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Roccella in vetrina

venerdì 5 giugno 2020

LA BELLISSIMA STORIA DEI "MERRY BOYS", IL COMPLESSO MUSICALE ROCCELLESE MOLTO IN VOGA NEGLI ANNI '50 E '60


REMEMBER, EVENTI A ROCCELLA JONICA

I “MERRY BOYS”,

il complesso musicale costituito a partire dal 1951 e che,

nel corso degli anni, subisce diversi cambiamenti

per la sostituzione di vari componenti.

di Angelo Laganà


I “Merry Boys” è il complesso musicale nato, quasi per scherzo, nel 1951.

Nello Caridi, fisarmonicista, racconta che dal 1950 al 1955 è presidente dell’Azione Cattolica, (GIAC: Gioventù italiana di Azione Cattolica) luogo di aggregazione in cui molti giovani di Roccella Jonica si riuniscono per passare il tempo libero.

La cittadina, in quegli anni, ha poco da offrire ai giovani che trovano il loro sbocco frequentando quel luogo in cui s’incontrano nuovi compagni, si fanno conoscenze, si alimentano amicizie, si organizzano giochi e tante altre iniziative per impegnare il tempo.

Enzo Ursino è uno dei primi che frequenta l’associazione seguito dal fratello di Nello, Mario, che compra una batteria ma che non ne farà mai uso.

In quello stesso anno, Pepè Romano va a lezioni di musica dal maestro Raffaele Spagnolo che, oltre ad essere direttore della banda formata da mio padre Pasqualino che la denomina: “Complesso Bandistico Città di Roccella Jonica” che è composta da 55 elementi e compra le divise ai musicanti, ha una scuola a Sant’Antonio.

Pepè va da Spagnolo per imparare il clarinetto e studia per due volte il Metodo Bona. Aiutato dalle lezioni del maestro, impara il solfeggio e a leggere la chiave di basso perché ha intenzione di suonare la batteria.

E’ da un gruppetto di amici che fanno parte dell’Azione cattolica e amano la musica che nasce, proprio nella cantina di Nello Caridi, la volontà di formare un gruppo musicale.

Nello suona la fisarmonica, Vincenzo Cordì è il cantante, Enzo Ursino la chitarra e Pepè Romano la batteria. Un quartetto che si fa subito apprezzare.

Stabiliscono l’ora in cui si devono incontrare per fare le prove e, a tutto il vicinato, fanno ascoltare la musica che esprimono e diffondono per mezzo dei loro strumenti.

Il nome “Merry Boys” è frutto dell’inventiva di Pepè Romano che suona la batteria, ma solo per poco tempo.

Prende spunto dal fatto che gli elementi che ne fanno parte, sono tutte persone allegre e allora dice: perché non diamo al complesso un nome inglese chiamandolo: “Merry Boys”, cioè: allegri ragazzi?

La sua richiesta va subito in porto e il nome del gruppo prende corpo.

Successivamente, il nome “Merry Boys” compare e viene stampato, per volontà di Nello Caridi, sulla gran cassa della batteria, una specie di sponsorizzazione che pubblicizza il nome del complesso ai presenti con una formazione più allargata come si può vedere in questa foto.


La prima formazione del complesso
Merry Boys


Sicchè si presenta l’occasione che il ferroviere Diano si fidanza con una donna di Roccella e pone la domanda a Nello: perché non venite a suonare alla mia festa?

La richiesta è subito accettata e la cerimonia di fidanzamento si svolge in un magazzino proprio a Zaddeo. Lo stesso Diano, per sdebitarsi con i componenti del complesso, offre pasticcini a tutti gli invitati.


I Merry Boys ripresi ad un matrimonio


Pepè Romano ricorda che nel 1953 frequenta il terzo liceo. All’uscita di scuola alcuni componenti del circo, che si trova a Locri, sono in cerca di un batterista perché quello che suona lo strumento indicato si ammala. Preoccupati da tale mancanza, alcuni musicisti del circo in questione, arrivano a Roccella e cominciano a chiedere se esiste un complesso.

Una volta giunti a destinazione nella cantina di Nello, chiedono: chi di voi suona la batteria? Pepè, risponde subito, io.

Ed è così che Pepè Romano, suona la batteria e si esibisce per una serata al circo. Alla fine della manifestazione, riceve, come prestazione, la somma di 500 lire.

Però, il bello viene dopo perché quando Pepè rientra a casa a notte tarda, sia il padre che la madre gliene dicono di tutti i colori perché molto preoccupati e a quei tempi, rientrare a notte fonda, non è permesso.

Subito dopo l’esibizione avvenuta al circo equestre, Pepè Romano assume la veste di presentatore e cede il posto a Felicetto Ursino che suona la batteria.


“MERRY BOYS”, seconda formazione
con Pepè Romano nelle vesti di presentatore


Per dare più importanza al complesso, s’ingaggiano le sorelle Lombardo che abitano a Sant’Antonio, vicino al professore Raffaele Spagnolo. Si tratta di tre sorelle cantanti: Lisetta, è la più grande, Tina, è la moglie di Felicetto Ursico, il batterista e Carla, a detta di tutti, quella dotata di una grande voce.

Per proseguire nella storia dei “Merry Boys”, c’è da aggiungere un particolare molto importante che è la cosiddetta: “Barracca”, locale creato dagli americani e poi abbandonato che si trova vicino allo studio fotografico Saverino.

