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Roccella in vetrina

mercoledì 4 ottobre 2017

ROCCELLA DENIGRATA IN ITALIA E NEL MONDO A CAUSA DEI DEBITI DEL FESTIVAL JAZZ

Io avrei UNA semplice domanda: Premesso che sul sito del Comune è apparso un resoconto del 37mo Festival Jazz della SPLENDIDA Roccella Jonica, si afferma che gli spettatori paganti sono stati 6.748 per un incasso di 19000 euro. Quindi facendo una semplice divisione (19000/6748) il costo di 1 biglietto sarebbe pari a 2,815649081209247 euro. 

Ora, tenendo conto che anche per una semplice recita o saggio annuale dei bambini degli asili, il "contributo libero" è di almeno 5,00 euro, a meno di un errore di stampa, mi sembra sia uno dei tanti modi per dire che quest'anno si è pagato per assistere agli spettacoli quando di fatto si e' entrati praticamente gratis!!!

Prof. Staiano, Lei ci puo' dire qualcosa in merito? E visto che ci siamo... Tutti quei famosi ragazzi che hanno per anni lavorato SONO STATI PAGATI, O NO ???

Sono questi gli interrogativi del giovane Carlo Iannuzzi, colui il quale nel dicembre 2013 fu allontanato, senza che abbia detto neanche una parola, dalla sala del Convento dei Minimi con la sola colpa di essersi presentato ad un Convegno sul festival jazz e di essere fratello di uno dei tantissimi ragazzi che hanno fatto da assistenti di palco senza vedersi mai riconoscere un euro ( per chi non ricordasse cosa successe allora, ecco dove andare a rileggere il "fattaccio"... http://roccellasiamonoi.blogspot.it/2014/01/zito-e-staiano-si-vince-alle-urne-ma-si.html ).

E se prima molti dei problemi dell'associazione culturale jonica sono stati occultati, da quel "fattaccio" in avanti il rapporto tra il Festival Jazz e il paese di Roccella Jonica iniziò ad inclinarsi, ed oggi ci ritroviamo a pagare anni e anni di pessima gestione e la verità, inevitabilmente, è venuta a galla in maniera dilagante, dimostrandosi oggi una vera e propria catastrofe per l'immagine del nostro paese.

Debiti su debiti: alberghi, ristoranti, agenzie di viaggio, personale e una marea di musicisti ed artisti tutti non pagati per i servizi e le prestazioni offerte.

Proprio cosi, purtroppo!!!

Il che è presto detto: in questi ultimi giorni è venuto alla luce, attraverso il rotocalco jazzit.it (la testata giornalistica in passato tanta vantata dagli organizzatori del festival jazz roccellese),  un enorme buco di cachet non corrisposti a decine e decine di artisti che si sono esibiti al festival di Roccella.

Il tutto è venuto a galla quando la musicista, giornalista e presidente del MIDJ (associazione italiana musicisti di jazz), Ada Montellanico, ha scritto prima al prof. Vincenzo Staiano chiedendo: "Ma la vecchia amministrazione del festival di cui lei faceva parte, sta saldando i debiti con i musicisti che non sono stati pagati nelle precedenti edizioni? Sarebbe importante saperlo visto che state dando corso ad una nuova manifestazione", e poi, non ricevendo alcuna risposta, si è rivolta al direttore di jazzit.it riferendo: "Questa è la lecita domanda che ho posto dieci giorni fa al direttore artistico del nuovo festival di Roccella Jonica. Non ho avuto alcuna risposta, sono stata cancellata dal suo profilo a cui per magia non ho più accesso. È una domanda a cui è doveroso rispondere se si vuole iniziare un nuovo corso del festival. È una domanda che tutti i musicisti che avanzano crediti dovrebbero porre. Vorrà dire che passeremo alle vie ufficiali".

Al che sul web è scoppiato il caos, una vera e propria rivoluzione, un interminabile lista di messaggi e per Roccella è precipitato il mondo addosso; decine, centinaia di messaggi di artisti con denunce, accuse, verso un festival jazz e un paese che non paga, che non rispetta la cultura, la musica e la dignità dei lavoratori, un festival approssimativo, dall'allegra gestione, che ha speculato sulle spalle degli artisti non corrispondendo il loro dovuto.

Eccoli parte dei messaggi che stanno facendo il giro del mondo nel web, che stanno annichilendo l'immagine di Roccella Jonica; messaggi  che dovrebbero far vergognare tutti coloro che hanno causato questa gravissima situazione ossia i facenti parte dell'associazione culturale jonica che oggi, pericolosamente, sono ancora gli stessi che organizzano il jazz con i soldi dei cittadini di Roccella Jonica.

 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
Questi sono solo alcuni, e non i più espliciti, dei messaggi che hanno invaso il web in questi ultimi mesi e tutti contro la disastrosa gestione del festival jazz; un disastro causato da personaggi di cui noi conosciamo nome e cognome e che con il loro pessimo operato hanno posto in essere questo gravissima situazione ai danni di tanti lavoratori e dell'immagine di Roccella Jonica. 
 
Ed altrettanto grave è il fatto che, le stesse persone, dopo aver causato i disastri economici e gestionali con l'associazione culturale jonica, oggi manipolano il denaro del bilancio comunale sia per pagare le ultime edizioni del festival e, chissà, anche per pagare artisti e maestranze che avrebbero dovuto essere pagate con la disciolta associazione culturale jonica.

Non possiamo far finta di nulla. Occorre reagire al più presto; davanti a questa lampante evidenza le dimissioni degli autori di questo disastro sarebbero la cosa più ovvia, naturale e logica.

Facciamo appello a queste persone di accantonare la spregiudicatezza e avere uno scatto di dignità, finchè siete ancora in tempo rendetevi conto delle gravi irresponsabilità compiute e dimettetevi immediatamente. L'unico segnale da dare nei confronti di tutte le persone danneggiate in tutti questi anni è che i colpevoli sono andati a casa e che Roccella Jonica non è fatta soltanto di questa gente.

1 commento:

  1. E queste non sono le solite "chiacchiere e tabacchiere" di Nicola, sempre pronto a criticare e fissato con il suo antagonismo, quasi a renderlo, per comodo, ridicolo, sminuendone capacità e positività per la collettività.
    Questi sono documenti circostanziati cui occorre replicare, punto punto, ed attendo di leggerla la replica.
    Se non arriva, sarò costretto a pensare che Nicola dice cose sensate e la misura è colma, anzi abbondantemente oltrepassata..
    In ogni caso, sempre grazie a Nicola
    Carlo Maria Muscolo

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