Giuseppe e non Francesco, come da te indicato nel sondaggio. Mi sembrava giusto correggere tale disattenzione per rendere omaggio ad un ragazzo che, non me ne vogliano tutti gli altri, insieme a pochi altri della lista ritengo talenti veri. Scusa se t'ho rubato dello spazio prezioso e complimentandomi ancora, ti auguro un buon lavoro.
    A presto.
    Giuseppe Russo.

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  3. Dove è finita la roccella che aveva la pretesa di essere, tra i paesi della locride, la più emancipata, evoluta, acculturata?
    Consideravamo noi evoluti e gli altri “tamarri”!
    Eravamo un paese di impiegati statali, (e questo forse, dato che lo siamo ancora, è un motivo dell’involuzione), e di marinai che importavano altre culture; mentre i limitrofi erano in prevalenza paesi di agricoltori, mercatari, piccoli artigiani, ecc. .
    Inoltre c’era il prestigio del castello (nonostante le pecore), eravamo favoriti nella comunicazione con la statale 106 e una stazione ferroviaria importante, (era una soddisfazione, viaggiando per altre città, vedere nei cartelli arrivi e partenze il nome del proprio paese).
    E adesso?...Adesso non possiamo dire che roccella è più brutta, né che abbia meno potenzialità di prima, non più di tanto.
    Certo la 106 è quella che è, la ferrovia è in putrefazione, ma in più c’è il porto.
    Non ci sono più i marinai che girano per il mondo, ma ormai è il mondo che entra nelle case con i nuovi mezzi di comunicazione.
    Essere un impiegato statale non è più un privilegio ma, (ancora per poco e sempre di più per pochi), è pur sempre una garanzia di stabilità.
    Ma allora da dove viene questa sensazione che ci siano meno motivi di soddisfazione ed orgoglio, che cosa è peggiorato?
    SONO PEGGIORATI I ROCCELLESI!!!
    Riflettiamoci sopra un po’ tutti, e non solo quando bisogna votare, perché ormai CHISTI SIMU!!!
    È tutta la società roccellese che non va, e non mi venite a parlare di destra, sinistra, centro, alto e basso.
    E la nuova classe politica dov’è, quanti sono gli elementi VERAMENTE validi sotto i 60 anni di età che abbiano VERAMENTE a cuore le sorti della nostra comunità?
    SVEGLIATI ROCCELLA: (la 5° lista)

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