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Roccella in vetrina

mercoledì 28 agosto 2013

IL MANIFESTO DELL'ASSOCIAZIONE EX CONSIGLIERI COMUNALI

INTERESSI PUBBLICI E INTERESSI PRIVATI

Quando gli interessi di una associazione privata, presieduta dal “Vice” Sindaco della Città, vengono anteposti agli interessi collettivi e le decisioni di un Consiglio Comunale (ad eccezione del prof. Pino Alvaro)  e dell’intera Giunta si uniformano alle richieste del presidente di questa associazione, non si è più solo in presenza di una questione politica ma di una questione di rilevanza sociale che mette in discussione  la natura delle istituzioni comunali e la democrazia nella nostra comunità.

  Abbiamo appreso che, per sanare le difficoltà economiche dell’Associazione Culturale Jonica Onlus, è stato deliberato di anticipare dal bilancio comunale la somma di 138.000 Euro, che dovrebbero rientrare attraverso la cessione di un credito.

   Nel merito della “operazione”, si osserva che, mentre i soldi del bilancio anticipati sono certi, quelli del credito ceduto, allo stato, non possono definirsi certi, considerato che la loro erogazione è soggetta alla sussistenza di determinati requisiti di legge, né tantomeno liquidi ed esigibili.

  Il Comune di Roccella Jonica, snaturando la propria funzione istituzionale, si è per l’occasione  trasformato in un istituto di intermediazione finanziaria che eroga somme in favore di soggetti privati, costituendo, peraltro, per questa via, un pericolosissimo e quanto mai abnorme precedente.

   Il tutto nel mentre i cittadini sono vessati con la richiesta di pagamento delle aliquote massime per l’IMU e per  l’IRPEF, di prezzi astronomici per la TARSU e per l’acqua pubblica, nonché con le richieste di pagamento dell’’ICI e  dell’acqua di oltre 15 anni fa e con oltre  1.900 contravvenzioni.  Questi novelli Robin Hood alla rovescia prendono ai cittadini per dare a chi, in trenta anni,  ha introitato dalle casse pubbliche milioni di euro, senza, per altro, creare un solo posto di lavoro o, comunque, una qualsiasi ricaduta economica positiva stabile sul territorio. 

    Ma i fatti stigmatizzabili non finiscono qui. Tutti i componenti della Giunta Comunale ed il Presidente del Consiglio hanno devoluto la loro indennità di carica dei mesi di agosto e settembre, pari a circa 9.000 Euro, alla stessa Associazione Culturale. Condotta assolutamente censurabile se si considera che, in quattro anni di amministrazione ed in presenza di una crisi economica spaventosa, che ha colpito le famigli e le imprese, questi signori non hanno devoluto un solo centesimo per alleviare le sofferenza dei cittadini meno abbienti. 

   Durante il Consiglio Comunale, il “Vice” Sindaco Sisinio Zito, presidente dell’Associazione Culturale Jonica Onlus, in conclamata posizione di conflitto di interessi, ha avuto anche l’ardire di accusare la Regione Calabria di complotto contro il Festival Jazz quando, l’asserita colpa, che in verità costituisce merito, che ha avuto nel caso di specie la Regione Calabria, è stata quella di applicare la Legge, che impone la verifica di assenza di debiti presso Equitalia in capo ad un soggetto beneficiario prima dell’erogazione di soldi pubblici.

   A questo punto chiediamo con forza che il Comune di Roccella Jonica, considerato che oltre a soggetto anticipatore di somme è anche soggetto erogatore di contributi in favore dell’’Associazione Culturale Jonica Onlus, imponga a questa la presentazione dei bilanci e del DURC (ovvero la verifica di debiti nei confronti dell’Erario), di albergatori, di artisti e del personale che ha lavorato negli anni passati.

    E’ assolutamente indispensabile la massima trasparenza in quanto vengono erogati i soldi dei cittadini. 

Associazione ex Consiglieri Comunali di Roccella Ionica

3 commenti:

