E’ venuto
a mancare, il 9 settembre scorso, un grande professionista roccellese, uno dei
più rinomati specialisti cardiologi della Calabria, e non solo.
Il prof.
Antonio Giuseppe Coluccio si è spento a Torino, circondato dall’affetto della
sua famiglia, dopo aver esaudito il suo ultimo desiderio di “riabbracciare”
quest’estate la sua amata Roccella.
Mettere
al servizio della sua terra le sue conoscenze nel campo medico/chirurgico, è
stata, per il Dottore Coluccio, una scelta chiara e precisa: dopo la sua prima
giovinezza interamente dedita al perfezionamento degli studi e alle specializzazioni
presso l’Università di Roma, e dopo il suo primo importante
incarico come primario all’Ospedale di Racconigi (Cuneo), il prof. Coluccio
rientra in Calabria e dirige prima il reparto di cardiologia all’Ospedale
Civile di Cetraro, per poi stabilirsi definitivamente a Roccella Jonica, suo
paese natìo, mettendosi al servizio della Locride, attraverso il suo
conosciutissimo studio medico in via Zirgone, e come primario dell’Ospedale
Civile di Gerace/Locri.
Le sue
grandi doti umane, sempre pronto e disponibile ad ogni esigenza, da uomo
erudito dalle eccelse conoscenze sulle malattie cardiovascolari e non solo
(acquisisce le specializzazioni anche in reumatologia, tisiologia e clinica
medica), il prof. Coluccio salva diverse
vite umane e gli viene riconosciuto il titolo di Accademico, sia dall’accademia
tiberina che dall’Accademia Theatina pro Scientiis, per i suoi meriti nel campo della cardiologia.
Riceve il
titolo di Cavaliere e l’onorificenza di Ufficiale dal presidente Scalfaro nel
Giugno del 1993.
Il prof.
Coluccio, sia come persona che come professionista, ha segnato profondamente,
con il suo sapere e la sua modestia, la nostra Comunità, dando per vent’anni una
profonda impronta sulla gestione del reparto cardiologia dell’allora più
importante ospedale della provincia di Reggio Calabria. Rimarrà sempre vivo per
i professionisti colleghi che sono stati chiamati negli anni a succedergli e
per le migliaia di famiglie che si sono rivolte a lui con fiducia, ripagata con
la sua infinità bontà e soprattutto con l’acquisizione di un valore che non è
da tutti: la possibilità di vivere con le sue cure!