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Roccella in vetrina

lunedì 1 luglio 2013

S'E' VERO OCCORREREBBE DENUNCIARE...

Qualche ora fa e' stata pubblicata su la Riviera online la seguente notizia:

Indiano in difficoltà, Operatore 118 “Si, lasciatelo morire!”

Due cittadini sidernesi: “C’è bisogno di un’ambulanza per un signore di nazionalità indiana con forti dolori, probabilmente all’addome, tali da impedirgli di stare in piedi”.
Operatore 118 di Reggio Calabria: “Non abbiamo ambulanze a disposizione”
Due cittadini sidernesi: “E cosa dobbiamo fare lo lasciamo morire per strada?”
Operatore 118 di Reggio Calabria: “Si, lasciatelo morire!”
Questo più o meno il dialogo tra i due cittadini sidernesi e, appunto, un operatore del 118 di Reggio Calabria. Lo sconcerto e la reazione a queste parole, ovviamente scontate. Ma andiamo per ordine. Queste due persone si accorgono di un uomo a terra con forti dolori, lo soccorrono subito e, pensando quale la migliore cosa da fare, lo portano a Siderno nel punto di primo intervento. I medici presenti, costatata l’impossibilità di fare qualcosa per l’uomo, dicono loro di chiamare il 118 e con l’ambulanza portarlo al pronto soccorso dell’Ospedale di Locri. Le due persone così fanno, ma mai avrebbero potuto immaginare una risposta del genere, poi proprio da chi, soccorrere la gente, lo fa per lavoro.
Una volta capito che l’ambulanza non sarebbe mai arrivata, con un’auto portano l’uomo al pronto soccorso di Locri, che a quel punto stava così male da non riuscire neanche a sedersi su una sedia a rotelle in attesa, brevissima, di essere aiutato. Infatti immediato da parte dei dottori Principato e Di Martino, l’intervento. A questi due dottori, e in generale al reparto, va il più sentito ringraziamento per la sensibilità, la disponibilità manifestata e le cure date all’uomo, dimesso in tarda serata. All’operatore del 118 il più assoluto biasimo per le poco felici parole dette, nella speranza, per lui, di non trovarsi mai nella stessa situazione dell’uomo di nazionalità indiana.

Nel giorno in cui papa Francesco ha deciso di fare il suo primo viaggio a Lampedusa per celebrare messa insieme ai migranti, questa storia non puo' pero' terminare cosi... Chi ha fatto la telefonata, ascoltato la terribile risposta del centralinista e denunciato questo grave fatto al giornale adesso deve avere il coraggio di completare la denuncia alle Forze dell'Ordine affinche' dell'operatore 118 di Reggio Calabria si conosca nome e cognome (considerato che le telefonate del 118 sono tutte registrate), e vengano prese le dovute decisioni affinche' fatti del genere non abbiano piu' a ripetersi.

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