I lavori saranno coordinati dal presidente del Comitato, Francesco Ieraci, e vi prenderanno parte Tommaso Daunisi e Angelo Nizza.
Tra gli interventi programmati è previsto quello di Elio Iannuzzi, fratello di Carlo. Due saranno i temi trattati, ovvero la rendicontazione delle spese finora effettuate grazie alla campagna di raccolta fondi e l’illustrazione della petizione “Libertà di movimento e tutele: un fondo di solidarietà per le vittime di reati all'estero” già lanciata sulla piattaforma change.org.
Grande è però l’attesa per il collegamento con Carlo che, dalla clinica romana dov’è ricoverato al fine di svolgere l’adeguata riabilitazione, rivolgerà un saluto alla cittadinanza, alla stampa e alle Istituzioni che in questi mesi hanno manifestato sincera vicinanza e solidarietà.
Com’è ormai noto Carlo Iannuzzi, ingegnere roccellese di 29 anni, ha subito un tentato omicidio a scopo di rapina nella notte del 27 novembre 2015, in una strada di Buenos Aires, mentre rincasava.
Carlo ha riportato un trauma cranico grave a causa di un durissimo colpo ricevuto alla testa mentre era girato di spalle e dunque senza nessuna possibilità di difendersi.
È stato sottoposto a un intervento chirurgico salvavita che ha comportato l’asportazione di parte dell’osso cranico e il successivo impianto di una placca in titanio.
Poiché ad oggi, per il caso in questione, il Sistema sanitario nazionale non prevede alcuna forma di tutela tutte le spese per le cure mediche addebitate a Carlo e alla sua famiglia sono state assorbite dal Comitato grazie ai cittadini, alle associazioni e alle Istituzioni che in Italia e all’estero hanno sostenuto la causa.
Per chi ancora non l'avesse fatto è possibile firmare la petizione affinchè il caso di Carlo diventi una legge per "un fondo di solidarietà per le vittime di reati all'estero" al seguente link https://www.change.org/p/stato-italiano-senato-della-repubblica-2a-commissione-giustizia-senato-libert%C3%A0-di-movimento-e-tutele-un-fondo-di-solidariet%C3%A0-per-le-vittime-di-reati-all-estero
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