“Dismissione mediante procedimento di evidenza pubblica
delle quote della società Porto delle Grazie Srl detenute dal Comune di
Roccella Ionica, ai sensi legge n. 244/2007 e successive modifiche ed
integrazioni.”
Premesso che l’art. 3 comma 27 della legge 244/2007 prevede
espressamente che gli enti locali non possono costituire società aventi per
oggetto attività di produzioni di beni e di servizi non strettamente necessarie
per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, ne assumere o
mantenere direttamente partecipazioni, anche di minoranza, in tali società;Che il termine in origine previsto per lo scioglimento ovvero la dismissione delle partecipazioni societarie , in ragione delle successive proroghe sopravvenute è stato fissato alla data del 31.12.2014;
Che il Comune di Roccella Ionica detiene, tra l’altro, la
quota di partecipazione del 20% della società Porto delle Grazie Srl, società
il cui oggetto sociale non comprende finalità istituzionali dell’Ente;
Che a tutt’oggi il Comune di Roccella Ionica, in violazione
del preciso dettato legislativo, non ha provveduto alla dismissione delle
predette quote, obbligo al quale avrebbe dovuto adempiere entro la data del
31.12.2014
Tanto premesso e considerato, i sottoscritti consiglieri
comunali, ai fini di dare attuazione a quanto previsto dalle inderogabili norme
vigenti, hanno chiesto la convocazione del Consiglio Comunale ai sensi
dell'art. 39, comma 2, del D.Lgs. 267/2000 ed ai sensi dell’art. 10, comma 5
dello Statuto Comunale.
Oltre ad essere indirizzata al Sindaco e al Presidente del
Consiglio Comunale la richiesta è stata inviata, nello stesso tempo, anche al
Prefetto di Reggio Calabria.La formale richiesta politica da parte dei consiglieri di opposizione arriva dopo un’assemblea pubblica tenuta nei giorni scorsi dal coordinamento aggregazione civica “Roccella Bene Comune” dove si è denunciato il dubbio bando di gara indetto da INVITALIA per la dismissione e vendita del suo 51% delle sue quote nella società di gestione “Porto delle Grazie srl”. Un bando che prima obbligava i partecipanti a fare un’offerta per l’intero 51% poi, a gara chiusa, misteriosamente una quota del 31% è stata riservata agli Enti pubblici, proprio quando le leggi su citate (la Legge si Stabilità 2015 art.1 comma 611, riprendendo la legge n. 296 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni), prevede che i Comuni non possano detenere alcuna partecipazione societaria; quindi il Comune di Roccella Jonica - già detentore del 20% delle quote della soc. Porto delle Grazie srl – non solo avrebbe dovuto rimettere alla sezione regionale della Corte dei Conti il piano di dismissione delle proprie partecipazioni societarie, ma addirittura non avrebbe potuto partecipare alla gara in quanto ciò avrebbe determinato un accrescimento di dubbia legittimità delle quote di partecipazione societarie, per di più in servizi non istituzionali.
E l’argomento è diventato un
caso nazionale perché è stato oggetto di due interrogazioni
parlamentari, una presentata da 10 senatori del gruppo misto e di SEL (primo
firmatario Massimo Cervellini) e da 5 deputati del Partito Democratico (primo
firmatario Vincenza Bruno Bossio); ministeri interessati quello dell’Interno,
delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’economia e delle finanze e delle
sviluppo economico. E come se non bastasse il caso è in esame alla Procura
della Repubblica di zona e al Tribunale Amministrativo regionale del Lazio
proposto da uno dei privati che si ritengono danneggiati da questo anomalo
bando di gara.
Ed è proprio di qualche giorno fa la pubblicazione sul
Corriere della Sera della dismissione delle quote di INVITALIA in tutti i porti
d’Italia in cui ne detiene, con specifico riferimento al poco chiaro bando
della “Porto delle Grazie” giunto in Parlamento attraverso le interrogazioni
dei 15 fra senatori e deputati.
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