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Roccella in vetrina

martedì 24 ottobre 2017

HA 19 ANNI, E’ DISABILE GRAVE, E L’INPS DI REGGIO CALABRIA NON EROGA LA PENSIONE DI INVALIDITA’

COMUNICATO/DENUNCIA

Non bastavano le battaglie per il diritto allo studio, per le spettanze delle cure fuori regione mai pervenute, né quelle legali per i risarcimenti dei danni subiti responsabili della disabilità.

Ora si combatte contro l’eccesso di zelo, l’accanimento burocratico e le barriere mentali per il quale papà Cosimo lotta da mesi contro i mulini a vento.

Infatti Nicola, disabile di Locri, divenuto ormai maggiorenne da circa un anno, non può percepire la pensione di invalidità per colpe che non ha.

I fatti:
per compiere gli atti per conto del figlio ormai maggiorenne papà Cosimo chiede e ottiene dal Giudice Tutelare del Tribunale Civile di Locri un Decreto di Amministratore di Sostegno e relativo verbale di giuramento, ciò gli permette di  presentare l’istanza presso l’Inps denominata AP70 come prevista dalla legge 114/2014 relativa al passaggio dei  minorenni disabili gravi, che percepiscono l’accompagnatore, alla maggiore età, semplificandone gli atti amministrativi ed evitando ulteriori visite medico Legali.

Mentre la responsabile ai servizi dell’Inps di Reggio Calabria che gestisce la pratica AP70 disconosce la documentazione firmata dal Giudice Tutelare, che reputa incongruente, e si rivolge al Tribunale Civile di Locri ponendo il quesito: “Alla luce di un decreto di Amministratore di sostegno e del relativo verbale di giuramento per tutore del proprio figlio, Romeo Cosimo a quale dei due uffici  è stato nominato”?

Come se un documento invalidasse l’altro e viceversa, ma legalmente sono validi entrambi.

Tuttavia, a seguito di queste lungaggini amministrative e burocratiche, viene notiziato anche il Prefetto di Reggio Calabria, e chiesto al Giudice Tutelare di voler intervenire in merito.

Questa Associazione denuncia pubblicamente tutto ciò, affinché le autorità competenti possano intervenire con cortese urgenza affinché eventuali responsabili vengano sollevati dal loro incarico, in quanto non è accettabile che, nell’era digitale, una persona disabile grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della Legge 104, percettore di indennità di accompagnatore, debba subire le prolissità di questo sistema amministrativo e burocratico, senza averne alcuna colpa.

Forse ha sbagliato il Giudice a redigere gli atti? O magari papà Cosimo in buona fede qualche passaggio burocratico? Oppure l’Inps di RC a trattare i disabili come nomi e numeri anziché come persone?

In ogni caso non può essere Nicola a pagare gli errori degli altri. Nel frattempo il ragazzo viene convocato e sottoposto a nuova visita medico Legale presso l’Inps di Reggio Calabria in quanto, pare che il verbale di invalidità di Nicola sia troppo datato, tuttavia non rivedibile ai sensi della 18/80, perché dalle cerebrolesioni non si guarisce. Ne erano consapevoli i medici che lo hanno precedentemente certificato.

Auspichiamo un intervento del Prefetto di Reggio Calabria, del Presidente Nazionale dell’Inps Tito Boeri e del Giudice Tutelare del tribunale di Locri, affinché si ponga presto rimedio.

Il Presidente

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