Ieri pomeriggio il sito istituzionale del Comune, sempre in ritardo nel dare ogni tipo di notizia, si è affrettato invece a battere un comunicato stampa in assoluta esclusiva: INVITALIA, il socio di maggioranza della Società "Porto delle Grazie", senza dare nessuna motivazione, è pronta ad uscire dalla gestione del Porto mettendo in vendita la propria quota di partecipazione del 51%. Su questa quota il Comune avrà il diritto di prelazione ossia, a parità di condizioni, è preferito rispetto ad altri potenziali interessati.
Ed ecco che, dopo appena 5 mesi dall'entrata in gestione del Porto, dopo ben 16 anni dalla consegna dei lavori, che viene a compimento il disegno perverso deciso anni e anni fa da chi pensa di detenere i meriti della realizzazione dell'unità portuale.
"Il Porto l'ho fatto io e lo devo gestire io!!!" Quante volte in questi sei anni di blog, nelle decine e decine di volte in cui ho parlato della vicenda del Porto, soprattutto negli anni dei ricorsi e contro ricorsi tra TAR e Consiglio di Stato (dal 2005 al 2012), ho scritto questa frase che in un momento di stizza ha riferito il Sisinio Zito ad una cerchia ristretta di persone. Quel che è successo ieri il sottoscritto lo riferisce da 6 anni. Ed è molto strano invece che a non saperlo fino a 8 giorni fa era solo il nipote di Sisinio, ossia Vittorio Zito, che, nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale del 30 Settembre, ha cosi risposto alla consigliera Riitano che ha incalzato l'amministrazione riferendo del fallimento di Italia Navigando e anticipando di qualche giorno l'uscita dalla gestione del Porto del socio di maggioranza. "Italia Navigando - ha riferito in quel Consiglio Zito - è una costola di Invitalia come ad esempio lo è la Magneti Marelli per la Fiat. Quindi la gestione del Porto oggi affidata ad Invitalia è ancora più solida perché è gestita proprio dalla società madre"
Ma che vergogna! Che squallore! Ma come fanno a guardarsi allo specchio la mattina questa gente quando sanno di dire una infinità di bugie e falsità?1?
Ma è mai possibile che ci sia una sola persona al mondo che possa credere alla favola che una società di importanza nazionale stia per dieci anni come socio di maggioranza affrontando decine e decine di cause legali (con le relative spese...) e dopo neanche 5 mesi dall'entrata in vigore della gestione "scappi" via???
Anche le pietre del porto lo sapevano come sarebbe andata a finire ed è davvero un peccato che le pietre non hanno voce altrimenti avrebbero gridato forte il come e il perché sono state trafugate le due imbarcazioni di ben 7 metri senza saperne più traccia. Come tutti quanti sappiamo bene il perché mai nessun contatore di luce e acqua né tantomeno bollettazione di rifiuti è stato intestato in questi 5 mesi alla società "Porto delle Grazie", continuando ad essere questi servizi pagati dal Comune di Roccella e quindi indistintamente da tutti i cittadini roccellesi.
Il Porto delle Grazie era, è e sarà nelle mani del Comune di Roccella Jonica, ma non del Comune in quanto Ente pubblico che tutela gli interessi dei suoi abitanti, ma in mano a quel Comune che sta soffocando con le tasse all'ennesima potenza tutti noi cittadini, perché ha dissanguato le casse comunali anche con le spese legali, le fidejussioni ed ora anche con l'acquisto della quota di maggioranza, con il solo scopo di dare sistemazione ad amici e "clienti" che da anni assecondano gli affari privati di qualche amministratore che per giunta ha il pallino, ora che è libero dagli incarichi amministrativi, di andare a ricoprire la massima carica (quella maggiormente retribuita) nel Consiglio di amministrazione della "nuova" società.
Credo che davanti questo grosso inganno ad essere stata fortemente danneggiata sia stata innanzitutto la Nautic Service e associati che per 7 anni ha "battagliato" nella gara d'appalto per la gestione contro una società, la "Porto delle Grazie", che di fatto non è mai esistita, che si è servita di "Italia Navigando" solo per giustificare la presenza di un partner tecnico leader per far si che la sua proposta nella gara di concessione potesse essere più competitiva.
