"Nessuno tocchi Vice Franco", e ancora, "si predica tolleranza e rispetto e poi nei fatti si rimprovera e si allontana"; questi sono solo alcuni delle decine e decine di messaggi di solidarietà nei confronti di Vincenzo Franco alla luce della "bruttissima" lettera firmata dai due parroci di Roccella indirizzata al Vescovo e alla Caritas di Locri in cui si parla di "redarguire ed allontanare" il nostro caro Vice dall'oratorio solo perché avrebbe riferito l'orario di chiusura della struttura durante una riunione della Caritas che si stava protraendo oltre tempo.
La severa lettera, che qui sotto pubblico, è stata condivisa nel profilo dei parroci su facebook e dopo poche ore rimossa considerati i tanti commenti di solidarietà a favore di Vincenzo Franco e di condanna del contenuto, nonché del modo di rendere pubblica sui social questa vicenda.
Vincenzo Franco rappresenta per la nostra Comunità un maestro di bontà, disponibilità e generosità.
Per tutta la vita si è speso per gli altri, da giovane negli scout oggi a favore dei giovani nell'oratorio che è una delle poche strutture che funzionano costantemente nel nostro paese e che accoglie tanti ragazzi e adolescenti nell'età più delicata della vita e li fa crescere in maniera sana secondo i principi del gioco, del rispetto reciproco e dei buoni esempi.
Vice Franco, con il suo garbo e il suo carisma, sa prendersi cura e responsabilità dei nostri ragazzi che ogni giorno frequentano l'oratorio con grande gioia e passione.
Vincenzo Franco, ricordiamolo, è stato incaricato da Don Giuseppe Raco a gestire l'oratorio parrocchiale fin da quando è nato, e lui lo ha fatto sempre con tanta dedizione e serietà, rimettendoci anche soldi e salute; ha sempre difeso ed "educato" secondo sani principi tutti i ragazzini e adolescenti che si sono cresciuti in quella struttura.
Senza dimenticare il grande supporto che Vincenzo ha sempre dato e da nelle iniziative dell'Unitalsi, alle tante associazioni e comitati del nostro paese.
Analizzando questa lettera della discordia si evince che i due parroci hanno firmato ma non hanno assistito affatto alla vicenda in questione in cui Vice avrebbe riferito ai responsabili della Caritas di avere sforato l'orario della riunione.
Quindi i parroci hanno riportato ciò che qualche personaggio della Caritas ha riferito loro, ed invece di confrontarsi con il diretto interessato hanno subito preso carta e penna... offendendo una persona dai grandi principi morali e tutta la Comunità roccellese che ha sempre stimato Vice Franco.
Speriamo che arrivi il tempo del ravvedimento per chi ha causato questo fattaccio di andare a riferire una situazione futile come se fosse la più grave al mondo, e ci auguriamo che i parroci ritornino sui loro passi e chiedano scusa al nostro caro Vincenzo Franco che non deve affatto scoraggiarsi perché ha il supporto di quasi tutta Roccella.
👍👍👍👍
RispondiEliminaLa mia solidarietà è sentita. Ciao Vi
EliminaCiao Nicola, buongiorno.
RispondiEliminaTi ringrazio per questo contenuto, che hai deciso di pubblicare.
Mi duole dirlo ma lo trovo come un grave atto, perpetrato alla nostra società, da due figure, che sono
state mandate in mezzo a noi, per predicare pace ed amore, in primis.
Trovo il contenuto molto grave e lesivo, dell'immagine di una persona, che per tanti di noi, ha rappresentato un educatore ed un maestro di vita.
Io, personalmente, avrei gestito la situazione in maniera diversa.
Loro, magari, avranno trovato giusto, seguire questa strada.
Io non giudico nessuno ma chi ha sbagliato, è giusto che paghi le conseguenze.
Io, questa mattina, una volta informato di questo contenuto, ho avuto il piacere di confrontarmi con alcune persone, presenti lì, alla riunione della Caritas, nella giornata di Lunedì 19 Maggio 2025.
