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Roccella in vetrina

lunedì 22 aprile 2013

I 103 ANNI DI VINCENZO SCALI: "HO SENTITO LA MADONNA CHE MI DICEVA: ALZATI E CAMMINA..."

Nonno Vincenzo preso dalla recita della poesia all'amata
Isabella con cui ha condiviso 75 anni di matrimonio.
Sono stato davvero felice di aver rinnovato anche quest'anno la bell'augurante festa di piazza di Nonno Vincenzo per il suo bel traguardo dei 103 anni, e speriamo di poterlo fare per tanti anni ancora visto che è diventato un appuntamento gioioso di ritrovarsi con la cittadinanza, e in un momento cosi incerto e difficile non è cosa da poco.

Questa festa è diventata anche l'esempio della partecipazione: la buona riuscita infatti è dovuta grazie al contributo di tante persone, ognuno che ha dato qualcosa; l'unione e l'apporto di tutti ha consentito di creare una serata cosi vivace che ha avuto un consenso unanime.

Sono davvero orgoglioso di ringraziare l'amico Saro Bella che, insieme allo staff di Tele Radio Sud, è stato mente ed esecutore di un programma bello e variegato: in questa settimana con Saro abbiamo interagito in maniera impeccabile e solo la sua esperienza e bontà hanno potuto portare a realizzazione la serata, che verrà interamente trasmessa su TRS venerdi prossimo alle ore 21,00.

Il sindaco baby Antonio Marrapodi con tutta la sua Giunta.
Un grazie sincero a Gianluca Simone, ormai diventato il regista musicale, sempre bravo sia con la sua intensa voce a trasmettere emozioni che a coordinare tutti gli apparati tecnici della piazza; e altrettanto bravo, simpatico e coinvolgente, con la sua voce grintosa e graffiante è stato Frank il Vagabondo che con le sue straordinarie canzoni sempre attuali (addirittura in una è stato premonitore della nuova rielezione del presidente Napolitano) ha divertito tutta la piazza.

Un grazie di cuore per il terzo anno va alla folta rappresentanza della Protezione Civile "Aniello Ursino", essenziale nel servizio d'ordine, preziosa nel far quadrare ogni particolare dell'organizzazione e sempre pronta e professionale a mettersi a disposizione degli altri, soprattutto delle persone più anziane. Un'associazione presente nelle manifestazioni più importanti che con la loro preparazione danno sicurezza e consigli, il tutto solo come volontariato e questo le fa tantissimo onore.

Mastro Vincenzo Scali, protagonista e festeggiato della serata, dal canto suo, non si è risparmiato nel ribadire le sue molteplici ispirazioni poetiche per la sua amata Isabella, nel raccontare i suoi sogni, uno in particolare che si ripete spesso ossia il presagio di vivere fino a 120 anni, e, quest'anno, ha aggiunto il racconto di due episodi accadutogli di recente, ossia di due spaventose cadute avvenute per strada ed in entrambi i casi è riuscito a rialzarsi senza neppure un graffio nel mentre sentiva nella sua testa una voce che gli sussurrava :"Alzati e cammina, Vincenzo..."

A fare gli onori per i 103 anni di Vincenzo Scali sono intervenuti la poetessa Sina Scali che ha regalato una poesia propriamente ispirata al festeggiato; Italo Ranieri del Centro Anziani; l'associazione "Roccella com'era" che con il presidente Giuseppe Guarneri e lo storico Antonio Simone hanno ripercorso dei momenti storici di Roccella ed omaggiato il sig. Scali del loro libro "Roccella Jonica, dal secolo XV ai giorni nostri".

Le tre straordinarie torte venute fuori dall'estro
delle pasticcerie Oasi, Angelo Dolce e Bar Borgo.
Un momento toccante e significativo è stato l'intervento del sindaco baby Antonio Marrapodi giunto insieme alla Giunta Baby e ad una numerosa rappresentanza di studenti della scuola media, graditamente preparati dalla preside prof.ssa Maria Giuliana Fiaschè. Il sindaco baby ha invitato, fra l'altro, Vincenzo Scali a fare visita alla loro scuola.

Un intervento intenso, di grande valore spirituale, è stato quello di Don Giuseppe Raco che ha coinvolto e fatto riflettere tutta la piazza.

Un grazie particolare va a tutti coloro che hanno partecipato e contribuito alla festa, dai commercianti che hanno dato i loro prodotti, dai liberi cittadini che hanno fatto sentire la loro presenza con un contributo, ai bar della piazza che si sono messi completamente a disposizione concedendo le proprie attrezzature, alla cartoleria Ilavin che ha stampato i manifesti in maniera gratuita, a "Ballon party" che dopo aver colorato allegramente la piazza con la sua fantasia di palloncini ha scontato e riscontato sul prezzo finale; e ancora le strepitose pasticcerie roccellesi che hanno dato il meglio di loro stessi con delle gustosissime torte realizzate con il massimo della loro arte e fantasia: un meraviglioso colpo d'occhio che ha rappresentato davvero la ciliegina di una serata molto variegata e spettacolare.

Un grazie immenso per la fraterna amicizia e per il prezioso supporto a Teresa e Rosina Lombardo e Giuseppe Logozzo che mi hanno sempre sostenuto moralmente e fattivamente, e a mia moglie Agnese e mio figlio Alessandro Biagio.

Ma il più bel quadretto che ha dato un grande valore aggiunto a questa meravigliosa giornata è stato l'abbraccio intenso della bellissima e ritrovata famiglia Scali, unita attorno a papà Vincenzo ch'è ormai diventato un simbolo di gioia, ottimismo e voglia di vita non solo per il nostro paese ma per tutto il nostro Comprensorio e, appena lo si renderà noto, anche a livello nazionale.

1 commento:

  1. Ringrazio Nicola Iervasi per aver invitato "Roccella com'era" alla festa di compleanno dell'ormai mitico mastro Vincenzo, che ha superato gagliardamente la soglia dei 103 anni. Questo invito ci ha dato l'opportunità di omaggiare il nostro amato concittadino perché, dal nostro punto di vista, è considerato il testimone ancora in vita di un periodo fecondo e qualificante della nostra comunità roccellese.
    Fino ai primi anni '60 a Roccella era molto attivo l'artigianato. Erano presenti e operanti ad alti livelli di professionalità: falegnami, calzolai, muratori, fabbri, argagnari, ecc. la cui attività era assai produttiva e assicurava un decoroso livello di vita alla propria famiglia e l'opportunità d'imparare un mestiere alle nuove generazioni. I ragazzi di allora, infatti, finita la 5^ elementare, venivano avviati dalla propria famiglia verso l'apprendistato presso uno di quei valenti artigiani, i quali oltre ad insegnare loro l'arte e i trucchi del mestiere (si diceva; 'Mpara l'arti e méntila da parti), davano anche suggerimenti su come comportarsi nella vita.
    A ciò alcuni di essi aggiungevano 'pillole di cultura' recitando poesie di Pascoli, Leopardi, Carducci e perfino terzine della Divina Commedia. Ecco, Mastro Vincenzo era uno di quelli!Giuseppe Guarneri

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