E’ coperto da legno zingato ondulato. Si ricorda che Don Sansotta, arciprete di Roccella Jonica, la smonta e la fa trasferire nel cortile tra la Chiesa Matrice e l’Istituto scolastico, vicino e all’interno della Chiesa Cattolica. Stiamo parlando del 1949.

In quel posto il professore Coluccio, assieme ad altre persone, dà vita ad una serie di iniziative e manifestazioni teatrali.

Nel 1952, Nello Caridi cambia il nome dalla gran cassa della batteria e fa scrivere: “Pasticca Taitù” per pubblicizzare il nome della liquirizia che mio padre produceva a Roccella Jonica, pasticca che fa il giro del mondo e che ora, a distanza di quasi 70 anni, è prodotta dai F.lli Caffo a Limbadi

Nello, essendo artista poliedrico, fa anche l’attore e ricorda che, per impersonare una parte, indossa i panni di una donna e la rappresenta talmente bene che il pubblico richiede, per ben 11 volte, la replica.

Si porta in scena anche la Madonna del Borgo e la più rinomata: “Cunfrunta”.

Nello Caridi, oltre che essere un ottimo fisarmonicista, è anche autore di canzoni.

La prima sua composizione si chiama: “Dolci ricordi” e dovrebbe pagare 50.000 lire per iscriverla a Milano alla “Italmusic”, in Via del Corso. Dato che si tratta di una somma molto alta, si pensa di fare una colletta tra gli appassionati della musica, ma il tutto rimane fine a se stesso e la canzone resta senza deposito. In seguito, lo stesso autore, ricorda di aver ascoltato la canzone da lui composta in radio con qualche nota cambiata.

Nello partecipa anche a una rassegna canora denominata: “Il microfono è vostro” però, a quell’epoca, non esistono i cantautori.

Intanto, Amedeo Nazzari e Lucia Bosè girano in Calabria il film: “Il Brigante Musolino”. Faccio riferimento all’anno 1954 e Nello Cardi si presenta insieme con Otello Profazio ad una rassegna a Reggio Calabria. Nello si classifica al secondo posto proprio perché non è ammessa la canzone d’autore, mentre Profazio vince cantando: “U ciucciu”, come il menestrello della canzone e cultura calabrese.

Nello stesso anno, 1954, Felicettto Ursino fa entrare nel complesso un nuovo componente che è Nando Macrì che suona per percussioni (bonghetti e maracas) e il gruppo continua le sue esibizioni.

Nel 1957, Nando Macrì si trasferisce a Roma per motivi di lavoro e, anche nella Capitale, continua la sua attività musicale in seno ad un complesso che offre la sua prestazione a cantanti affermati e famosi come Nilla Pizzi, Mario Abate e Dino.

Il complesso dei “Merry Boys” continua imperterrito la sua marcia in musica però cambia nome e diventa “Complesso Olimpya” (1960-’61), composto dal Maestro Arturo Scali, un fisarmonicista di Mammola e io, giovanissimo a 15 anni, sono ingaggiato dal Maestro Arturo per suonare la chitarra solista. Lo stesso “Complesso Olimpya”, nell’arco di un paio di anni, ritorna al vecchio amore e cioè a rivestire il nome di: “Merry Boys”, ormai diventato famoso in tutta la Costa Jonica.

Il complesso è formato da sei elementi che vestono una camicetta luccicante con le iniziali “MB” come mostra la foto...


I “MERRY BOYS”, ripresi in azione.
Da sinistra a destra: Vincenzo Macrì alla tromba, Felicetto Ursino
alla batteria, Alfredo Scali al sax contralto, Angelo Laganà alla chitarra
accompagnamento, Benito Campagna alla fisarmonica e
 Aldo Albanese alle percussioni.


Questa ultima formazione dei “Merry Boys”, continua l’attività musicale per diversi anni e, sfruttando il nome di quelli passati, si fa onore in parecchie serate offrendo le melodie e successi degli anni ’50-‘60 facendosi apprezzare in quasi tutti i locali dove è chiamata a offrire il contributo per allietare le serate.

In quegli anni, le melodie del tempo la fanno da padrone e la presenza di un complesso regala spensieratezza, trasmette allegria ai presenti nelle balere che sono molto frequentate.

Ne beneficiano i proprietari dei ristoranti che organizzano matrimoni e ogni tipo di manifestazione, i locali che promuovono riunioni per feste di vario tipo, le stazioni balneari che, durane il periodo estivo, offrono ai loro clienti la possibilità di praticare il ballo, elementi fondamentali ed importanti del mondo dello spettacolo cui oggi si dà poca importanza.

Famosi le stazioni balneari di Roccella Jonica, a cominciare dal Lido: “La Calura”, al Lido: “Flora” che, durante la bella stagione, offrono ai loro clienti il complesso con musica eseguita dal vivo tutte le sere senza conoscere soste.


 I “MERRY BOYS” ripresi in una pausa


Un appuntamento importante che fa arrivare molte persone soprattutto dalle cittadine limitrofe che frequentano i locali più rinomati di quella zona marina, ancora sprovvista del lungomare, anche se il progetto della Via Marina nasce da un’idea della buonanima di mio padre Pasqualino, nel lontano 1952.

Un’usanza quella di animare di musica i locali che continua per diversi anni a venire perchè poter avere a disposizione un complesso è una moda che, purtroppo, agli anni nostri, tranne qualche locale, sta via via scomparendo.


1 commento:

  1. ..... ...E POI ALLA "CALURA" "ARRIVARONO" I JOKERS. :CIMATO COLUCCIO PROFAZIO MARCELLINO BARALDI SURACE.....MA QUESTA E' UN'ALTRA STORIA......!!! .

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