Jonis Khoris è ufficialmente un giocatore del Castrovillari Calcio che disputerà il prossimo anno il campionato nazionale di serie d dopo la promozione dello scorso anno del Castrovillari come seconda classificata nel girone calabrese di eccellenza. Khoris di Roccella ed ex calciatore dell'asd Roccella (metà stagione 2014/2015), fu fra i protagonisti del primo salvataggio in serie d del Roccella. Nella prossima stagione il Castrovillari giocherà nello stesso girone del Roccella.
Queste le prime impressioni dei co-presidenti Agostini e Di Dieco dell'U.S. Castrovillari calcio: "Khoris è un attaccante fortemente voluto dalla dirigenza e da mister Viola. Da lui ci attendiamo tantissimo in termini d'impegno e di realizzazioni. È il primo tassello della nostra campagna acquisti. Ad inizio settimana pianificheremo gli ulteriori movimenti di mercato. Chiediamo a tutti di starci vicino. Ci divertiremo".
Sul sito ufficiale del Castrovillari Calcio troviamo un'intervista e una descrizione del talentuoso giocatore roccellese scoperto dal CSPR e dal presidente Tonino Squillace.
Chi è Jonis KHORIS?
Tocco di palla sopraffino e visione di gioco da calciatore scafato. Niente male davvero Jonis Khoris, ex numero 8 della Reggina, centrocampista avanzato classe 1989. Nato a Bucarest, è stato uno dei punti di forza della formazione primavera di mister Roberto Breda in riva allo stretto. Riesce a dettare i tempi di gioco con efficacia, si fa valere in riproposizione ed in interdizione ha grande senso dell'anticipo. Un giocatore talentuoso che può essere uno dei punti di forza del Castro 2016-17. A dispetto sia del nome che del cognome, Jonis Khoris è un talento italianissimo. I suoi gol e le sue giocate trascinarono l'Hinterreggio qualche annetto fa ad una memorabile salvezza in serie C, ma lui è già stato capace di calcare ben altri palcoscenici. Il giovane bomber scuola Reggina si è raccontato in un'intervista fattagli dai colleghi di reggionelpallone.it di qualche annetto fa, che noi vi riportiamo parzialmente di seguito
(Fonte: reggionelpallone.it)
I tuoi inizi da calciatore?
“La mia prima squadra è stata il Cspr Stignano, club fondamentale nella crescita di ogni ragazzo per la serietà e lo spirito di gruppo che contraddistingue tutti i dirigenti. Non fosse stato per la Scuola Calcio Stignano, forse non sarei mai arrivato alla Reggina”.
“La mia prima squadra è stata il Cspr Stignano, club fondamentale nella crescita di ogni ragazzo per la serietà e lo spirito di gruppo che contraddistingue tutti i dirigenti. Non fosse stato per la Scuola Calcio Stignano, forse non sarei mai arrivato alla Reggina”.
Dopo aver annusato la serie A con la Reggina, il cammino è stato tutto in salita. I motivi?
“Sicuramente le maggiori responsabilità sono mie, per il modo esuberante di comportarmi dentro e fuori dal campo. Ho avuto mille difficoltà, pensavo solo a divertirmi. Con una maggiore maturità, ho acquisito anche lo spirito giusto, trovando i miei equilibri. Premesso ciò, devo dire che alla Reggina non hanno creduto a Khoris come uomo, oppure non rientravo nei programmi...”.
“Sicuramente le maggiori responsabilità sono mie, per il modo esuberante di comportarmi dentro e fuori dal campo. Ho avuto mille difficoltà, pensavo solo a divertirmi. Con una maggiore maturità, ho acquisito anche lo spirito giusto, trovando i miei equilibri. Premesso ciò, devo dire che alla Reggina non hanno creduto a Khoris come uomo, oppure non rientravo nei programmi...”.
Tanto girovagare, fino all’esordio a San Siro. Solo bei ricordi o cos’altro?
“Dopo l'ottima partita di Coppa Italia contro l’Inter al Meazza, il 17 gennaio 2008, mi sarei aspettato un altro tipo di riconoscimento. Ed invece a quella gara non seguì nessuna presenza in campionato, ma bensì un'altra in Coppa, contro il Cagliari, nel 2008-2009. Restando a quella edizione della Coppa Italia, quando affrontammo al Friuli l’Udinese mi fu promesso che avrei giocato titolare, invece mi trovai per tutta la partita in panchina. Proprio quel giorno, posso dire che si incrinò il rapporto tra me e la società, così all’apertura del mercato di gennaio mi mandarono in prestito al Ravenna, allenato da Atzori. Poi Barletta, Lucchese, Giulianova ed infine l’Hinterreggio”.
