Tutto ciò ha fatto cadere nel ridicolo il paese di Roccella Jonica, identificato ora da tutti come il paese a cui il vicesindaco ha svaligiato le casse comunali. Ci ridono addosso per il fatto che per l’ennesima volta questo tizio ha avuto l’abilità e l’incoscienza di fregarci tutti e far scomparire nel giro di una settimana dalle casse comunali la bellezza di 150 mila euro per farli comparire nelle casse dell’associazione culturale jonica.
Ecco che con questo ennesimo furto che tutti i nodi vengono al pettine: quando si accanisce con i poveri ausiliari del traffico di fare multe a più non posso; quando istituisce, solo e unico nella locride sempre più povera e isolata, il pizzo per i turisti che alloggiano nelle nostre strutture alberghiere; quando ci obbliga con dei grafici fasulli a pagare l’IMU alla massima aliquota dicendoci che altrimenti il Comune va in default; quando ci manda alla vigilia di Natale le cartelle pazze di Tarsu e ICI di 15 anni fa!!! Fa tutto questo per poi girarsi i soldi del sudore dei roccellesi nel suo conto corrente dimostrando un’astuzia alla pari di Arsenio Lupin e Diabolik, a discapito di tutti i consiglieri e una cittadina senza anima e attributi.
Nella sua testa è sempre stato chiaro il perverso disegno di fare del Comune quello che gli pare e piace e trovare il modo di poter usare le casse a suo uso e consumo a discapito di tutti noi poveri fessi che lottiamo ogni giorno per un pezzo di pane, e nonostante lavoriamo come dannati riusciamo a campare solo se abbiamo l’aiuto della pensione di qualche nostro genitore o nonno che ci da una mano; mentre lui ogni mese si vede accreditata la sua pensione d’oro di 9 mila euro al mese senza far nulla!!!
Vi confesso che mi sento davvero ridicolo per il fatto che da 4 anni riferisco del contributo di 10 mila euro che il vicesindaco si preleva dalle casse comunale portandosele in quelle dell’Associazione Culturale Jonica . Mi sento ridicolo per quanto denunciato delle trasferte a Roma con autista, automobile e spese aeree a carico del Comune, perché oggi mi rendo conto che queste sono solo bazzecole di fronte al caso più eclatante di manifestazione con i più alti finanziamenti pubblici d’Italia.
Lo so a volte sono ingenuo, ma già per me era una truffa vedere attraverso le Delibere di Giunte questo prelevamento dei 10 mila euro dal capitolo di bilancio dedicato al jazz, figuriamoci oggi venire a conoscenza che il Ministero dei beni Culturali rilascia ogni anno la bellezza di duecento mila euro e
I numeri reali parlano chiaro: un festival jazz che quest’anno ha avuto un seguito, nelle sue 4 serate roccellesi, di una media di meno di cinquecento persone a serata, ci costa oltre 700 mila euro di soldi pubblici.
E come se non bastasse di questa cifra ogni volta, e sono passati 33 anni, sembra non esserci traccia considerate le denunce che sono venute fuori da artisti e collaboratori non retribuiti e alberghi non pagati per prestazioni e servizi degli anni passati, e a questo aggiungiamoci pure che non viene pagata nessuna struttura: Teatro al Castello, Auditorium, Convento dei Minimi, scuole, ecc. ecc. Tutto a sua completa disposizione, gratuitamente!!!
Ed hanno il coraggio pure di lamentarsi per la mancanza di sponsor: ovvio che davanti a questi soldi facili rilasciati allegramente da altrettanti politicanti incoscienti e senza scrupoli che sperano poi in una contropartita elettorale, le poche migliaia di euro che possono investire le aziende private (gestite da imprenditori con la testa sul collo che non sperperano denari per promozioni che non garantiscono i numeri) non sono sufficienti a colmare la loro ingordigia. La sostanziale differenza è che gli imprenditori privati prima di investire denaro in promozione fanno i loro dovuti sondaggi, i politici, invece, che non gestiscono soldi guadagnati col loro sudore, elargiscono in maniera da accontentare chi gli potrebbe tornare comodo per una manciata di voti al prossimo giro elettorale.
Ma il disegno perverso del Robin Hood al contrario (come lo chiamano gli ex consiglieri comunali nel manifesto) è bissato dalla decisione di non rispondere ai manifesti murali di chi gli ha posto i veti sul “furto” perpetrato ai danni delle casse comunali. Rispondere ai manifesti sarebbe stato ritornare sempre su l’argomento scomodo della polemica. Lui quello che gli interessava lo ha ottenuto, tutto il resto va insabbiato!
E il suo cinismo arriva ai massimi livelli quando per far dimenticare tutta questa vergognosa storia s’inventa un convegno sulla legalità, strumentalizzando magistrati, giudici e giornalisti. Lui, Sisinio Zito, a presiedere un convegno sulla legalità… Incredibile!!!
Ma se il suo obiettivo è quello di far cadere tutto nel dimenticatoio, questo blog invece sarà vigile, anzi farà di più: al 13 di ogni mese – ricorrenza del famigerato Consiglio Comunale che non ha precedenti – ritornerà sull’argomento fino alla sperata e rapida restituzione del maltolto nelle casse del nostro Comune.
All’incoscienza, al cinismo e agli abusi occorre rispondere con
coraggio e determinazione, e questo blog non abbasserà la guardia nemmeno dopo
mille intimidazioni!!!