  1. Una manifestazione culturale dev'essere di tutti, anche quando (come nel caso del Festival Jazz) viene ampiamente proposta e direi anche "imposta" dall'alto.
    La gestione del Festival Jazz, però, non convince per il semplice motivo che qui non si tratta di "salvare" un bene culturale da morte certa per una o due volte in trent'anni, bensì di "salvarlo" OGNI ANNO a suon di migliaia e migliaia di euro, spesso e volentieri attingendo dalle casse comunali.
    Un festival non può mantenersi solo con i contributi pubblici, ma deve anche finanziarsi con i biglietti d'ingresso, con gli sponsor e con le sue stesse produzioni culturali e artistiche. Insomma, deve poter stare sul mercato, altrimenti non ha senso attingere continuamente risorse dal Ministero e dagli Enti Locali.
    Affinché raggiunga un certo grado di autonomia, una manifestazione culturale deve poter crescere, e per crescere dev'essere gestita bene, in maniera accorta, intelligente, lungimirante ed oculata, cosa che di fatto con il Festival Jazz non è avvenuta, avendo preferito di gran lunga percorrere la strada dell'indebitamento cronico e incontrollato.
    Non è forse vero che musicisti, tecnici, attrezzisti ecc… , che hanno lavorato per la realizzazione del Festival Jazz, aspettano DA ANNI la loro ben meritata retribuzione?
    Non è forse vero che il Presidente dell'A.C.J. va ogni anno in lungo e in largo a piangere miseria ovunque, inveendo contro ipotetici "boicottatori" o "sabotatori" del Festival? A cosa sono dovute queste sue continue lamentele, se non al fatto che le finanze dell’ACJ, inspiegabilmente e puntualmente, si esauriscono ogni anno con rigorosa precisione?
    Forse il "pareggio di bilancio" è un concetto sconosciuto al consiglio di amministrazione dell’ACJ?
    Lo dico senza polemica: andando avanti di questo passo si finirà per trasformare il ruolo istituzionale del Comune di Roccella Ionica, da Ente Locale, a "Comitato Pro Festival Jazz". E’ questo che vogliono i cittadini?
    Fermo restando che ognuno interpreta la realtà come meglio crede, la domanda sorge comunque spontanea: per quanto tempo ancora dovremo farci salassare dall'Associazione Culturale Jonica con la complice accondiscendenza del Comune?
    Spetta dunque ai nostri amministratori convincere i contribuenti che i finanziamenti erogati dal Comune per il Festival sono soldi spesi bene, ossia un investimento che di sicuro avrà una ricaduta sul territorio, a breve e a lungo periodo, e non una continua emorragia di denaro pubblico.
    Se così non fosse, si renderanno conto, spero, i nostri bravi e solerti Assessori Comunali, Sindaco in testa, che esistono problemi ben più gravi ed urgenti a cui il Comune è chiamato a far fronte, piuttosto che correre OGNI ANNO in aiuto di una gestione impostata sull’indebitamento e sullo sperpero di denaro pubblico da più di trent'anni.

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  2. Sono un imprenditore, spesso mi ritrovo a dover ricorrere alle banche per avere un anticipo su fattura per lavori svolti ad Enti pubblici che ritardano come al solito a saldare il debito. Qui le banche mi anticipano solitamente 80%, quando la fattura viene saldata la banca si prende il credito con gli interessi che non sono alti cosi riesco a far fronte alla vita dell’impresa dando da mangiare a 10 famiglie. Ora mi chiedo come mai questa merita associazione non ha chiesto l’anticipo alle banche (magari a quella banca amica che mette nei volantini del festival) come è giusto fare? e si rivolge al Comune ? che guarda caso il presidente dell’associazione è il vicesindaco. Sarei curioso di sapere quale garanzie ha dato al comune qualora la regione non concedesse il finanziamento. Comunque come si suol dire non tutti i mali….. siccome ora cè un precedente posso io da imprenditore chiedere al comune un anticipo di soldi cedendo il mio credito all’ente? Io i soldi che devo ricevere guarda caso sono dal comune che a sua volta aspetta la regione che gli faccia il mandato , io il DURC lo tengo in regola e l’associazione? Io da oltre 20 anni do lavoro a stabile a tante famiglie e l’associazione?....scusate il temine ma a mio parere il nostro comune ha pagato il pizzo legalizzato con carte e scartoffie ….ad un’associazione che in 30 anni non credo abbia nemmeno un bene immobile strano….

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  3. Egregio "Anonimo",
    quando la finirai di rimanere nell'ombra ti dirò, magari "in camera caritatis", per quale oscuro motivo l'Associazione Culturale Jonica, a mio modesto avviso, avrebbe potuto comprarsi un bene immobile e non l'ha fatto. Ti dirò pure come mai per il Festival Jazz (e non solo) è costretta a dover prendere in affitto l'attrezzatura occorrente invece di comprarla. Ma non potrei mai dirti che fine fanno i soldi che prende dalle nostre tasche con il beneplacito del Ministero e degli Enti Locali. Per quello ci vuole la magistratura e la Guardia di Finanza. Perciò ti dico, da cittadino, che tutti dovremmo indignarci, uscire allo scoperto, non rimanere anonimi (come fai tu, per esempio, che cammini al buio come gli scarafaggi, per paura di essere calpestati)e far chiare le nostre legittime proteste ai nostri amministratori.

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