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Roccella in vetrina

martedì 15 marzo 2011

CARNEVALE MORTO



E meno male che, a denti stretti, ci sono ancora gli Scout Nautici “Sirio” a organizzare “la mascherina” all’Oratorio, altrimenti il carnevale a Roccella sarebbe passato inosservato. Sull’assenza di manifestazioni per la festa dei nostri bambini ci sono due scuole di pensiero: una che addita le associazioni come responsabili di mancanza di iniziativa, la seconda reputa le colpe all’amministrazione che, a differenza di altri appuntamenti (Estate e Natale), non convoca neanche le associazioni per concordare eventuali manifestazioni da proporre.

Fatto sta che è davvero un peccato che Roccella, che ha una storia e delle tradizioni in merito alle rote carnevalesche molto antiche, non sa, invece, proporre nulla, non è in grado di far rivivere quel gran chiasso di gioia che i nostri nonni ci raccontano quando in tante viuzze di Roccella venivano rappresentate le simpaticissime scenette dei “rotari”. La cosa che fa ancor di più rammaricare è che abbiamo delle grosse risorse nel nostro paese, singoli talenti ma anche associazioni, che nutrono la passione di custodire queste tradizioni: L’associazione “Roccella com’era “, pensate, ha nel suo archivio tutti i testi dei più famosi rotari roccellesi (Carlino e u Cimbalu), mentre la poetessa Teresa Scali se n’è inventate delle nuove davvero curiose e divertenti.

E vi assicuro che non mancherebbe neanche il fattore umano, cioè i personaggi che in qualche mese avrebbero saputo imparare a perfezione i testi delle rote e far divertire grandi e piccini in quella che è l’unica vera tradizione di carnevale di Roccella.
Vita dura, dunque, per noi nostalgici, proseliti della tesi che è conoscendo il passato che si costruisce il futuro. Noi che il martedì grasso allestivamo un pupazzo di pezza, lo mettevamo su una barella e giravamo in lungo e in largo il paese, piangendo e disperandoci per la morte del nostro caro congiunto Carnevale e con il corteo che si esauriva in spiaggia dove, fra gli schiamazzi di tutta la compagnia, “cremavamo” il defunto Carnevale davanti ad altri centinaia di bambini che nel frattempo si erano aggiunti all’accompagnamento.
Qualche tentativo di far resistere il “rito” del martedi grasso è stato fatto, fino a qualche anno addietro, dalla compagnia di Sina Scali; era il tempo in cui ancora la domenica sera (proprio nel giorno di Carnevale) Radio Roccella animava in maniera molto efficace la piazza per un gioioso ballo in maschera per grandi e bambini.
Anche quest’anno, a quanto mi risulta, c’è stata un’associazione culturale che ha proposto un elaborato progetto di animazione in piazza, ma non mi è dato sapere il perché poi la manifestazione non si è concretizzata.

Il Carnevale ormai è andato, sicuramente recupereremo terreno per la Pasqua visto che è già in preparazione la nuova “Via Crucis vivente” diretta magistralmente da Enzo Scali con la partecipazione di oltre 30 personaggi. E poi la tradizionale “Confrontata” voluta dalla sempreverde Confraternita di San Giuseppe.

Se il carnevale è stato morto, a Pasqua speriamo di risorgere!

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