“Dopo l'ottima partita di Coppa Italia contro l’Inter al Meazza, il 17 gennaio 2008, mi sarei aspettato un altro tipo di riconoscimento. Ed invece a quella gara non seguì nessuna presenza in campionato, ma bensì un'altra in Coppa, contro il Cagliari, nel 2008-2009. Restando a quella edizione della Coppa Italia, quando affrontammo al Friuli l’Udinese mi fu promesso che avrei giocato titolare, invece mi trovai per tutta la partita in panchina. Proprio quel giorno, posso dire che si incrinò il rapporto tra me e la società, così all’apertura del mercato di gennaio mi mandarono in prestito al Ravenna, allenato da Atzori. Poi Barletta, Lucchese, Giulianova ed infine l’Hinterreggio”.
Ripartiamo proprio da queste ultime due esperienze...
“Nella stagione 2011-2012 ritornai alla Reggina, e partii per il ritiro estivo a Brusson, con Breda. Nella seconda parte della preparazione però, mi lasciarono senza motivi plausibili ad allenarmi al Sant'Agata. Una situazione assurda, riguardo la quale non mi capacito a tutt'oggi: ho chiesto spiegazioni e mi fu detto che non ero fuori rosa ma non sarei partito per Chianciano, sede del secondo ritiro. L’ultimo giorno del mercato estivo, dunque, mi cedettero in prestito al Giulianova, dove ho giocato 7 gare. Arrivò il mercato invernale 2012 e la Reggina, nonostante un contratto fino a giugno 2013, decise per la risoluzione. Rimasi 6 mesi fermo, fino a che la scorsa estate il direttore sportivo dell’Hinterreggio, Carmelo Rappoccio, mi propose di fare parte del club biancoazzurro: ho accettato subito, firmando per una stagione”.
“Nella stagione 2011-2012 ritornai alla Reggina, e partii per il ritiro estivo a Brusson, con Breda. Nella seconda parte della preparazione però, mi lasciarono senza motivi plausibili ad allenarmi al Sant'Agata. Una situazione assurda, riguardo la quale non mi capacito a tutt'oggi: ho chiesto spiegazioni e mi fu detto che non ero fuori rosa ma non sarei partito per Chianciano, sede del secondo ritiro. L’ultimo giorno del mercato estivo, dunque, mi cedettero in prestito al Giulianova, dove ho giocato 7 gare. Arrivò il mercato invernale 2012 e la Reggina, nonostante un contratto fino a giugno 2013, decise per la risoluzione. Rimasi 6 mesi fermo, fino a che la scorsa estate il direttore sportivo dell’Hinterreggio, Carmelo Rappoccio, mi propose di fare parte del club biancoazzurro: ho accettato subito, firmando per una stagione”.
Cosa ricordi della tua prima gara di campionato da titolare nei professionisti?
“Le emozioni provate giocando al Meazza sono indescrivibili. Perdemmo 3-0, ma affrontare calciatori dall’immenso valore come Crespo, Balotelli, Solari, Burdisso, Stankovic e confrontarti con una squadra allenata da Mancini, resta un qualcosa di indimenticabile”.
“Le emozioni provate giocando al Meazza sono indescrivibili. Perdemmo 3-0, ma affrontare calciatori dall’immenso valore come Crespo, Balotelli, Solari, Burdisso, Stankovic e confrontarti con una squadra allenata da Mancini, resta un qualcosa di indimenticabile”.
...Dopo quell'esperienza in biancoblu', un'altro anno nel professionismo nel Gavorrano, e poi Montalto, Roccella e Gallipoli in Serie D...
Chi vi scrive in questo blog è particolarmente affezionato a Jones (o come lo chiamavamo da piccolo Junes), cosi come per i suoi due fratelli Racid e Amin, perchè ha fatto parte già da quando aveva appena 5 anni, della meravigliosa famiglia "Giovaninsieme", l'associazione che per un quindicennio ha operato (1993/2008) a Roccella Jonica in vari settori della vita cittadina, tra cui quella dell'animazione e ricreazione, laddove sono stati protagonisti anche i fratelli Khoris.
In questa occasione auguro a Jones come a tutti ragazzi che hanno fatto parte dell'Associazione "Giovaninsieme"e che la ricordano sempre con grande affetto, tante belle gioie e soddisfazioni.
Chi vi scrive in questo blog è particolarmente affezionato a Jones (o come lo chiamavamo da piccolo Junes), cosi come per i suoi due fratelli Racid e Amin, perchè ha fatto parte già da quando aveva appena 5 anni, della meravigliosa famiglia "Giovaninsieme", l'associazione che per un quindicennio ha operato (1993/2008) a Roccella Jonica in vari settori della vita cittadina, tra cui quella dell'animazione e ricreazione, laddove sono stati protagonisti anche i fratelli Khoris.
In questa occasione auguro a Jones come a tutti ragazzi che hanno fatto parte dell'Associazione "Giovaninsieme"e che la ricordano sempre con grande affetto, tante belle gioie e soddisfazioni.
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