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Roccella in vetrina

mercoledì 9 gennaio 2019

RITORNO A PARLARE DELLA "NOTTE BRAVA" DI NATALE NELLA CHIESA DEL CASTELLO



Mi corre l'obbligo di dover riparlare di ciò che è accaduto nella Chiesa del Castello la Notte tra Natale e Santo Stefano all'indomani di quanto letto sul quotidiano "La Riviera" distribuito domenica scorsa. 

L'oggetto della discussione è la "notte brava" a base di musica da discoteca, fumo e alcol, tenutasi il 25 dicembre all'interno della Chiesa Matrice del Castello, chiesa costruita con materiali e criteri che richiamano l'epoca medievale e che mai e poi mai può essere destinata a queste tipo di manifestazioni, in virtù anche di un regolamento approvato in Consiglio Comunale dalle stesse persone che hanno autorizzato lo svolgimento di tale assurda iniziativa.

Ribadisco che siamo di fronte ad una serata "da sballo", di puro divertimento giovanile, tipica delle nostre discoteche nelle notti estive, con djset a dirigere luci psichedeliche e musica electro house e tecno, realizzata all'interno della Chiesa annessa al Castello Carafa e spacciata dagli organizzatori come serata di gala a scopo benefico, autorizzata dall'Amministrazione Comunale di Roccella Jonica che non si è nemmeno degnata di far vigilare il suo svolgimento attraverso la Società Jonica Multiservizi a cui ha dato mandato di gestione della struttura attraverso lauti contributi. 

Come sappiamo tutti la serata è stata un vero e proprio scempio per un luogo costato alla Comunità 22 milioni di euro, una serata che ha violato tutte le norme possibili della decenza civile e del regolamento comunale per la concessione in uso del Palazzo Carafa e Chiesa Matrice di cui sopra.

Dal Regolamento si è violato, in ordine, la potenza del suono consentita all'interno della chiesa, la capienza delle persone in numero di molto superiore al limite consentito, il divieto assoluto di fumare, la vendita non autorizzata, e senza il rilascio di nessun scontrino, di bevande e super alcolici; vendita questa smisurata che ha fatto perdere il controllo della ragione a diversi partecipanti, i quali, ubriachi fradici, all'uscita della festa, si sono messi a vomitare per terra e lungo la strada e a schiamazzare, bussare e suonare i campanelli alle sei del mattino ai residenti del posto. 

Una manifestazione folle ed inaudita per quel luogo, condannata all'unanimità dall'opinione pubblica, da diverse associazioni e com'è giusto che sia anche dagli altri gruppi politici roccellesi, dagli Attivisti 5 stelle a  "Roccella Futura", quest'ultima, più di tutti, ha motivo di irritarsi visto che ha, tra i suoi promotori, la consigliera Vanessa Riitano che ben conosce il regolamento di gestione di Chiesa e Castello, e, perdipiù, ha promosso lo scorso anno, insieme alla consigliera Chiara Melcore, un sondaggio sui social che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini dire la propria in merito alla destinazione d'uso del Maniero Carafa, e di  certo nessuna proposta dei cittadini è stata cosi autolesionista da indicare nottate in stile "Lanterna azzurra" di Corinaldo.

L'amministrazione, probabilmente resasi conto della gravità dello sbaglio commesso, si è rinchiusa nel silenzio, dando mandato di difendere l'indifendibile a Rosario Condarcuri, editore della Riviera e titolare della ditta pubblicitaria PiGreco Comunication con cui la nostra amministrazione ha instaurato, in quest'ultimo anno, un rapporto di interesse non indifferente, attraverso l'affidamento della promozione delle iniziative "META Roccella" e "Natale al Castello", con un "giro d'affari" di parecchie migliaia di euro.

E' cosi ecco a voi come nasce l'indecoroso articolo di pagina 3 della Riviera di domenica scorsa, un articolo che tenta di giustificare dove giustificazione non c'è, con tesi senza fondamento ed argomentazioni da campagna elettorale a favore della maggioranza amministrativa di Roccella, una amministrazione che se a Giugno prossimo non verrà riconfermata farà perdere un bel po' di fatturato all'autore dell'articolo.

Capisco che Riviera e PiGreco sono società private che hanno la necessità di fare fatturato per andare avanti e poter offrire spesso servizi importanti di informazione e di promozione per il nostro territorio, però è davvero avvilente e sconfortante constatare servizi giornalistici divenuti merce di scambio e di favori, articoli manipolati da ragioni di interesse economico fra le parti e perciò per nulla credibili.

Caro Rosario Condarcuri mi permetto di darti un consiglio, seppur non oso minimamente paragonarmi al tuo alto livello di cultura e preparazione giornalistica: la prossima volta che farai degli articoli di questa portata ricordati di riportare sul frontespizio della pagina in questione la dicitura "informazione pubblicitaria", perchè i lettori è onesto che sappiano se stanno leggendo una opinione obiettiva e veritiera o un messaggio pubblicitario pagato dal committente.

2 commenti:

  1. Carissimo, caspiterina, hai citato la famosissima testata giornalistica della "Riviera" molto conosciuta in circa 5 o 6 km quadrati dove tra l'altro abito anche io. Qualche anno fa provai a scrivere un post leggermente critico verso l'amministrazione di Roccella, quel post anche se utilizzava un linguaggio pulito e raccontava verità non venne mai pubblicato e qui mi fermo. Prima di parlare di testate giornalistiche bisogna sciaccquarsi la bocca, la Riviera può essere altro ma non è una testata giornalistica.

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  2. Non vorrei che la cosa si spostasse dal terreno dell'ILLEGALITA' a quello della vuota polemica.
    Come già scritto, il tutto necessità di risposte che, mi pare, manchino ancora, non di strumentali articoli.
    Al cittadino non interessano le diatribe politiche, vuole sapere se è stata violata la legge, da chi, e si aspetta, se ciò è avvenuto, che la Magistratura intervenga.
    Carlo Maria Muscolo

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