Ci ha messo più di un mese il Sisinio Zito a contattare e "corrompere" tutta quella sfilza di amici e parenti che hanno firmato quel manifesto dal titolo "Facciamo chiarezza".
Si, è vero, l'Ing. Costarella e gli altri, non firmandosi in quel manifesto/verità che riportava tutti gli abusi commessi dal vicesindaco, gli hanno dato agio al "ladro" delle casse comunali di rispondere del suo "reato" nella maniera più indegna che si potesse fare ossia, non rispondendo nel merito dell'appropriamento dei 160 mila euro dalle casse del Comune di Roccella a favore delle tasche della sua associazione privata, ma "corrompendo" amici e parenti, ex consiglieri anche loro, di dissociarsi da quel manifesto che gli rinfacciava il vergognoso abuso di potere.
Tutti hanno visto i nominativi che si sono firmati nel manifesto, tutte persone legate "fedelmente" al regime roccellese; gli unici che non riesco a comprendere come si siano potuti fare abbindolare in questo sporco gioco sono l'amico Danilo Lavorata, il dottore Giuseppe Sotira e la dott.ssa Anna Malara, cadute anche loro nella trappola e sottoscrivendo un manifesto contraddittorio dove prima viene riferito che "non entrano nel merito delle cose ivi asserite" e subito dopo che "non condividono la polemica che emerge dal manifesto" (facendo intendere cosi di avallare la scellerata operazione finanziaria effettuata dal vicesindaco)!
Mi chiedo, inoltre, con quale coscienza questi ex consiglieri affermano di volere il bene di Roccella davanti a una persona che ha imbonito di frottole i consiglieri comunali per svaligiare le casse comunali e intascare i soldi dei roccellesi?
Anch'io adesso voglio fare chiarezza dietro questa storia: voglio incontrare queste persone a me amiche per farmi dire da chi sono stati contattati e sulla base di che cosa hanno sottoscritto quel manifesto andato diffuso, ancor prima di essere affisso, nei canali di stampa compiacenti all'Amministrazione Comunale.
Perché è assurdo che persone serie e coscienziose possano accettare e avallare che il Comune di Roccella sia diventato un Istituto di credito da cui prelevare 160 mila euro a interessi zero in un batter d'occhio, per coprire il dissanguamento delle casse dell'associazione culturale jonica e a favore di una manifestazione che non ha più ragione di esistere, di un festival jazz fantasma capace di bruciare 600 mila euro di soldi pubblici senza un solo euro d'introito per il paese e dimostrando, con il suo deserto di pubblico, tutte le fesserie che il Zito ci racconta "della manifestazione internazionale che porta sviluppo al nostro paese!"
E veniamo al finale:
nel corso del più scandaloso Consiglio comunale d'Italia del 13 agosto 2013 a Roccella Jonica, si erano date precise garanzie che il Ministero dei Beni Culturali avrebbe liquidato l'anticipazione del contributo per il jazz di Roccella per il mese di Settembre, cosi che il Comune avrebbe rincassato il "prestito" concesso. L'altro imbroglio sta nel fatto che, nel documento notarile redatto per questa operazione da 138 mila euro fra Comune e Associazione Culturale Jonica, non viene stabilita alcuna data entro il quale questa cifra deve rientrare nelle casse comunali. Siamo giunti ad Ottobre e ancora nulla di fatto! Questi farabutti hanno avuto la capacità di omettere, davanti al notaio, anche la data ultima di scadenza entro il quale l'elargizione sarebbe dovuta rientrare nelle casse comunali... E se il Ministero a causa dei vizi di bilancio (ed altre anomalie) dell'Associazione Culturale Jonica decidesse di non liquidare il contributo?
Non finisce qua!!!
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