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Roccella in vetrina

domenica 19 febbraio 2012

IL MESSAGGIO DEL VESCOVO MOROSINI AI CITTADINI DELLA DIOCESI



Il Vescovo di Locri-Gerace

MESSAGGIO PER LA QUARESIMA 2012

Carissimi fratelli,
La quaresima del corrente anno ci trova già in una situazione di difficoltà, di precarietà e di sacrifici per la grave congiuntura economica che stiamo vivendo. Quali altre mortificazioni e sacrifici possiamo proporre e imporci dinanzi a bilanci familiari drammatici, alla perdita del posto di lavoro, alla riduzione dei servizi anche essenziali, alla perdita di speranza soprattutto da parte dei giovani e all’emigrazione dalla nostra terra delle forze migliori, preparate con gravi sacrifici da parte dei genitori?

Nonostante questa situazione di sacrifici per nulla scelti ma imposti dalla situazione, la quaresima si presenta a noi con il suo messaggio di forte richiamo all’austerità. Quest’anno potrebbe essere l’occasione propizia, sotto questa forte pressione di austerità non voluta ma subita, per riflettere su ciò che è importante per dare senso alla vita e creare le condizioni della nostra felicità.

La crisi economica che attraversiamo è l’ultima deriva della cultura consumistica che ci diceva che la felicità stava nel consumare beni e nel dare a tutti questa possibilità. Siamo stati bersagliati da messaggi pubblicitari che ci offrivano prodotti per nulla necessari, ma presentati a noi come tali: lusso, divertimento, sesso, abbondanza di cibo sino allo sperpero. Erano queste le condizioni indicate dalla cultura consumistica per essere felici. Sappiamo qual è stato il prezzo pagato: disastri ecologici ed ambientali, aumento della povertà dei paesi già poveri, aumento della fame nel mondo, violenza fisica, droga, criminalità organizzata, usura. Il consumismo ha fallito nelle sue previsioni e promesse.

L’attuale crisi ci ha aperto gli occhi sul senso della vita e ci sta esortando a cambiare rotta. Occorre collocare il messaggio quaresimale in questo obiettivo: dobbiamo ricomporre la scala dei valori e mettere al primo posto ciò che dà veramente felicità e serenità, a cominciare dalla famiglia, che va ricollocata al giusto posto e va fondata e condotta sulla base dei grandi valori umani e cristiani. Ci viene chiesto, in altre parole, di scoprire la cultura dell’essenziale.

Nel contesto della cultura dell’essenziale voglio richiamarvi alcuni punti:
1. Guardiamo sempre la vita con gli occhi del pellegrino e ricordiamo la Bibbia: non abbiamo qui una dimora stabile, ma siamo in cammino verso il cielo. Accogliamo, pertanto, l’invito alla conversione del cuore e a valutare il bene e il male a partire dal punto di vista di Dio.

2. Ritroviamo la strada della coerenza tra fede e vita per esprimere la nostra fede adulta e matura, secondo il nostro piano pastorale diocesano. E’ un invito per tutti, ma soprattutto per coloro che hanno intrapreso la strada della leggerezza morale, dell’illegalità e del crimine. Ricordiamo: non ci può essere alcun legame tra religiosità e organizzazioni criminali: o si sta da una parte o si sta dall’altra.

3. Raccomando a tutti la lettura della Bibbia sia da soli che in famiglia. Lo ricordo in modo particolare a tutti i membri delle associazioni e delle Confraternite.

4. Educhiamoci al bene comune, nel senso che la ricerca del nostro star bene non deve mai andare a discapito del bene degli altri e della collettività, a partire dalle piccole cose: il benessere o è di tutti o non sarà di nessuno. In questo momento di difficoltà generale ci sia tra le famiglie maggiore solidarietà ed aiuto. Una famiglia che può si faccia carico di un’altra che non può.

5. In molti Comuni della nostra Locride è partita già, e in altri partirà a breve, la raccolta differenziata della spazzatura: farlo è un atto di civiltà, che ben si addice allo sforzo ascetico della Quaresima. Sentiamolo come dovere morale.

6. Celebrando le feste di famiglia cerchiamo di non strafare, spinti forse dal confronto con altre famiglie. Facciamo il passo proporzionato alle nostre possibilità economiche, perché altrimenti si potrebbe finire nell’usura.

7. Chi ha dipendenti li paghi con giustizia: il cristiano non può accettare il lavoro in nero o dare buste paga inferiori a quanto in realtà si firma. Nella Bibbia Dio si mostra severo contro chi sfrutta l’operaio o non paga la giusta mercede.

Viviamo la quaresima con impegno vero, quello che guarda concretamente al rinnovamento interiore e al cambiamento esteriore. Vi ho offerto alcuni spunti di riflessione ed elementi di verifica. Altri ne potrete scoprire da soli.

Chiediamo a Dio la grazia della conversione.

Buona quaresima.

+ p. Giuseppe
Vostro Vescovo
Locri, 11 febbraio 2012



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