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Roccella in vetrina

lunedì 13 aprile 2020

CORONA VIRUS: IL MODELLO CALABRIA FUNZIONA, MA NON ABBASSIAMO LA GUARDIA.

La Calabria piange i suoi 66 morti per o con il Coronavirus, ma ciò nonostante detiene il primato a livello nazionale della percentuale dei casi totali di persone infettate rispetto alla popolazione.

Il modello - Calabria, fortunatamente, funziona, e almeno sulla non diffusione del virus, possiamo contare di essere al primo posto, che ciò significa essere stati i più diligenti ad osservare le regole e le restrizioni.

Il bollettino della Regione Calabria di ieri, giorno di Pasqua, va su questa rassicurante direzione: 5 guariti, nessun morto e solo 8 nuovi casi di positività.

E tutto ciò nonostante nelle ultime settimane la Regione abbia disposto tamponi a tappeto a tutti i soggetti a rischio: ad oggi sono 16766 i test effettuati dall'inizio dell'epidemia con 923 casi positivi, appena il 5,5% dei controllati, la percentuale più bassa di tutta Italia.

Sarà stata anche la strategia di disporre immediatamente, appena si sono presentati i focolai, la chiusura dei comuni, spegnandoli sul nascere...

Fatto sta che, ad oggi, gli ospedali si stanno svuotando: i numeri di Pasqua ci dicono che diminuiscono  il numero di persone ammalate, che sono complessivamente 795 ma quasi tutti (616) in isolamento domiciliare perchè non hanno sintomi. I ricoverati in terapia intensiva sono appena 14, la capienza delle rianimazioni calabresi è ferma al 9% dei posti disponibili.

Ieri, quindi, 718 tamponi, soltanto 8 sono risultati positivi: ha il Coronavirus appena l’1,1% dei controllati, a fronte di un 98,9% di negativi, ennesima conferma del fatto l’epidemia non sta circolando nella popolazione calabrese. Complessivamente sui 923 positivi ci sono 66 morti e 62 guariti, di cui 5 oggi e 7 ieri.

Dobbiamo fare festa quindi??? Assolutamente no!!!
Dobbiamo continuare su questa strada e rispettare tutte le regole imposte perchè ci possono essere, senza neanche accorgersene, persone infettate dal virus (asintomatici) ma senza avere alcun sintomo, o con sintomi molto lievi, che possono però trasmettere la malattia.

Il caso di Vo' Euganeo fa scuola: in quella cittadina, infatti, tutti i cittadini sono stati sottoposti al tampone faringeo e si è dimostrato che il 50 - 75% degli abitanti è risultato positivo, cioè infettata dal virus, senza presentare nessun sintomo.

Che significa questo? Significa che una persona che non sa di avere il virus può però infettare le altre. E l'unico modo per scoprire se si ha o no il virus è sottoporsi al tampone che però viene effettuato quando si manifestano i sintomi, quindi quando il virus è già dentro di noi. Quindi attualmente le persone infettate ma asintomatici non possono essere scoperti fino a quando non presentano i sintomi e fanno il tampone, ma nel frattempo possono contagiare gli altri.

I sintomi, lo ricordiamo, consistono in naso che cola, mal di testa, tosse, mal di gola, febbre, malessere, bronchite e, in alcuni casi, difficoltà a respirare. Può capitare, insomma, che pur non avendo questi sintomi, ci si possa essere infettati con il nuovo Coronavirus.

Quindi, nonostante la Calabria detiene il felice primato di un virus che non si è propagato massicciamente, dobbiamo rimanere nella massima allerta poichè, allentando le misure restrittive, i casi di persone asintomatiche potrebbero circolare ed infettare.

Continuiamo quindi a seguire le regole essenziali, le uniche che ci consentiranno di stare al sicuro:

- Stare a casa il più possibile, uscendo solo per far fronte a esigenze quotidiane. Se si esce, bisogna farlo solo per il tempo necessario per lo spostamento rispettando la distanza di minimo 1 metro tra noi e le altre persone;
- Mantenere le distanze, per quanto possibile, anche all'interno del nucleo familiare;
- Lavare le mani spesso o usare una soluzione alcolica, soprattutto dopo aver toccato i soldi o la carta;
- Lavare bene la frutta e la verdura cruda sotto acqua corrente.


3 commenti:

  1. Mi dispiace,ma questa volta dissento. Funziona perché è stato bloccato l'accesso ai treni per Calabria e Sicilia, se avreste avuto l'infezione come da noi per la Calabria sarebbe stata un'ecatombe e ci sarebbe necessita' di fosse comuni. Mi dispiace. Ciao un saluto.

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    1. Probabilmente è cosi come dice lei sig. Coluccio. Ma fortunatamente possiamo raccontare quello che il post sopra descrive, seppur le morti del Nord Italia sono come se fossero morti nostre, perchè oltre che tutti noi abbiamo parenti e amici stretti, siamo tutti uniti da sentimenti di fratellanza.

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  2. Caro amico, mi dispiace, ma parlare di MODELLO Calabria per la Sanità e ancora di più per il Coronavirus è realmente ridicolo. Specie dopo che abbiamo visto in TV e purtroppo a livello Nazionale, alcuni servizi sulla Sanità Calabra. Prima di scrivere di modello Calabria consulta gente come il sindacalista Azzarà oppure documentati meglio. Siete stati risparmiati dal destino e dall'assenza del virus, stop. Forse anche per merito del governo centrale che ha attivato per tempo le misure di contenimento. E' solo di qualche giorno fa la notizia che finalmente all'ospedale di Locri sono arrivati i tamponi ed i servizi che hanno realizzato su quell'ospedale non sono degni nemmeno del Sud Sudan. Poi se volessimo parlare di numeri basterà guardare il numero dei tamponi effettuati sul numero di popolazione e tra l'altro mi piacerebbe capire a chi l'hanno fatto perché conoscendo la nostra bella Regione immagino pure come sono organizzate le priorità, prima a me, poi ai miei familiari, poi ai miei amici e compari e alla fine se proprio ne rimane qualcuno a qualche operatore sanitario. Intendiamoci, io sono felice che il sud tutto non sia stato colpito con grandi numeri ma più che di modelli parlerei di fortuna e accenderei un cero a Gesù Cristo, da poco risorto nella gloria. Saluti RH

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