Le risposte che ho ottenuto sono state, che le parole usate dai sacerdoti, per descrivere l'accaduto, non corrispondono alla verità.
Specificato ciò, mi auguro, che venga fatta luce, al più presto, sulla vicenda e che situazioni simili non si ripetano più in futuro, perché ciò che è avvenuto ieri, rappresenta una brutta pagina per tutta la nostra comunità.
Il parere di diecimila uomini non ha alcun valore se nessuno di loro sa niente sull'argomento (Marco Aurelio 121-180 d.C)
RispondiEliminaVincenzo Franco è un' istituzione intoccabile ed un punto fermo per tanti ragazzi roccellesi. Da dove arrivano questi che non sanno nulla di lui ma pontificano come se fossero i salvatori della ns comunità.
RispondiEliminaAnche io sono rimasto esterrefatto da quello che è successo. Vincenzo Franco e Don Giuseppe Raco hanno dato tutto per far nascere l'Oratorio e per farlo crescere. I parroci che si sono succeduti nel tempo (Don Giuseppe Raco, Padre Francesco Carlino e Padre Giovanni) hanno sempre dimostrato apprezzamento per Vincenzo Franco.
RispondiEliminaI due sacerdoti hanno scritto una lettera bruttissima come se Vincenzo Franco fosse un intruso in quell'Oratorio.....ma forse gli intrusi .... sono loro.
Mi duole dirlo ma questi due parroci non si sono per nulla integrati nella nostra comunità. Non mostrano alcuna empatia con la gente. Sembrano degli impiegati mentre essere sacerdote è una missione.
Inoltre non ascoltano mai, combinando disastri su disastri. Provo ad elencarne alcuni:
- Hanno fatto rimuovere il sistema audio dalla Chiesa Matrice che aveva comprato Padre Francesco Carlino e che è costato ai Roccellesi più di 20 mila euro. Se non lo volevano potevano non utilizzarlo ma chiamare Padre Francesco Carlino affinchè se lo portasse a Siderno (con Padre Francesco Carlino contrario perchè, ha ricordato loro, è stato comprato dai Roccellesi) mi sembra uno schiaffo ai Roccellesi. Voi siete parroci "pro tempore", come tutti. Se non vi piaceva lo lasciavate là per il vostro successore....non avevate alcun diritto di rimuoverlo visto che è stato pagato dai Roccellesi.
- Nelle celebrazioni più importanti (Natale, Pasqua, etc.) fanno una sola Messa. Come può un paese di 6000 persone entrare in una sola Chiesa? E nonostante molte persone hanno provato a farli ragionare, loro non hanno ascoltato e sono andati avanti per la loro strada.
Non è così che si fa. Il nuovo papa ci insegna che la prima cosa è l'ascolto. E questi non ascoltano. E la mancanza di ascolto è segno di presunzione e di arroganza. E se queste cose sono gravi per una persona qualsiasi, a maggior ragione lo sono per dei sacerdoti.
Concordo in pieno con il tuo pensiero. ma ahimè mi duole dirlo tutto questo ci sta bene perché avevamo un grande sacerdote uomo di Dio, che per il paese ha fatto tanto ma i roccellesi non hanno apprezzato combattendo in tutti i modi affinché non sono riusciti a mandarlo via. E ora i cittadini di Siderno apprezzano quello che noi anzi voi non avete apprezzato. E mo ci teniamo a 1 che fa la messa cronometrandola, e l'altro che l'omelia la spiega come in professore schematico. Vogliamo parlare degli altari che piangono senza manco un fiore? Solo con qualche pianta moscia! Entri in chiesa e ti viene il magone
EliminaTante, troppe parole si sono spese su questo episodio. L'articolo fa emeregere la figura di Vincenzo come una persona disponibile, generosa, prodiga verso il servizio al prossimo, gli ammalati, soprattutto verso i giovani, ed è tutto vero.
