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Roccella in vetrina

martedì 25 agosto 2015

DISMISSIONI DEL COMUNE QUOTE "PORTO DELLE GRAZIE". RICHIESTA DI CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

E’ stata firmata e protocollata in questi giorni da parte dei consiglieri comunali di minoranza Vanessa Riitano, Aldo Chiefari, Chiara Melcore e Patrizia Surace, la richiesta di convocazione del Consiglio Comunale per la deliberazione del punto all’ordine del giorno:

“Dismissione mediante procedimento di evidenza pubblica delle quote della società Porto delle Grazie Srl detenute dal Comune di Roccella Ionica, ai sensi legge n. 244/2007 e successive modifiche ed integrazioni.”
Premesso che l’art. 3 comma 27 della legge 244/2007 prevede espressamente che gli enti locali non possono costituire società aventi per oggetto attività di produzioni di beni e di servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, ne assumere o mantenere direttamente partecipazioni, anche di minoranza, in tali società;
Che il termine in origine previsto per lo scioglimento ovvero la dismissione delle partecipazioni societarie , in ragione delle successive proroghe sopravvenute è stato fissato alla data del 31.12.2014;
 
Che la legge 190/2014 (legge di stabilità 2015) nel prevedere all’art 1,  comma 611, l’obbligo di ridurre o contenere le partecipazione legittimamente detenute al momento di entrata in vigore della stessa, da per scontato l’obbligo di dismettere le partecipazioni ancora detenute in spregio di preesistenti norme o principi giuridici. Il comma 611 fa, infatti, salvo l’obbligo di dismettere le partecipazioni detenute non direttamente finalizzato alla soddisfazione degli interessi istituzionali degli enti, già perentoriamente  disposto dall’art. 3 comma 27 della legge n. 244/2007. In tal senso se la legge di stabilità 2015 impone un nuovo obbligo consistente nella predisposizione del piano operativo di razionalizzazione e nella riduzione delle partecipazioni, sussiste altresì il distinto e preesistente obbligo di dare corso alla dismissione delle partecipazioni ancora detenute in contrasto con il citato art. 3, comma 27

Che il Comune di Roccella Ionica detiene, tra l’altro, la quota di partecipazione del 20% della società Porto delle Grazie Srl, società il cui oggetto sociale non comprende finalità istituzionali dell’Ente;

Che a tutt’oggi il Comune di Roccella Ionica, in violazione del preciso dettato legislativo, non ha provveduto alla dismissione delle predette quote, obbligo al quale avrebbe dovuto adempiere entro la data del 31.12.2014

Tanto premesso e considerato, i sottoscritti consiglieri comunali, ai fini di dare attuazione a quanto previsto dalle inderogabili norme vigenti, hanno chiesto la convocazione del Consiglio Comunale ai sensi dell'art. 39, comma 2, del D.Lgs. 267/2000 ed ai sensi dell’art. 10, comma 5 dello Statuto Comunale.
Oltre ad essere indirizzata al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale la richiesta è stata inviata, nello stesso tempo, anche al Prefetto di Reggio Calabria.

La formale richiesta politica da parte  dei consiglieri di opposizione arriva dopo un’assemblea pubblica tenuta nei giorni scorsi dal coordinamento aggregazione civica “Roccella Bene Comune” dove si è denunciato il dubbio bando di gara indetto da INVITALIA per la dismissione e vendita del suo 51% delle sue quote nella società di gestione “Porto delle Grazie srl”. Un bando che prima obbligava i partecipanti a fare un’offerta per l’intero 51% poi, a gara chiusa, misteriosamente una quota del 31% è stata  riservata agli Enti pubblici, proprio quando le leggi su citate (la Legge si Stabilità 2015 art.1 comma 611, riprendendo la legge n. 296 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni), prevede  che i Comuni non possano detenere alcuna partecipazione societaria; quindi il Comune di Roccella Jonica  - già detentore del 20% delle quote della soc. Porto delle Grazie srl – non solo avrebbe dovuto rimettere alla sezione regionale della Corte dei Conti il piano di dismissione delle proprie partecipazioni societarie, ma addirittura non avrebbe potuto partecipare alla gara  in quanto ciò avrebbe determinato un accrescimento di dubbia legittimità delle quote  di partecipazione societarie, per di più in servizi non istituzionali. 

E l’argomento è diventato un  caso nazionale perché è stato oggetto di due interrogazioni parlamentari, una presentata da 10 senatori del gruppo misto e di SEL (primo firmatario Massimo Cervellini) e da 5 deputati del Partito Democratico (primo firmatario Vincenza Bruno Bossio); ministeri interessati quello dell’Interno, delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’economia e delle finanze e delle sviluppo economico. E come se non bastasse il caso è in esame alla Procura della Repubblica di zona e al Tribunale Amministrativo regionale del Lazio proposto da uno dei privati che si ritengono danneggiati da questo anomalo bando di gara.

Ed è proprio di qualche giorno fa la pubblicazione sul Corriere della Sera della dismissione delle quote di INVITALIA in tutti i porti d’Italia in cui ne detiene, con specifico riferimento al poco chiaro bando della “Porto delle Grazie” giunto in Parlamento attraverso le interrogazioni dei 15 fra senatori e deputati.

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