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Roccella in vetrina

venerdì 10 ottobre 2014

PERCHE' INVITALIA LASCIA IL " PORTO DELLE GRAZIE"

Il tavolo al Convento dei Minimi durante la firma del contratto
di gestione avvenuta a fine aprile 2014 davanti ad Istituzioni,
Autorità e cittadini.
In questi ultimi 24 ore giornali e televisioni si sono limitati a leggere il comunicato stampa del comune di Roccella che non si pronuncia né sulla data di ricevimento della lettera del Dr. Arcuri di Invitalia nè, soprattutto, sulle motivazioni della società Invitalia a ritirarsi e quindi vendere la quota di maggioranza nella società di gestione del "Porto delle Grazie".

L'unica testata ad aggiungere qualcosa di diverso è stata l'emittente televisiva Telemia che, a margine del suo servizio, ha fatto ben notare che..." In Città monta la polemica, soprattutto in relazione al fatto che durante l’ultimo consiglio comunale roccellese, svoltosi solo otto giorni fa, il vice sindaco Vittorio Zito, sollecitato dalla consigliera Riitano a riferire sulla situazione gestionale del Porto delle Grazie, aveva assicurato della solidità del rapporto con Invitalia."

A spiegarci l'ipotesi di ragione, per cui la società che detiene il 51% decide di lasciare e vendere la sua quota di maggioranza, è, sinteticamente ma molto chiaramente, l'ing. Maurizio Costarella che, della "vicenda-porto", conosce anche molti degli angoli più nascosti:

Caro Nicola, per capire il perché Invitalia "scappa" basta leggere con attenzione l'Atto di Concessione Demaniale Marittima siglata tra il Comune di Roccella Jonica e l'amministratore della Società Porto delle Grazie srl.

All'art. 2 della concessione, comma 2 si legge:"Il concessionario si impegna a realizzare lavori  di completamento e funzionalizzazione del compendio demaniale costituente il porto turistico di Roccella Jonica per un ammontare di € 3.150.000,00 oltre IVA secondo quanto previsto nella
richiesta di concessione e  tenendo conto dello stato di fatto". 

Al successivo comma 3:" Il concessionario si obbliga, allo scopo, a redigere, a propria cura, responsabilità e spese, avvalendosi di professionisti abilitati ai sensi di legge, entro 90 giorni dalla sottoscrizione della presente concessione, un programma delle opere di completamento e funzionalizzazione..."

Tutti obblighi che, se non mantenuti, avrebbero messo a rischio la concessione stessa. Inoltre, in merito alle quote, dalla stessa Concessione demaniale, sempre all'art. 2 comma 7 si legge:" il concessionario si impegna a non mutare la propria struttura societaria per ciò che concerne la presenza maggioritaria congiunta dell’Ente locale Comune di Roccella Ionica e della Società Italia Navigando Spa.    

A tal riguardo, riportandosi alle premesse, lettera r (a,b), la somma delle partecipazioni detenute dal Comune di Roccella Ionica e dalla Società Italia Navigando Spa non potrà scendere al disotto del limite del 51% del capitale della società concessionaria".

Il Comune di Roccella Jonica non può rifiutarsi di comprare le quote di Italia Navigando. Il vero problema è: a quanto ammontano queste quote? Potrà il Comune fare fronte a spese ingenti? E i cittadini saranno chiamati, con le tasse, a coprire eventuali buchi ? Sarà necessario avviare un incontro con la cittadinanza. Far capire dove sono i trucchi e gli eventuali inganni. Dare tutte le informazioni per chiarezza e trasparenza.

1 commento:

  1. Letta la clausola credo che non sia stato individuato il vero nodo del problema e mi spiego mettendo al loro posto tutti i soggetti.
    La concessione, di cui la clausola, pone limiti ed obblighi tra Comune concedente e Società Porto concessionaria. Invitalia e' uno dei soggetti giuridici che compongono la concessionaria.
    Quindi gli obblighi sono non diretti, ma quale componente.
    L'obbligo di mantenere il 51 per cento e' della concessionaria, dunque, nessun limite per Invitalia a vendere, se non viene esercitata la prelazione, a terzi con obbligo per gli stessi di mantenere il patto di maggioranza con il Comune.
    E se questo non avviene, se il Comune non esercita la prelazione, se gli obblighi di esecuzione opere non vengono eseguiti, unica possibile conseguenza e' che si risolvano gli effetti giuridici della concessione e tutto torni in gioco, con necessità di trovare altri partner con cui stipulare la concessione. Insomma, un bel coacervo di ipotesi e un bel problema per la cittadinanza, su cui intervenire a far chiarezza.
    Carlo Maria Muscolo

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