RispondiEliminaMa oltre a questo, per integrità di coscienza e per non essere dovere di verità è necessario dire che come tutti gli esseri umani anche Vincenzo ha dei difetti e chiunque lo conosce o lo ha conosciuto lo sa.... ha un carattere non sempre dolce ma severo e brusco nel trattare con il prossimo, deve sempre dire la sua, l'ultima parola deve essere la sua, deve avere sempre ragione, deve poter avere sempre il controllo su tutto e sull'operato di tutti, ha sempre qualcosa da dire per tutti ecc... In questi giorni sono state raccontate tante inesattezze e cose false. E' innegabile che la lettera scritta dai Parroci sia stato uno spiacevole scivolone, anzi una schifezza, soprattutto averla pubblicata ovunque, ma di questo credo che abbiano già dato conto al loro diretto superiore. Quella lettera andava recapitata in maniera riservata a mio avviso solo al Vescovo che è l'unico responsabile della diocesi. Anche i parroci, essendo esseri umani sbagliano e a mio avviso in questa occasione hanno sbagliato alla grande. Da una parte e dall'altra si è assistito quindo ad una "crocifissione" sia di Vincenzo che degli stessi Parroci. L'episodio che ha coinvolto Vincenzo è successo e non è frutto della fantasia dei sacerdoti; è invece l'ennesimo episodio da lui perpetrato che probabilmente ha fatto traboccare il vaso e ha portato a scrivere di riflesso e senza riflettere bene quella lettera. Non vi è dubbio che sin dalla sua creazione, Vincenzo si sia dedicato con animo, cuore e portafogli all'oratorio. Ma sempre per correttezza morale sarebbe corretto dirsi e dire che quella struttura ormai da alcuni anni versa nell'oblio: l'oratorio oggi non funziona, non ci sono attività, non ci sono educatori oratoriali, è un luogo in cui persone adulte si ritrovano per giocare a carte, dove vi è la presenza di alcuni ragazzi "difficoltosi" per dirla in maniera addolcita. Tutti sappiamo che Vincenzo non ha alcun ruolo in quella struttura; da anni infatti non ne è più responsabile, non è nel consiglio direttivo, non ha alcun incarico se non quello che lui stesso porta avanti in maniera autonoma di apertura e chiusura. Chi lo conosce non può negare chè è un accentratore e che tutto deve passare da lui, per cui esercita questa forma di controllo in modo tale che chiunque entri da li debba necessariamente rivolgersi a lui, avendo, in maniera oggi arbitraria, tutte le chiavi di ogni cosa. Roccella è piena di uomini e donne di buona volontà che sarebbero pronti a mettersi al servizio dell'Oratorio. Come mai no n lo fanno? Facciamoci un domanda. Da fonti certe ho saputo che i parroci la mattina successiva al fatto increscioso (in cui ricordo che erano presenti diversi sacerdoti della diocesi), hanno chiamato Vincenzo per comprendere e chiarire ma lo stesso si sia sottratto a tale confronto; questo prima che quella brutta lettera fosse pubblicata.
Chi vuole bene al paese e alla comunità parrocchiale ma anche all'oratorio, dovrebbe smettere di seminare veleni, zizzanie e gettare fango anche su persone estranee alla vicenda. Bisogna essere onesti e raccontarsi le cose realmente come sono e non prendere le difese solo per principio o per affetto.
Conosco Vincenzo da tantissimi anni e conoscendo la sua saggezza e la sua profondità d'animo sono certo che sarà lui stesso ad invitare tutti ad andare avanti e a costruire invece che demolire. Lui fin ora a costruito, tanto e con passione, e sono certo che alla sua veneranda età sia feliche che il suo lavoro e dedizione di anni possa continuare ad essere portato avanti e che non si perda così inutilmente. Auspico infine che i Parroci chiedano scusa a Vincenzo e che Vincenzo chieda scusa ai parroci. Così si costruisce la pace vera ed autentica