In 8092 comuni d'Italia, i due terzi hanno mantenuto le aliquote Imu sulla prima casa allo 4 per mille, ossia l'aliquota standard stabilità dallo Stato, mentre per 2400 comuni d'Italia i sindaci "furbetti" hanno aumentato le aliquote dallo 4 per mille in su fino allo 6 per mille.
E fra questi comuni "furbetti" c'è anche Roccella Jonica (in Calabria hanno aumentato l'aliquota Imu soltanto 60 su 409 comuni). E già perché Roccella Jonica si distingue anche per questo: nonostante il bilancio "solido" cosi come ci vogliono far credere, i cittadini roccellesi, anche se la tassa dell'IMU sulla prima casa è stata abolita dal Governo Letta, dovranno pagare entro il 16 gennaio 2014 l'integrazione dell' 1 per mille, ossia quella parte aumentata ed imposta dal Consiglio Comunale di Roccella il 30 ottobre dell'anno scorso superiore all'aliquota decisa dallo Stato, considerato che lo Stato stesso rimborserà ai Comuni soltanto fino al 4 per mille ossia l'aliquota standard.
Roccella Jonica e tutti i Comuni che hanno deliberato aliquote superiori al 4 per mille faranno pagare ai cittadini il 40 per cento della maggiorazione (il 60 lo paga lo Stato ai Comuni).
A questo aggiungiamoci poi l'aliquota massima del 10,60 per mille decisa sempre dalla Giunta Comunale roccellese ( + 3 per mille rispetto all'aliquota standard stabilita dallo Stato di 7,60 per mille) per le seconde case e gli altri immobili.
Tutto ciò in attesa di vedere i salassi della TARES in arrivo entro Dicembre, mentre i giovani messi comunali girano per il paese a consegnare montagne di cartelle insolute di cittadini che negli anni passati non hanno avuto la possibilità di pagare.
Un consiglio cari cittadini... Sapendo quanto sono "furbetti" i nostri amministratori, capaci di affondare le lame delle tasse sulle spalle dei cittadini, controllate bene se vi ritrovate fra le vostre carte le ricevute di pagamento di ICI e TARSU prima di andare a pagarle; chissà mai che oltre a propinarci tasse, le più alte possibili, sono cosi cinici e spregiudicati di farcele pagare due volte.
APPELLO LA TARES CHE SCADE IL 16 DICEMBRE LA QUOTA CHE VA AL COMUNE COME LA SI DEVE PAGARE ? VISTO CHE IL COMUNE NON HA MANDATO I BOLLETTINI NOI CITTADINI COSA DOBBIAMO FARE? ASPETTIAMO I BOLLETTINI DEL COMUNI E PAGHIAMO LE SANZIONI ALLO STATO? GRAZIE
RispondiEliminaSCUSATE VOLEVO DIRE LA QUOTA CHE VA ALLO STATO NON AL COMUNE
RispondiEliminaAnche il finanziamento dei partiti è stato abolito, ma soltanto dal 2017! Campa cavallo... E il tetrino continua.
RispondiEliminaIl pagamento della TARES del 2013, che rappresenterà il saldo delle somme già pagate come TARSU ( tre rate del 31 maggio, 31 luglio e 30 settembre) dovrà essere effettuata mediante modello F24. La delibera di Giunta Comunale n° 183 del 28.11.2013 stabilisce che la quota residua dovrà essere pagata in due rate e precisamente il 31.12.2013, con pagamento dell' acconto TARES 2013 + addizionale statale pari a 0,30 €/mq, entro il 31.03.2014 il saldo TARES 2013. Questo l'aspetto burocratico della questione. Quello politico è forse più serio e preoccupante. Questa amministrazione si è insediata nel 1999. Da allora tutte le aliquote, tasse, tributi, balzelli, ecc. sono regolarmente aumentati. Se Nicola mi darà uno spazio vi mostrerò il grafico, tributo per tributo, degli aumenti effettuati negli anni e la differenza, per un quinquennio, con i comuni viciniori. Vi accorgerete che il cittadino roccellese è, da sempre, trattato come un limone da spremere. Il grande problema è che succo ormai non ne esce più. Maurizio Costarella
RispondiEliminaDavanti ai dati di fatto, Nicola lo spazio te lo da eccome... Lo darebbe anche a loro lo spazio, ma non si corre affatto questo "rischio" visto che i loro dati di fatto sono come succhiare il sangue ai cittadini e riuscire a girarsi i soldi per i loro interessi e le loro "clientele".
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