Cosi come anche le tariffe triplicate in questo 2014 non sono altro che un bluff per poter affibbiare responsabilità al socio di maggioranza e quindi meglio giustificare agli occhi dei diportisti la fuga di Invitalia dalla Società.
Da oggi credo che sia assolutamente necessario avviare ogni altro tipo di procedura che non sia soltanto la critica che duri qualche giorno e poi si sgonfia, ma avviare un processo che possa smascherare questi giochi di potere che sono alla base del soffocamento dei cittadini con la pressione tributaria che, per tutti coloro che non riusciranno a pagare, si trasformerà in bollette ancora più gravose di sanzione e mora di Equitalia e successivo pignoramento dei beni.
In questi mesi che ci separano dalle elezioni amministrative del 25 maggio scorso non ho mai voluto credere a delle considerazioni fattami da degli amici che mi hanno riferito la stranezza di ciò che è successo nella notte tra il 25 e il 26 maggio durante lo spoglio delle elezioni europee allorquando in un solo seggio lo scrutinio è durato incredibilmente fino alle 4 del mattino (tutti gli altri hanno chiuso alle 23!) tant'è che nelle stanze, dove erano parcheggiate pure gli scatoloni contenenti le schede delle comunali, non è rimasta nessuna sorveglianza.
Gli interessi cosi alti di alcuni amministratori, proprio come questi della "Porto delle Grazie", fanno credere che le elezioni questa gente non li poteva assolutamente perdere a nessun costo; e chissà che quella notte....
Ho letto la notizia, ho verificato i pochi dati pubblici disponibili, ed è evidente che, in una logica complessiva di dismissioni, sia in vendita la quota di maggioranza del Porto.
RispondiEliminaQuesto mette tutto in discussione , perché non vedo con quali disponibilità economiche il Comune possa esercitare il diritto di prelazione e se la quota di maggioranza è venduta a privati, non ci sarà più la maggioranza a quota pubblica, e quindi il comune dovrà uscire, non essendo possibile che continui ad essere socio in società a controllo privato.
Ma occorrerebbe leggere bene le carte e capire se ci sono i vincoli alla dismissione che il Comune reclama, e quale sarà la sorte della società ove muti il controllo da pubblico a privato.
Insomma, cose complicate da verificare e su cui vigilare con attenzione e senza distrazioni.
Che c'entra il tutto con le schede delle comunali, la notte, gli scatoloni????Facciamone un'altra notizia se lo si ritiene, ma non facciamo confusione e non portiamo il tutto su un piano privato, il porto è un bene della cittadinanza, una risorsa di tutti.
Perché non riflettere su un possibile azionariato diffuso che consenta di formulare una offerta per il 51% e... e... e .......
Discutete su queste priorità e buon tutto
Carlo Maria Muscolo
A mio parere, l'Avv. Muscolo, con una lucidissima analisi accompagnata da una straordinaria capacità di sintesi, ha centrato perfettamente quelli che sono i termini del problema ed ha prospettato un percorso che rappresenta, se non l'unica, sicuramente la più seria proposta su cui vale la pena lavorare per dare a questa importante infrastruttura una gestione sana, democratica e con un forte controllo popolare.
RispondiEliminaSi dovrebbe procedere, al più presto possibile, a promuovere un Comitato per la costituzione di una "Public Company" che punti a coinvolgere in primis gli utenti del porto e più in generale tutte le famiglie, roccellesi e non, che, attraverso un piano finanziario da elaborare con pignola chiarezza e precisione ed un menagement, da individuare tra personalità di specchiata moralità e con una robusta preparazione professionale, possa diventare la vera e seria alternativa ad una sgangherata e onerosissima gestione mista pubblico- privato o, forse ancor peggio, a una gestione privata e monopolista di un bene squisitamente collettivo.
Sono altresì d'accordo con l'Avv. Muscolo che bisogna mettere da parte tutte quelle polemiche, spesso e volentieri sterili, che, lungi dal risolvere il problema, nella migliore delle ipotesi possono costituire l'alibi per soluzioni poco chiare e pasticciate.
Ben venga dunque una bella ventata di orgoglio e di disinteressato attaccamento alla nostra cittadina che ci permetta di affrontare una prova di maturità civica che non pochi ci invidierebbero.
Do la mia disponibilità, nei limiti delle mie capacità, a dare una mano a quanti vogliano impegnarsi e spendersi per questa soluzione.
Un caro saluto
Pino Iannuzzi