di Pasquale MuiΓ
“La Bellezza salverΓ il Mondo”. Il significato profondo della famosa affermazione di FΓ«dor Dostoevskij si puΓ² trasferire a tutto ciΓ² che viene creato e che incarna l’innocenza, la bontΓ e la purezza dell’anima, spesso vista come una sorta di “Cristo” moderno. La sua visione della bellezza non Γ¨ superficiale o legata unicamente all’estetica, piuttosto, riflette una bellezza morale e spirituale.
E’ stato questo il leitmotiv che ha accompagnato per tutta la serata di mercoledΓ¬ scorso, l’omaggio alla carriera che, l’Associazione di promozione sociale e culturale Incipit ha voluto offrire al pittore roccellese Domenico Pollier.
Il ritrattista, chiamato Mimmo oramai da tutti, ha dipinto i personaggi che, chi per un motivo, chi per un altro hanno lasciato un ricordo indelebile nella storia della cittadina.
Alla Corte del palazzo dell’ex Convento dei Minimi della cittΓ ionica, stracolma di visitatori fino all’inverosimile, dopo i saluti del Presidente del Consiglio Comunale della cittΓ Domenico Cartolano, Pollier ha esposto per l’occasione ventitrΓ¨ ritratti che ricordano i personaggi, come fonte inesauribile di veritΓ storica, capace di illuminare l’animo di chi li ha conosciuti, vissuto assieme e ha potuto apprezzare pregi e difetti.
Timido e umile nella sua espressione Pollier ha risposto alle domande del giornalista Pasquale MuiΓ , che tra un ricordo e l’altro ha condotto il pubblico nella narrazione di epoche storiche per Roccella. Ha costruito, attraverso testimonianze e dichiarazioni di Mimmo Pollier l’immagine storica di una Roccella che non c’Γ¨ piΓΉ e che ha vissuto quell’epoca attraverso i ritratti dell’artista e le interpretazioni di brani musicali a cura di Franco Ursino.
Nel corso dell’evento Domenico Pollier, ha condiviso alcune riflessioni sull’importanza dell’arte ritrattistica e il suo legame con il territorio.
“Per me, l’arte ritrattistica ha rivestito un ruolo fondamentale nella mia storia personale. Non ho solo rappresentato i singoli personaggi, ma ho catturato anche i contesti culturali, sociali ed economici del mio territorio, che sono sempre stati una fonte di ispirazione. La ritrattistica mi permette di esplorare le identitΓ individuali e collettive, creando una fusione unica tra storia e arte.
“Ho sempre ritenuto che la bravura di un ritrattista non sia semplicemente quella di riportare la somiglianza esteriore di un soggetto, ma di rivelare la sua anima. Penso che questa capacitΓ mi venga da un istinto naturale. I ritratti non catturano solo l’aspetto fisico di una persona, ma anche la sua personalitΓ , il suo status sociale e il suo ruolo all’interno della comunitΓ .
Attraverso dettagli – ha dichiarato Pollier – come le espressioni facciali, la postura e l’abbigliamento, cerco di narrare una storia profonda che supera il confine del tempo. L’arte ritrattistica rappresenta un vero e proprio specchio della cultura di un territorio. Questi ritratti possono svelare i valori, le tradizioni e le ideologie dominanti di un determinato periodo, mettendo in luce – ha concluso – le interazioni tra gli individui e la loro comunitΓ .”
“I ritratti del Pollier” esposti hanno fatto fare un tuffo nel passato, con i ritratti di Vincenzo Badolato; Jurino; Ntoni i Gozza; Tonino Badolato; Nello Caridi; Gianfranco Muscari; Bruno Zito; Enzo Gemelli personaggi dei migliori anni 60/70. Una prima carrellata di ritratti che ai presenti ha fatto venire la pelle d’oca. Toccante la testimonianza della figlia di Enzo Gemelli, la dottoressa Maria Ida che non ha mancato di ricordare il papΓ come uomo e come sportivo.
Poi quelli degli anni ottanta: Nichele du latti; Nicola Passarelli; Antonio Zito; Ninuzzo Bova; Gaetano Surace; Sina Scali; Francuccio Franco; Gianni Lombardo detto “ca panna”. A ricordare tutti i personaggi lo scultore Saverio Coluccio.
Il cuore in gola, e non solo quello della dottoressa Valentina Zito d’Amore, figlia di Antonio Zito, che con voce e mani tremanti ha ricordato il papΓ .
Per arrivare agli anni novanta con i ritratti di Gianfranco Logozzo; Antonino Lombardo; Michele Patruno; Raffaele Coluccio. L’ultima carrellata di ritratti ci ha ricordato Sisinio Zito; Vincenzo Staiano il Prof.re Vittorio Daniele, il direttore Giuseppe Bruzzese per finire con l’omaggio a Mastru Giusi.
Ho sempre avuto fiducia e stima di Mimmo nel nome d'arte Pollier, sin da quando lui viveva a Sydney,e lui questo lo sa, peccato che c'Γ¨ voluto tanto per arrivare qui. Ti faccio i migliori auguri Mimmoπππ€π»π€π»
RispondiEliminaPS. Un complimento a Francesco Ursino, anche lui un talento Roccella eπ€π»π€π»
Un bravo artista che puΓ² e dovrebbe esprimere il dono che madre natura gli ha dato,oltre che nei ritratti, nel surrealismo. Con grande stima. Giuseppe.
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