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Roccella in vetrina

giovedì 25 agosto 2011

LA MAMMA DI FEDERICA MONTELEONE NON ACCETTA LE SCUSE DEL GOVERNATORE SCOPELLITI. ECCO LA LETTERA DI RISPOSTA.



''Solo poche righe per far sapere al governatore Giuseppe Scopelliti e al suo entourage che la famiglia Monteleone di quelle sterili scuse al sapor di 'Pilato' non sa proprio cosa farsene''. E' quanto sostiene Mary Sorrentino, la mamma di Federica Monteleone, la sedicenne morta il 26 gennaio 2007 dopo un intervento di appendicectomia nell'ospedale di Vibo Valentia, dopo le scuse della Regione per l'invio alla figlia della tessera sanitaria.

La donna ha inviato la lettera al sito ''Scirocco eventi del sud news'', che l'ha diffusa. ''In questi quattro anni e mezzo - ha scritto Mary Sorrentino - abbiamo assistito a fin troppi scarica barile. Mia figlia era appena stata portata in rianimazione a Vibo quando sfacciatamente il capo dell'equipe si avvicino' a noi con le parole 'mi dispiace, l'intervento e' tecnicamente riuscito', come a voler dire 'non e' stata colpa mia'''.


''Passiamo quindi al nocciolo della questione - ha proseguito - ricordando al governatore Scopelliti, all'ex governatore Agazio Loiero, all'on. Orlando, ai vari direttori generali che si sono susseguiti negli anni all'Azienda sanitaria provinciale, che in piu' occasioni abbiamo chiesto che le persone inizialmente indagate, successivamente condannate, fossero sospese dal servizio. Ma anche in questo caso e' stato come assistere ad una partita di ping pong. Pare che in materia di sanita' non sia ben chiaro chi debba prendere determinate decisioni, perche' a sentir dai rimpalli verrebbe da pensare che chi fa parte di questo settore puo' anche uccidere (purche' indossi rigorosamente un camice bianco), tanto amministrativamente nessuno ha poteri sanzionatori''.


In chiusura, dopo aver evidenziato il controsenso di avere titolato una sala del palazzo del Consiglio regionale a sua figlia e di averle spedito la tessera sanitaria come a una comune cittadina in vita, Mary Sorrentino Monteleone scrive: ''cari Sindaco e Governatore, comunichiamo ufficialmente che nostra figlia vive in Cielo, ma con le spalle larghe che la vita ci ha modellato, ci impegniamo a trovare il modo di recapitarle la tessera sanitaria e, in fondo, crediamo sia piu' facile che si assista a questa consegna piuttosto che ad un vostro provvedimento nei confronti dei vostri distratti dipendenti''. (ANSA)

1 commento:

  1. Non ci sono parole che valgano la pena di essere spese!

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