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Roccella in vetrina

venerdì 24 ottobre 2014

CASO MINICI: LA VERITA' E' LAMPANTE MA LA GIUSTIZIA DORMIENTE

La notizia ha avuto risalto su tutti i quotidiani calabresi di ieri: Vincenzo Minici, l'assistente amministrativo scolastico, da 16 anni lavoratore LSU, fino al 2012 in forze presso il Liceo Scientifico "P.Mazzone" di Roccella Jonica, ha manifestato platealmente per l'ennesima volta in piazza San Vittorio non contro una sentenza ma contro delle mancate o ritardate risposte da parte della Magistratura affinché si possa garantire la giustizia.

Questo blog ha seguito la vicenda sin dal 2011 allorquando Vincenzo (Ninni) Minici s'incatenò al pilastro esterno del Liceo Scientifico roccellese perché "costretto", illegittimamente, di trasferirsi in un altro Istituto. In quella occasione l'Ufficio Scolastico Provinciale aveva inviato la richiesta di presentare domanda di mobilità entro pochi giorni, pena il trasferimento d'ufficio.

Minici, presentò domanda di mobilità ma impugnò quella nota dell'USP richiedendo di mantenere la sua sede di titolarità, usufruendo anche della legge 104 per poter assistere alla sua madre anziana, precisando che il suo posto e quello di una sua collega erano già stati accantonati dal dirigente scolastico per l'anno 2011/2012.

Ma ecco, secondo Minici, l'irregolarità subita: nonostante la sua richiesta, l'USP di Reggio Calabria reintegra nove lavoratori escludendo clamorosamente Minici, trasferitolo in un altro Istituto ma senza mai interrompere, di fatto, il contratto in essere con il dirigente scolastico dello Scientifico.

Iniziano quindi le denunce di questa grave anomalia al direttore generale del Miur, il quale dà ragione a Minici in considerazione del fatto che è illegittima la domanda di mobilità richiesta dall'Istituto provinciale visto che solo i lavoratori a tempo indeterminato potevano presentarla, e l'istituto provinciale si contraddice poi quando, volendo reintegrare Minici di nuovo al Liceo Scientifico, non puo' farlo perché non è in possesso di un contratto a tempo indeterminato. Siamo al paradosso!!!

Ripartono cosi le denunce all'Ufficio Scolastico ma anche alle varie Procura della Repubblica, al Consiglio Superiore della Magistratura, al Ministero dell'Istruzione e a quello di Grazia e Giustizia. I reati denunciati da Minici vanno dal favoreggiamento per alcuni colleghi al doppio contratto in due Istituti diversi fino allo stato ansioso depressivo procurato in virtù dell' ingiustizia perpetrata.

Ciò nonostante la giustizia per lui rimane in stato di stallo, nessuna risposta, nessuna novità nelle indagini, nessuna decisione in merito al suo caso definito da tutti gli interpellati lampante nella verità e nella ragione delle carte e delle leggi in mano a Minici ma di fatto vige soltanto il silenzio o, meglio, la non volontà di decidere da parte degli organi competenti.

Nei prossimi giorni si attende la decisione della Commissione Europea in merito all'assunzione a tempo indeterminato  per i lavoratori che per 36 mesi hanno lavorato senza soluzione di continuità, ossia senza interruzioni nello stesso Istituto.

Speriamo che almeno questa decisione arrivi e sia favorevole per Minici e migliaia di altri lavoratori calabresi e italiani.

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